Quando Parma e Cagliari si ritroveranno sabato 22 aprile alle ore 14 per il fischio d’inizio della sfida del Tardini saranno passati due anni e cinque giorni da una partita entrata nella storia delle salvezze rossoblù. Il 4-3 in rimonta con i gol di Pereiro e Cerri oltre il novantesimo minuto la svolta dalla quale partì il filotto positivo degli uomini di Semplici, passati dall’incubo di una retrocessione quasi certa all’estasi di una rimonta che rimetteva tutto in gioco.
Ricorsi
Zappa, Nández e Pavoletti nell’undici titolare, Deiola, Ciocci e Aresti rimasti in panchina per tutti i novanta minuti. Sono sei i superstiti nella rosa del Cagliari rispetto alla gara del 17 aprile 2021, segnale di un cambio quasi totale dopo quasi due stagioni e una retrocessione dolorosa. Oggi come allora la partita contro il Parma può significare l’occasione di dare una sterzata al campionato, diversi gli obiettivi ma comune la necessità di mandare un segnale alle avversarie. Partendo proprio dai ducali, due anni or sono concorrenti nella corsa salvezza e ora avversari diretti in quella per un posto nei playoff e il sogno chiamato ritorno in Serie A. Due nobili decadute delle quali al massimo solo una potrà abbandonare l’inferno della cadetteria. Destino per certi versi comune, fatto di scelte sbagliate e perpetrate nel tempo, di un allenatore che ha fallito in entrambi i contesti – Fabio Liverani – e di un altro che dopo l’impresa del 2006-07 in Emilia ora cerca di ripetersi anche in Sardegna. Claudio Ranieri torna in quella Parma dove da condottiero raggiunse una salvezza insperata, anche grazie a una vittoria per 2-1 al Tardini proprio contro il Cagliari di Giampaolo risultata decisiva per restare nella massima serie.
Boa
Due anni e un segnale non percepito dal club rossoblù. Che salvò la categoria con le unghie e con i denti, partendo proprio da quel 4-3 contro il Parma di D’Aversa dopo essere stati sotto di due gol per due volte, lo 0-2 della prima mezz’ora e 1-3 dopo un’ora di gioco, e l’incredibile errore di Kurtic davanti a Vicario che avrebbe chiuso di fatto la sfida. Marin prima, Pereiro e Cerri poi ribaltarono la sfida, dando ai rossoblù la chance poi colta di una rimonta in classifica sul Benevento che permise di ottenere la salvezza. Un’impresa che illuse e che portò a scelte poi rivelatesi errate come confermato da Tommaso Giulini dopo la notte di Venezia: “L’onda lunga della salvezza miracolosa della scorsa stagione ha portato a questa retrocessione“, partendo dalla conferma senza troppa convinzione di Leonardo Semplici al “rifare gli errori dell’anno scorso, ripartire da giocatori dal curriculum importante e con ingaggi elevati e allenatori d’esperienza, invece servivano forse figure con più fame e gente giovane con voglia”. Errori che si sono trascinati anche nell’approccio alla cadetteria, fino al nuovo anno e al ritorno di Ranieri in Sardegna. Uomo d’esperienza, sì, ma con un pedigree e un legame con club e Isola che lo differenzia e non poco dall’identikit dei predecessori. L’allenatore rossoblù ora ritrova il suo passato, ma anche quello di un Cagliari che dopo il ribaltone di due anni fa non è riuscito a cogliere la palla al balzo per capire le proprie mancanze. Parma come un crocevia, dunque, e anche come una conferma. Per proseguire sulla strada tracciata, per rinsaldare il posto nei playoff e per dare un segnale a una diretta concorrente in vista del rettilineo finale, quello dove il cavallo rossoblù – Ranieri dixit – dovrà far vedere di che pasta è fatto.
Matteo Zizola