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Il tecnico della Primavera del Cagliari, Michele Filippi | Foto Cagliari Calcio/Valerio Spano

Primavera 1 | Un 2023 da incubo: Filippi alla ricerca del suo Cagliari

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La strada verso la gloria si è interrotta, le certezze e i risultati stanno venendo meno e ora il Cagliari Primavera di Michele Filippi si trova impantanato sulla via di mezzo della Primavera 1. La formazione isolana, dopo un inizio di stagione difficile, era riuscita ad attivare le marce alte fino a sognare addirittura traguardi importanti che in qualche modo facessero anche solo in parte ricordare i fasti del ciclo agostiniano. Poi l’ennesima e improvvisa frenata, che ha fatto riemergere improvvisamente i vecchi problemi di un Cagliari fragile e poco sicuro di se stesso.

Le due facce opposte della stessa medaglia

Il match perso contro il Milan non ha fatto altro che accentuare ulteriormente le difficoltà del Cagliari Primavera. I rossoblù, in particolare, sono mancati ancora una volta in termini di continuità alla voce rendimento durante l’arco di tutti i novanta minuti. Se infatti nella prima frazione la formazione di Filippi è apparsa eccessivamente abbottonata, quasi timorosa nel subire le varie sortite offensive avversarie e senza avere la capacità di reazione immediata, tanto da subire gol nel finale di tempo, nella ripresa la musica è cambiata. Il Cagliari Primavera è parso un po’ più spavaldo e deciso a riaprire la gara ma senza trovare il lampo vincente. La voglia e la grinta ci sono stati ma non sono bastate a evitare l’ennesima giornata negativa di questo 2023 da incubo, fatto di 2 vittorie, 3 pareggi e ben 5 sconfitte. I meccanismi che avevano portato i rossoblù fino a ridosso della zona playoff sembrano aver subito un intoppo non da poco, con il rischio di subire ulteriormente il contraccolpo psicologico di un momento che in pochi si aspettavano. Una situazione che ora mette il Cagliari davanti alla realtà dei fatti, ovvero quella di allontanare i fantasmi – per nulla graditi – della zona calda della classifica di Primavera 1.

Andamento lento

La sconfitta di misura per 1-0 ad Asseminello contro il Milan è solo la cima dell’iceberg della crisi del Cagliari Primavera. I numeri parlano chiaro e disegnano un quadro fosco per quello che fino alla pausa per i Mondiali era l’obiettivo dei rossoblù, ovvero i playoff. Ora quella possibilità è sempre più lontana e il gap recita addirittura un distacco di 10 punti (con il Torino, sesto a quota 38, a occupare l’ultimo slot disponibile nella lotta per il titolo). La classifica è sempre meno tranquilla e i punti di vantaggio sulla zona pericolo sono solo 7. Inoltre il rendimento dei rossoblù parla di appena un punto conquistato nelle ultime 5 partite ufficiali di Primavera 1 (gli stessi conquistati dal Cesena di Giovanni Ceccarelli, ultima forza della competizione). Una media deludente e da retrocessione in Primavera 2, che rende ancora più amaro e complicato il momento in questa fase di stagione. Le difficoltà per i giovani del Cagliari Primavera non si fermano soltanto alla voce risultati. Difatti, gli isolani, considerando le ultime 5 gare di campionato, sono anche il penultimo attacco con 3 gol all’attivo (peggio ha fatto solo il Cesena con 2) e ben 8 subiti (terza peggior difesa della Primavera 1 in questo lasso temporale). I numeri certamente non mentono e la squadra di Filippi ha bisogno di risposte immediate. La vittoria manca dallo scorso 21 gennaio (2-1 casalingo contro l’ex capolista Roma): un’impresa che doveva, almeno nelle intenzioni, dare ulteriore slancio alla stagione dei rossoblù e che ha invece dato involontariamente il via ad una serie di scivoloni che hanno provocato la caduta libera del Cagliari Primavera poco oltre la metà classifica, catapultandolo addirittura al dodicesimo posto.

Singoli

Nonostante il periodo di difficoltà e anche con l’handicap non da poco delle assenze (causa convocazioni in prima squadra), quello che lascia ben sperare di questo nuovo corso della Primavera rossoblù è l’aver ritrovato alcuni giocatori di qualità che, a lungo andare, possono dare una scossa e allontanare così i brutti fantasmi di un campionato diventato improvvisamente al di sotto delle attese. Contro il Milan, complice la chiamata in prima squadra di Lolic, si è visto un Iliev – alla seconda dal 1’ in campionato – in ottimo spolvero e capace di svestire senza alcun problema i panni del secondo per vestire quelli sempre pesanti e mai facili del titolare. In difesa, Filippi si è affidato alle certezze, mentre in mezzo al campo, smaltiti i problemi alla schiena che lo tormentavano da mesi, si è rivisto Cavuoti. Il numero 10 rossoblù, che ha giocato solamente per un tempo contro i rossoneri, è uno di quei leader tecnici da ritrovare nel breve periodo in termini di condizione e rendimento. Sempre in mediana sta diventando sempre più fondamentale la presenza di Carboni. Il centrocampista nella sfida interna contro il Milan è tornato a ricoprire il suo vecchio ruolo da mezzala di spinta, ma è da direttore d’orchestra che il numero 8 rossoblù ha mostrato segnali di crescita come leadership e qualità, segno che Filippi può puntare a gara in corso sulla sua duttilità. In avanti, oltre alla crescita di un ritrovato Vinciguerra e con un Masala da rigenerare, la situazione in casa Cagliari è da lavori in corso. La formazione isolana, eccessivamente dipendente da Griger in fase realizzativa, è chiamata infatti a far sbocciare definitivamente in questa stagione due giocatori di fisico come Konate e Kosiqi, nonché a scoprire quello che può dare uno dei nuovi arrivati nel gruppo Primavera come Achour.

Napoli (ancora) tappa per il rilancio rossoblù?

Il Cagliari Primavera è chiamato a ritrovarsi nel più breve tempo possibile, al di là delle assenze e della ricostruzione delle fondamenta di un gruppo che ha qualità e tecnica a sufficienza per poter risalire la corrente. Calendario alla mano, per i giovani rossoblù sarà possibile riemergere già dalla partita del prossimo turno contro il Napoli di Frustalupi, in una sorta di déjà-vu per i rossoblù di Filippi, che proprio contro i partenopei nel girone d’andata hanno ottenuto la loro prima vittoria in campionato. Fare il bis significherebbe trovare il tanto e agognato rilancio tecnico e psicologico, ma soprattutto vorrebbe dire fare la pace con una vittoria che manca da troppo tempo, in modo da avere un ulteriore impulso per spingere sull’acceleratore in questo ultimo terzo di Primavera 1.

Fabio Loi

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