Nonostante il devastante impatto della pandemia anche nel mondo del calcio, si è mantenuta invariata la quota di ricavi per il Cagliari derivanti dalle sponsorizzazioni presenti nelle divise da gioco; questo quanto riporta l’interessante analisi proposta dalla Gazzetta dello Sport.
Per la stagione 2020/2021 la società rossoblù è 11ª nella speciale classifica del massimo campionato elaborata dalla Rosea che prende in esame gli abbinamenti commerciali presenti sulle maglie in base all’importo dei contratti. Al comando in Serie A la Juventus con 48 milioni, seguita da Fiorentina 26,2 milioni, Sassuolo con 18 milioni, Roma con 16 milioni e Inter con 11 milioni. Il risultato della squadra sarda si aggira intorno ai 4 milioni di euro: un dato al di sotto della media (di circa 8 milioni di euro, gonfiata dalle cifre molto più remunerative delle big e da quelle di Fiorentina e Sassuolo con i main sponsor Mediacom e Mapei) e in linea con un’altra società simile per ambizione e seguito, come il Torino (5 milioni).
Il mercato delle sponsorizzazioni delle maglie, nonostante il periodo delicato, ha avuto una crescita di 7 milioni di euro rispetto alla passata stagione, segno che il massimo campionato faccia registrare ancora un forte appeal. Da segnalare poi la possibilità, sempre più frequente, di utilizzare quattro “spazi commerciali” nella propria maglia: il Cagliari e altre 8 delle 20 squadre sfrutta oltre i due frontali, anche il retro e la patch sulla manica della maglia, quest’ultima posizione non sfruttata dalle sole Inter, Juventus, Milan, Napoli, Sampdoria e Sassuolo.
La nuova maglia griffata Adidas il Cagliari 2020/2021 propone le sponsorship di ISOLA Artigianato di Sardegna e Ichnusa nel front, il marchio TISCALI nel back sotto il numero e la patch nella manica di Arborea (3A). Nei 4 milioni conteggiati non rientrano eventuali altri sponsor utilizzati nelle gare di Coppa Italia: nel prossimo turno contro l’Hellas Verona (così come per la Cremonese) comparirà per esempio come back jersey il marchio Hermelin Biliardi. Non dovrebbe essere incluso nemmeno lo sponsor Kerakoll, presente nelle maglie di allenamento rossoblù nei prepartita.
Matteo Porcu