Si preannuncia un’edizione ricchissima per il Rally Italia Sardegna, unica tappa italiana del campionato del mondo rally in programma dal 13 al 16 giugno.
Per il sedicesimo anno consecutivo i migliori specialisti iridati si affronteranno sugli sterrati del Nord Sardegna: poche le novità su percorso e logistica, che avrà il suo quartiere generale nella città di Alghero. Praticamente immutate le prove speciali della gara che tanto successo di pubblico e addetti ai lavori hanno raccolto nelle passate edizioni; il via giovedì con la prova spettacolo della Ittiri Arena, poi il venerdì si inizierà a fare sul serio con le speciali da ripetere due volte di Tula (22,28 km), Castelsardo (14,69 km), Tergu-Osilo (14,14 km) e Monte Baranta (10,90 km). Il sabato è la giornata storicamente più temuta della corsa col doppio passaggio su Coiluna-Loelle (14,97 km), Monti di Alà (28,44 km) e Monte Lerno (29,08 km). Tradizionale chiusura la domenica con i due passaggi su Cala Flumini (14,06 km) e Sassari-Argentiera (6,96 km), con quest’ultima che varrà anche come Power Stage consentendo ai primi 5 di raccogliere altri punti per il campionato.
Mondiale e Campionati Nazionali, che abbondanza!: La vera novità dell’edizione 2019 è rappresentata dal fatto che parte della corsa è valida anche per il CIR (Campionato Italiano Rally), per lo Junior CIR e per il CIRT (Campionato Italiano Rally Terra), che porterà altri equipaggi a concorrere insieme ai partecipanti al mondiale. Per i trofei nazionali è prevista una ripartizione in due spezzoni: gara 1 (valida per CIR e Cirt) partirà da giovedì sera, con la SS di Ittiri, fino a venerdì sera, mentre gara 2 (valida solo per il CIR e con una storia a parte rispetto a gara 1) è abbinata alle giornate di sabato e domenica. In totale sono 94 gli equipaggi iscritti alla gara.
Saranno presenti ovviamente le quattro squadre ufficiali partecipanti al WRC, Toyota (Tanak, Latvala e Meeke), Hyundai (Neuville, Mikkelsen e Sordo),Ford MSport (Evans e Suninen) e Citroen (Ogier e Lappi). La casa coreana e il Double Chevron (sia WRC+ sia con la R5 per il WRC2) hanno già saggiato gli sterrati sardi a metà maggio, con alcuni test in vista della prova iridata che precede la tappa sarda, il Rally di Portogallo che partirà il 30 maggio. Per quando riguarda i campionati nazionali saranno protagonisti quasi tutti i contendenti al CIR e al CIRT, dove spiccano i nomi di Crugnola, Campedelli, Rossetti, Basso, Scandola, Dalmazzini, Consani.
Sardi protagonisti: Da segnalare una foltissima presenza di piloti e navigatori sardi che terranno alto il vessillo dei Quattro Mori: Giuseppe Dettori e Carlo Pisano (Skoda Fabia R5) cercheranno di confermare il loro successo tra i rallysti di casa e la loro ottima prestazione del 2018 che li vide chiudere al 17° posto assoluto. I principali avversari per il primato tra gli isolani saranno le altre vetture di classe R5 condotte da Giancarlo Pusceddu-Paolo Cottu (Skoda Fabia), il sempre presente al RIS Francesco Marrone in coppia con Francesco Fresu (Peugeot 208 T16), Giovanni Bitti-Massimiliano Frau (Skoda Fabia) e Francesco Tali e Fabio Salis (Ford Fiesta). In gara per il CIRT le due Peugeot 208 R2 di Michele Liceri – Salvatore Mendola e Andrea Gallu-Giuseppe Pirisinu che proseguiranno la serie sugli sterrati nazionali dopo il Rally dell’Adriatico. Presenza spot con l’obiettivo di vedere il traguardo per Gianluca Leoni-Nicola Tocco (Renault Clio RS), Alessandro Leoni-Loretta Arca (Peugeot 208 R2), Giovanni Martinez-Marco Demontis (Ford Fiesta R2) e il turritano Raffaele Donadio in coppia con Antonio Barbato (Citroen DS3 R1). Stefano Pudda, navigatore di Padru, leggerà le note a Pablo Biolghini (Ford Fiesta R5).
Matteo Porcu