La serata del 22 gennaio ha fatto calare Cagliari e la Sardegna, prima in un clima di sgomento e poi nel lutto più stretto. Un lutto dignitoso, così come dignitoso era il rispetto che la città per lunghi anni aveva portato al campionissimo Gigi Riva. Tanti non osavano disturbare la riservatezza di Rombo di Tuono, così come lo aveva battezzato il grande Gianni Brera, lombardo come lui. Tante le parole, i ricordi, tutti i suoi numeri e record sono stati snocciolati come grani di un rosario calcistico. Oggi vogliamo ricordarlo in un momento particolare, un momento in cui nemmeno pensava alla Sardegna, l’Isola che temette e che poi, dopo averlo stregato, non avrebbe più abbandonato.
Annata 1962-63 del girone A della Serie C. il Legnano di mister Luciano Lupi si appresta ad ospitare l’Ivrea per disputare la quinta giornata di campionato. È il 21 ottobre e sulla fascia sinistra debutta un ragazzino esile dal viso lungo e severo, già segnato dalla durezza della vita, nelle due stagioni precedenti ha disputato la I Categoria con la maglia del Laveno Mombello. Per l’occasione, l’allenatore sposta Domenico Gerosa sulla fascia destra e lancia Riva sulla sinistra. Duemila spettatori assistono all’incontro al “Comunale” di Legnano e per Gigi Riva sarà un debutto da ricordare. Come rimarcato da Edgardo Palmieri, cronista presente sulle tribune, l’innesto di Riva favorì “una maggior pericolosità, una miglior forza penetrativa ed un po’ più mordente all’attacco del Legnano” che, dopo un primo tempo chiuso a reti bianche, si scatenò nella ripresa. Gerosa portò avanti i lilla, Pereni raddoppiava. All’80’ si entra nella storia: centra un pallone che Riva è lesto a mettere alle spalle dell’incolpevole Biggi. L’incontro si chiude sul 3 a 0. Il Legnano scala rapidamente la classifica e si piazza in testa alla classifica, anche se non resisterà. Al termine del torneo la squadra si piazza al settimo posto. Gigi Riva, ormai promettentissimo diciannovenne, che chiude con 23 presente e 6 reti, finisce sotto la lente di tante squadre, alla fine se lo aggiudica il Cagliari e dovrà varcare il Tirreno.
Di debutto in debutto, Gigi Riva non passa mai inosservato. Appena giunto a Cagliari, nella stagione 1963-64, quando i rossoblù guidati da Arturo “Sandokan” Silvestri disputano la loro seconda stagione nella serie cadetta. Il 15 settembre 1963 il giovane numero 11 debutta in rossoblù e non sul terreno dell’Amsicora, quello che lo vedrà tante volte trionfare e portare i suoi fino allo scudetto del 1969-70, lo farà bensì a Prato. Si gioca la prima giornata di campionato, al 10’ Danilo Torriglia ha già portato avanti il Cagliari e al 21’ proprio lui, Gigi Riva, fulmina Gridelli, estremo difensore dei “lanieri”. La gara si chiuderà sul 1 a 2 per il Cagliari. Dopo aver posto firma al debutto con i lilla, anche i tifosi rossoblù impareranno fin da subito a familiarizzare con l’inconfondibile e secco rumore delle sue stangate mancine. Oggi che noi perpetriamo ad imperitura memoria il nome di Gigi Riva, ribadiamo che fu un nome che fin da subito venne temuto dagli estremi difensori.
Mario Fadda | Si ringrazia lo statistico del calcio Fabrizio Schmid per la preziosa documentazione fornita