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L'arbitro Daniele Paterna durante Cagliari-Cosenza | Foto Luigi Canu

Open VAR | Cagliari, la CAN conferma: contro l’Atalanta manca il rigore. E Paterna…

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Cagliari ancora una volta protagonista nella puntata di Open VAR, il format di DAZN in onda dopo ogni giornata di Serie A. Tra i due episodi mostrati, con la pubblicazione degli audio tra l’arbitro e la sala di Lissone, anche il fallo di mano del difensore dell’Atalanta Kossounou non ritenuto punibile né dall’arbitro Luca Pairetto né dai suoi due colleghi, il VAR Daniele Paterna e l’AVAR Rosario Abisso. Pur se, come si evince dal dialogo tra gli assistenti video, il secondo sembra aver espresso maggiori dubbi rispetto al collega.

Audio
Siamo al 33′ della sfida della Unipol Domus tra rossoblù e nerazzurri, terminata poi sul punteggio di 1-0 per gli ospiti allenati da Gian Piero Gasperini. Partita che è ancora ferma sullo 0-0 quando Deiola entra in area sulla destra e cerca di servire Piccoli dentro i sedici metri, passaggio che viene fermato da Kossounou con la mano. Il difensore dell’Atalanta, nel suo intervento in scivolata, colpisce una prima volta il pallone che poi rimbalza sul centrocampista del Cagliari e, infine, impatta sulla mano del nerazzurro per poi finire sul fondo. “Fondo” dice Pairetto non appena il pallone carambola tra Deiola e Kossounou, mentre dalla sala VAR Paterna commenta immediatamente con un “vediamo, possibile fallo di mano”. Da questo momento inizia il check dalla sala di Lissone, mentre il fischietto piemontese tiene a bada le proteste di parte rossoblù. L’assistente di Pairetto interviene dicendo all’arbitro “la prende con il braccio, ma per me è in caduta”, una prima valutazione sostanzialmente errata. Perché il fatto che il difensore sia, come detto, in caduta, non è di per sé una discriminante che rende non punibile il tocco con la mano, a meno che il fallo non avvenga con il braccio a protezione dell’impatto con il terreno di gioco. Ma, nel caso specifico, l’arto di Kossounou non è quello utile a sostenersi sul campo. “Esatto, esatto, pur per me Saro (Abisso, ndr), perché questo per me prima prende…poi nella caduta va a chiudersi, ma assolutamente non punibile” le prime parole di Paterna rivolto all’AVAR Abisso per trovare conferma della sua impressione. “Passamelo bene un attimo dai”, interviene Abisso, “sì è in chiusura del braccio” aggiunge il fischietto palermitano. Mentre Pairetto conferma alla sala di Lissone che aspetterà il check prima di riprendere il gioco, continuano a essere visionate le differenti telecamere a Lissone, con Abisso e Paterna che contestualmente riprendono il dialogo. Il primo prova a prendere tempo – “Allora, rivediamo…” –  mentre il secondo ribadisce la sua impressione iniziale interrompendo il collega: aggiungendo: “Per me non è punibile perché comunque lui…però…ha il doppio (rimpallo), sì è sul rimpallo dopo”. A questo punto, senza un’ulteriore condivisione delle opinioni che sembrava potesse arrivare, Paterna decide improvvisamente di chiudere la review: “Check completato, può riprendere il gioco”, con Abisso che aggiunge in modo poco convinto “Va bene così”.

Errore e precedenti
“Rigore? Saranno gli arbitri a valutare”. Così Davide Nicola nel post partita e, come quasi atteso dall’allenatore rossoblù, il componente della CAN Mauro Tonolini ha detto la versione delle istituzioni arbitrali sull’episodio contestato. “Purtroppo qui dobbiamo parlare di un errore, di un errore da campo e da sala VAR, perché l’attitudine con cui Kossounou si oppone al cross di Deiola è un’attitudine punibile, il suo braccio è già alto sopra la linea delle spalle prima ancora che parta il cross di Deiola. Si va ad assumere un rischio, andando poi a impattare il pallone. È una situazione, dunque, da calcio di rigore. Dalla sala VAR e forse anche dal campo si va a porre l’enfasi sul fatto che è un contatto avvenuto dopo un rimpallo, che però in questo caso non va a sanare la situazione perché, ripeto, il braccio di Kossounou è alto e in posizione innaturale già prima che il cross di Deiola parta”. Dopo le parole di Tonolini arrivando anche quelle dell’ex allenatore dell’Inter – oggi commentatore per DAZN – Andrea Stramaccioni:  “Se questo non è rigore io sono in confusione, infatti sono contento che poi Mauro (Tonolini) ha chiarito che lo fosse, perché l’entrata di Kossounou è scomposta, con il braccio in una posizione innaturale”. Una decisione che ha dunque penalizzato il Cagliari, come d’altronde era chiaro fin dai primi istanti. Una decisione che, però, apre anche un discorso più ampio sul VAR Paterna che non per la prima volta ha dimostrato una certa superficialità nell’analisi dalla sala di Lissone. Basti ricordare l’episodio della passata stagione in Inter-Genoa, quando richiamò alla On Field Review il collega Ayroldi per cancellare il rigore assegnato per un presunto fallo di Frendrup su Barella, senza però far visionare l’immagine corretta al direttore di gara che confermò dunque la decisione iniziale nonostante l’OFR. Al contrario sempre Paterna ha mostrato fin troppa dovizia nella ricerca del particolare in due occasioni in questo campionato, la prima con protagonista ancora una volta il Cagliari – era lui il VAR della trasferta contro la Juventus con il rigore per il tocco di mano di Luperto – e in Parma-Lazio, quando richiamò Zufferli per un fallo di Rovella che portò poi all’annullamento del gol dei biancocelesti, in una situazione non esattamente da protocollo non essendo un grave ed evidente errore. Senza dimenticare, infine, il silenzio quando è stato annullato il gol del possibile vantaggio del Monza contro l’Atalanta a Bergamo firmato da Vignato per un fallo inesistente di D’Ambrosio su Ederson. Insomma, non una presenza sempre impeccabile quella di Paterna nella sala di Lissone, tra eccesso di ricerca del particolare in alcuni casi e l’esatto contrario in altri. E, volendo commentare toni e modi dell’audio di Cagliari-Atalanta, la sensazione che la prima impressione diventi quella dirimente a prescindere dalle differenti immagini e dai dubbi del collega AVAR, in questo caso Abisso.

Matteo Zizola

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