In attesa della ripresa del campionato il 20 giugno, con il Cagliari che farà visita al Verona per il recupero della venticinquesima giornata, sul tavolo restano alcuni temi ancora irrisolti che potrebbero incidere sia sull’effettiva riuscita del piano per chiudere la stagione sia sulla regolarità della stessa. Lasciando da parte le discussioni sul protocollo sanitario, con un’eventuale positività di un giocatore o di un elemento dello staff a mettere in pericolo la conclusione del campionato, restano ancora aperti i discorsi relativi alla situazione contrattuale di chi è a scadenza il 30 giugno e dei calciatori in prestito.
I quattro in scadenza e le parole di AssoAgenti e Aic
Nel caso del Cagliari sono quattro i calciatori il cui contratto scadrà il 30 giugno – Rafael, Cacciatore, Klavan e Cigarini – e che a oggi sono ancora in attesa di novità in merito al loro futuro. Da una parte la soluzione potrebbe arrivare dal rinnovo, in questo modo il problema verrebbe risolto alla radice, ma qualora ciò non accadesse ecco che potrebbe verificarsi quanto dichiarato ieri dal presidente dell’Assoagenti Beppe Galli: “In questo momento un qualsiasi giocatore in scadenza al 30 giugno potrebbe dire arrivederci. La Federazione dovrebbe intervenire sul prolungamento dei contratti, questi giocatori in teoria potrebbero rifiutarsi di giocare oltre la scadenza del proprio contratto”. Meno drastico Umberto Calcagno, vicepresidente Aic: “La Figc chiede giustamente che le rose restino invariate, quindi i contratti verranno prorogati sino al termine di questa stagione. Non credo ci saranno grossi contenziosi, forse uno su dieci”. Resta un’opzione molto lontana dal verificarsi, ma in linea di principio le varie società di Serie A (tra cui il Cagliari, ovvio), in attesa di decisioni dall’alto, potrebbero così perdere diversi elementi in vista di un finale di campionato con gare da giocarsi ogni tre giorni. Un grattacapo non da poco e che dovrà essere comunque preso di petto in un modo o nell’altro, con tanti addetti ai lavori che sperano in una pezza messa dalla Federazione da qui alla fine del mese.
I prestiti e il parere dello studio Osborne Clarke
Un altro tema scottante è quello relativo ai prestiti, siano essi “secchi” come quelli di Olsen, Pellegrini, Nainggolan e Paloschi, siano essi con diritto o obbligo di riscatto come i casi di Rog e Simeone. Con lo slittamento della stagione oltre il 30 giugno, data di scadenza dei rapporti temporanei, si sono creati problemi che erano già stati anticipati ad aprile dallo studio legale internazionale Osborne Clarke in un’intervista al portale Calcio e Finanza: ormai da tempo uno degli studi più attenti allo sport, ha tra i suoi partner il figlio di Fabio Capello Pier Filippo e Andrea Bozza. Come sottolineato dallo studio Osborne Clarke il problema relativo ai contratti in scadenza e ai prestiti non è di poco conto, anzi: la decisione della Figc di proseguire la stagione oltre il 30 giugno, infatti, ha effetto soltanto dal punto di vista della giurisdizione sportiva, mentre i rapporti di lavoro professionistico non sarebbero toccati dalle decisioni della Federazione. Un conflitto fra due diversi ordinamenti che si riflette anche per quel che concerne i prestiti, anche in questo caso la Figc non ha possibilità di manovra autonoma sulla regolamentazione dei trasferimenti a titolo temporaneo. Negli ultimi anni sono frequenti i cosiddetti prestiti con obbligo di riscatto, una dicitura che semplifica un accordo temporaneo con diritto di riscatto che diventa definitivo al raggiungimento di obiettivi di squadra o individuali abbastanza facili: il caso di Cerri in arrivo dalla Juventus (la scorsa stagione) o la cessione di Castro alla Spal di qualche mese fa, per restare in casa Cagliari, sono un chiaro esempio di questo genere di affari.
La (enorme) incognita chiamata coronavirus
Con lo stop dei campionati a causa del coronavirus si è creata una situazione ingarbugliata, che potrebbe sollevare discussioni – potenzialmente infinite o quasi – tra le varie società che hanno accordi pendenti, come le cessioni in prestito con “obbligo” di riscatto di un determinato calciatore e quelle che ne hanno acquisito le prestazioni a titolo “temporaneo”, pronto a diventare definitivo al raggiungimento di determinati obiettivi: come dichiarato dallo studio Osborne Clarke, “Nella situazione odierna, è possibile che alcuni club vogliano ‘restituire’ giocatori che non hanno raggiunto gli obiettivi che avrebbero comportato l’obbligo di acquisto alla fine della stagione, anche se il mancato raggiungimento di obiettivi molto banali è dovuto alla sospensione dei campionati e non alle performance dell’atleta”. Potrebbero così – in casi che ora paiono estremi – aprirsi contenziosi, con il club o lo stesso calciatore interessati al trasferimento definitivo che potrebbero sostenere, legalmente, come la volontà delle parti non fosse quella di un prestito, “ma di un vero e proprio trasferimento a titolo definitivo, un contratto dissimulato atto ad ottenere vantaggi economici e fiscali”, anche se poi andrebbe dimostrato il fondamento di queste tesi. Un bel guazzabuglio, insomma, con l’eccezionalità del momento dovuta all’emergenza coronavirus che rischia di rimettere in discussione tutto il sistema calcio dal punto di vista contrattualistico. In Bundesliga si è preferito accelerare sulla ripresa, arrivando a chiudere il campionato entro il 30 giugno, lasciando eventuali strascichi “soltanto” per le coppe europee.
Sia ben chiaro: l’approfondimento curato da Osborne Clarke delinea scenari volutamente forzati, prospettando tutte le possibilità comprese quelle più estreme. Risale allo scorso 1° aprile, ma vista la situazione attuale è ancora valido ed è utile per avere un’idea dei vari ragionamenti che potrebbero fare i club di Serie A. Restando in casa Cagliari, bisognerà ora capire come verranno gestite le varie situazioni relative ai prestiti pendenti: in entrata ballano i nomi di Rog e Simeone, in uscita Castro, Bradaric, Romagna e Farias, oltre Deiola e Pinna (su cui però è attivo il controriscatto a favore dei rossoblù): se da un lato la ripresa del campionato è vicina, dall’altro ancora troppi temi restano in attesa di essere risolti da qui al 30 giugno.
Matteo Zizola