Nuova puntata di Open VAR, il format di DAZN in collaborazione con l’Associazione Italiana Arbitri, e nuovo episodio con protagonista la partita del Cagliari. Non più gli audio tra direttore di gara e addetti al VAR relativi alla settimana precedente, ma come da qualche settimana a questa parte l’analisi si sposta su quanto accaduto nella giornata appena disputata. Al centro, dunque, quanto accaduto durante la sfida tra i rossoblù e l’Empoli di ieri domenica 3 marzo, vinta dagli uomini di Ranieri per 0-1. Nello specifico la situazione analizzata attraverso la comunicazione tra arbitro di campo e VAR è quella che ha portato a non concedere il calcio di rigore in favore dei padroni di casa dopo il tocco di mano di Makoumbou nell’area del Cagliari.
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Siamo al settimo minuto del secondo tempo quando l’Empoli si porta verso l’area del Cagliari nella zona sinistra d’attacco. Cambiaghi è possesso del pallone e prova un cross verso il centro con la sfera che viene deviata da Makoumbou. Immediate le proteste degli uomini di Davide Nicola che chiedono il calcio di rigore per il tocco con la mano del centrocampista ex Maribor. L’azione si sviluppa con un passaggio in verticale di Maleh verso il compagno, in sottofondo si sente l‘AVAR Rosario Abisso dire “Buono, no bandiera”, ossia l’assenza di segnalazione del sistema SAOT (Semi Automatic Offside Technology) di una posizione irregolare dell’attaccante scuola Atalanta. Una volta che Cambiaghi prova il cross sono immediate le rimostranze dei giocatori dell’Empoli per la deviazione con la mano da parte di Makoumbou, alle quali il direttore di gara Antonio Rapuano risponde immediatamente con un “no, no, attaccato al corpo”, per poi aggiungere “lo guardiamo, lo guardiamo” per tranquillizzare i padroni di casa. Dalla sala VAR arriva il classico “aspetta” rivolto proprio all’arbitro di campo, un invito a non riprendere il gioco prima che l’azione venga controllata dai colleghi davanti al video. A questo punto Rapuano si rivolge direttamente al VAR Paolo Mazzoleni: “Allora Mazzo, sono di schiena e non vedo il braccio fuori” le parole del fischietto romagnolo. Da questo momento parte la procedura ormai nota, con la sala VAR che cerca le diverse telecamere per poter verificare la correttezza della decisione del direttore di gara mentre quest’ultimo continua a calmare con serenità le proteste dei padroni di casa. “Guarda questa, aspetta io la vedo pure tanto attaccata però” dice Mazzoleni all’AVAR Abisso, mentre quest’ultimo aggiunge “ti rimetto l’altra” riferendosi all’immagine da visionare al rallentatore. “Quella di prima, quella di prima” chiede Mazzoleni al collega, “questa è una e questa è l’altra” risponde Abisso. Il punto centrale della decisione arriva in questo momento, quando Mazzoleni sottolinea che “non c’è luce”, ripetendolo per due volte. “Eh però è una posizione naturale ragazzi” ribadisce sempre il VAR della sezione di Bergamo, con Abisso che ferma l’immagine nell’attimo in cui il pallone impatta sulla mano di Makoumbou dicendo “questo è il punto di contatto”. “No, per me è no” insiste Mazzoleni, mentre continuano a essere cambiate le telecamere da visionare per capire quale sia la migliore possibile per la valutazione finale. “Guarda, guarda quella prima” dice Abisso, mentre il VAR replica “no, no, meglio le altre” sempre riferendosi alle inquadrature proposte. “Esatto, questa. Attaccato al corpo eh” ribadisce Mazzoleni, con l’AVAR che aggiunge “Ti faccio vedere anche la dinamica”. A questo punto si chiude il check non appena Mazzoleni comunica a Rapuano che “per me puoi riprendere con calcio d’angolo Rapu” e Abisso che sostiene la decisione del VAR aggiungendo “sono pienamente d’accordo”. Arriva infine la spiegazione di Mazzoleni al collega di campo: “gli arriva sul braccio ma è molto, molto attaccato” la sentenza finale dalla sala di Lissone.
Parola di Rocchi
Dopo aver mostrato l’episodio con l’ausilio degli audio tra sala VAR e direttore di gara, arriva anche il commento in studio del designatore Gianluca Rocchi che, di fatto, conferma la bontà della decisione presa dal trio formato da Rapuano, Mazzoleni e Abisso. “Molto scrupolosa la verifica del VAR, come doveroso, perché questa è una partita che aveva un valore importantissimo, non che le altre non l’abbiano, ma in questa fase del campionato sono tutti punti molto pesanti, quindi è giusto fare il controllo molto accurato che hanno fatto. Il braccio era assolutamente attaccato al corpo, è vero che è un pochino alto, ma non è assolutamente punibile, quindi corretta sia la decisione del campo che il silent check del VAR”. Una conferma, dunque, di quanto riportato nella serata di ieri all’interno della nostra Moviola e che risponde positivamente alla scelta di Rapuano di non concedere il calcio di rigore all’Empoli quando la gara era ancora ferma sullo 0-0.
Matteo Zizola














