Quella appena conclusa per il Cagliari è stata una stagione molto tribolata, in un campionato particolarmente competitivo con una salvezza ottenuta soltanto alla penultima giornata grazie allo 0-2 di Reggio Emilia contro il Sassuolo. I rossoblù di Claudio Ranieri hanno saputo resistere con tenacia alle avversità, tenendo botta di fronte ai momenti difficili della stagione, anche grazie alle prestazioni di alcuni singoli che sono risultate decisive nella corsa salvezza. Tra loro anche Simone Scuffet, certamente tra le note più liete dell’intera annata vissuta da Pavoletti e compagni.
Riscatto sardo
E dire che il portiere cresciuto nell’Udinese era ritornato in Italia un po’ in sordina, firmando con il Cagliari lo scorso luglio per provare a rimettersi in gioco in Serie A dopo gli anni passati all’estero tra Turchia, Cipro e Romania. Accettando anche l’iniziale posto da riserva alle spalle di Boris Radunović, confermato titolare dopo la buona annata in cadetteria chiusa con il pronto ritorno nella massima serie della banda Ranieri. Su Scuffet ha scommesso fortemente il direttore sportivo rossoblù Nereo Bonato, che dopo l’esperienza condivisa a Udine, ha voluto puntare nuovamente su di lui e sulla sua voglia di riscatto. Una scommessa vinta a conti fatti, dato che il classe 1996 ha saputo aspettare il suo momento, dopo un inizio di campionato vissuto in panchina. La serie di incertezze tra i pali di Radunović, su tutte le gare contro Bologna e Milan, hanno spinto Ranieri a buttare nella mischia Scuffet che subito ha risposto presente. Dopo un debutto negativo contro la Roma con una difesa in evidente difficoltà (e quattro goal subiti), il portiere friulano è diventato un titolare inamovibile dell’undici rossoblù, riuscendo lungo tutta la stagione a dare continuità alle prestazioni grazie a una continuità frutto di pochi errori commessi. Le sue parate sono state determinanti nel momento clou della stagione: basti pensare alle gare contro Empoli e Inter, con alcuni interventi fondamentali per potare a casa punti (su Cancellieri e Pezzella in Toscana, su Dimarco e Calhanoglu contro i nerazzurri), che hanno fatto di Scuffet uno dei protagonisti assoluti della rimonta salvezza.
Futuro
Scuffet e il Cagliari: una scommessa vinta, si diceva. Una stagione da protagonista silenzioso per il 28enne di Udine, che si candida ora a una nuova annata con la maglia rossoblù addosso, forte soprattutto di un contratto fino al 2026, con l’opzione di rinnovo per un altro anno. Dopo gli anni con Alessio Cragno a difendere i pali rossoblù il Cagliari ha trovato un altro portiere di assoluta affidabilità, su cui costruire le basi dell’undici titolare del campionato 2024-25. A meno che, ma non sembra questo il caso, le sirene di altri club non inizino a suonare intorno a lui, che grazie alla stagione appena conclusa con la maglia numero 22 del Cagliari ha visto crescere nuovamente il proprio valore di mercato. Certo, non ancora ai livelli di inizio carriera con l’Udinese quando sembrava un predestinato del calcio italiano, ma la sua crescita testimonia la bontà del lavoro svolto in Sardegna: un ottimo viatico per continuare sulla strada tracciata anche nella prossima stagione.
Giuseppe Meloni