Mancano pochi giorni al 2 settembre, data di chiusura del calciomercato, e il Cagliari ha ormai poco tempo per completare la rosa.
Maran attende novità, Giulini e Carli lavorano sia sul fronte cessioni che su quello acquisti, la squadra si prepara per la partita con l’Inter di domenica alla Sardegna Arena dopo la sconfitta all’esordio contro il Brescia di Cellino. A meno di una settimana dalla fine delle trattative, il Cagliari si trova imbrigliato in una situazione difficilmente immaginabile solo qualche settimana fa.
NODO PORTIERE – L’infortunio di Cragno costringe il Cagliari a dover valutare l’arrivo di un nuovo portiere titolare. La visita di controllo di lunedì scorso non ha portato novità sostanziali, il dubbio fra operarsi alla spalla o meno non è stato ancora sciolto anche se, per quanto ci è dato sapere, è più che probabile che Cragno affronterà un lungo stop scegliendo l’operazione e restando così ai box per circa 4 mesi. L’ottimismo iniziale del club per una soluzione diversa dall’intervento chirurgico è andato sempre più scemando, con la virata decisa verso un nuovo portiere. Rafael darebbe garanzie nell’immediato, ma probabilmente per il medio e lungo termine la società preferirebbe un portiere più pronto del brasiliano, reduce da due annate passate prevalentemente in panchina. I nomi dei vari Viviano, Sorrentino e Tatarusanu (in uscita dal Lione) erano fino a qualche giorno fa i papabili per difendere i pali rossoblù, ma ormai il principale candidato è lo svedese della Roma Robin Olsen che, dopo aver sciolto le incertezze iniziali su destinazione e ingaggio, potrebbe arrivare a breve in Sardegna. Probabilmente in prestito secco, formula preferita in questo momento dal club rossoblù. Un portiere di esperienza, reduce da un’annata in chiaroscuro nella Capitale, che permetterebbe di assorbire al meglio l’assenza di Cragno.
LA DIFESA E IL TRAFFICO IN MEDIANA – La retroguardia del Cagliari ha lasciato più di un dubbio nella prima uscita stagionale, ma appare difficile vedere movimenti in questo reparto. A meno di cessioni (Pinna in prestito, Romagna nelle ultime ore) la difesa dovrebbe restare quella attuale, nonostante il momento tutt’altro che positivo vissuto da Mattiello e Cacciatore, oggi in coda al borsino e, se mai dovesse sorgere la chance di cessione, potrebbero anche essere piazzati in extremis, almeno uno. A centrocampo la rosa è al completo, l’unica possibilità è quella di vedere alcune cessioni. Bradaric è ancora agli ordini di Maran in attesa di una sistemazione con la trattativa con il PAOK ormai raffreddata ma pronta a ripartire qualora Carli non trovasse qualcuno disposto ad accontentare le richieste rossoblù. Deiola, chiuso dai nuovi acquisti, potrebbe andare nuovamente in prestito mentre resta in bilico la posizione di Birsa, soprattutto dopo l’esordio incolore di domenica sera.
ATTACCO, INCOGNITA PAVO E SECONDA PUNTA – Mentre si attendeva con ansia l’arrivo di un partner per Pavoloso, ecco il fulmine a ciel sereno dell’infortunio al ginocchio del bomber rossoblù. Nessuna novità sui tempi di recupero, nuovi controlli sono attesi per metà settimana: fra le possibilità quella che il Cagliari vorrebbe evitare è di “farsi prendere per il collo” da chi ha attaccanti in uscita, magari preferendo quindi attendere la chiusura del mercato prima di rivelare l’entità dell’infortunio del suo centravanti. Con Pavoletti ai box prende sempre più quota l’ipotesi del Cholito Simeone, ai margini della Fiorentina e capace di giocare sia da prima che da seconda punta. Con Despodov e Han che appaiono ai margini e Cerri non più certo della permanenza, è possibile che davanti saranno due i nuovi ingressi: in attesa di risolvere il rebus Defrel (prima scelta del club, ma ogni giorno sempre più oggetto di rilanci di Sampdoria e Sassuolo), in stand-by Eder (tenuto come soluzione dell’ultim’ora), fa capolino anche un arrivo dall’estero con la società che sonda sottotraccia alcuni nomi, fra i quali anche una vecchia conoscenza del campionato italiano.
A pochi giorni dalla chiusura del mercato i tifosi e Maran attendono con ansia gli ultimi botti: sprecare quanto fatto fino a ora sarebbe un delitto, sarà poi il tecnico a dover cambiare la rotta dopo un inizio oltre le più nere previsioni.
Matteo Zizola