Una sconfitta può fare male ma, a seconda delle situazioni, può anche darti degli insegnamenti importanti e preziosi per il futuro. In tal senso, il 3-1 con il quale l’Olbia di Leandro Greco ha perso al Giuseppe Moccagatta di Alessandria contro la Juventus Next Gen va proprio in questa direzione. I bianchi sono rimasti a secco in termini di punti, ma hanno potuto trarre delle indicazioni importanti soprattutto come impatto emotivo nel corso dell’incontro, cercando di andare oltre le difficoltà , su tutte il rosso a Dessena.
Percorso
Nella conferenza stampa di vigilia per la sfida contro i bianconeri di Brambilla, Leandro Greco aveva chiesto ai suoi di dare il massimo in termini di continuità dal punto di vista del gioco, ma soprattutto dei risultati. L’indicazione arrivata dal match, alla voce prestazione, è stata quella di un’Olbia compatta nel primo tempo e molto più reattiva e grintosa nel secondo, tanto da riuscire a tornare in partita con Nanni e di rimanere incollata alla gara, nonostante l’inferiorità numerica, fino al quarto minuto di recupero. Se l’atteggiamento proposto nella seconda parte della gara contro i bianconeri può essere un buon segnale per il futuro, dall’altra preoccupa la legge dei numeri sui risultati. Statistiche alla mano l’Olbia non ha completamente risolto il problema del mal di trasferta: il rendimento della squadra di Greco, infatti, è da quartultimo posto in graduatoria con appena 4 punti (sugli 11 totali). Situazione di poco simile per le gare in casa, dove i galluresi hanno raccolto fin qui 7 punti. In questo tipo di situazione, i bianchi sono nel gruppone che occupa l’ottavo posto e che va dall’Ancona fino alla Recanatese. Insomma, per l’Olbia un percorso a due facce ma dal rendimento simile, a giudicare dai numeri. Ecco perché la parola continuità , spesso invocata da mister Greco nelle conferenze pre e post partita, dovrà inevitabilmente rappresentare uno dei riferimenti principali per la stagione dei galluresi.
Vecchie e nuove certezze
Al di là della sconfitta sul campo e della reazione avvenuta nel secondo tempo, l’allenatore dell’Olbia può comunque ricavare delle indicazioni positive anche per quanto concerne il suo organico, tra vecchie e nuove certezze. Nella sfida del Moccagatta contro la Juventus Next Gen, ha confermato il suo talento il portiere Rinaldi. L’estremo difensore cresciuto nel settore giovanile del Parma è stato autore di una prova convincente e di alcune parate che hanno impedito ai bianconeri di Brambilla di arrotondare ancora di più il risultato. Analizzando ancora la fase difensiva, l’Olbia ha avuto difficoltà sulle letture preventive e sulla presenza (poca) in fase offensiva per creare superiorità numerica. Nello specifico i laterali schierati titolari, ovvero Zallu e Montebugnoli, sono da rivedere per quanto riguarda la spinta offensiva, anche se il loro talento non è minimamente in discussione. In difficoltà anche colui che, nelle intenzioni di Greco, dovrebbe essere il leader difensivo, vale a dire Bellodi. L’ex prodotto delle giovanili del Milan è andato in costante apnea per gli attacchi provenienti in particolare da un Yildiz a tratti devastante. Ciononostante, il numero 5 rimane comunque un giocatore importante e tra le certezze della vecchia guardia dell’Olbia. Il discorso sulla difesa, tuttavia, vede anche una sorpresa da non sottovalutare. Difatti, dopo la sfida contro la Juventus Next Gen, è emersa chiaramente la crescita di Motolese, autore nel complesso di una buona prova per attenzione e interpretazione del ruolo. In mezzo al campo, il filtro preparato da Greco con la presenza simultanea di due giocatori di intensità come Dessena e Incerti, accompagnati dalla tecnica di Biancu, non ha garantito sufficiente respiro alla manovra dei bianchi nel cuore del campo, zona in cui la Juventus è stata spietata e cinica (vedasi il primo gol di Salifou). Dal trio della mediana gallurese, dovrà partire uno dei segnali più forti, visto che esperienza e sopratutto intensità sono cavalli di battaglia del Greco pensiero. Nel reparto avanzato, invece, sono arrivate probabilmente le indicazioni più importanti. Dalla grande prestazione di Cavuoti al ritorno al gol di Nanni (che ha rotto il suo digiuno che durava dalla gara contro il Cesena) fino ad arrivare all’estro del solito Ragatzu, autore dell’assist proprio per il gol del centravanti sammarinese.
Futuro
Ora l’obiettivo principale per l’Olbia e per mister Greco è quello di guardare subito avanti, anche perché non c’è il tempo materiale per leccarsi le ferite e capire cosa eventualmente non è andato nella trasferta del Moccagatta. Come ha dichiarato in conferenza stampa post partita il DS dei bianchi, Tomaso Tatti, il gruppo deve archiviare da subito la sconfitta contro la Juventus Next Gen per concentrarsi totalmente sulla gara da recuperare giovedì 2 novembre al Nespoli contro il Pineto. Un test importante per i galluresi, per cercare di uscire fin da subito dalla zona retrocessione e approfittando dell’equilibrio di inizio campionato nelle zone medio basse della classifica del girone B (con ben 7 squadre racchiuse in appena 3 punti). Dopo la sfida al Pineto, l’Olbia avrà a disposizione anche un’altra chance. E il fattore Nespoli può tornare d’aiuto a Greco e ai suoi ragazzi, visto che in Gallura arriverà la Lucchese, che ha una gara in più e solamente un punto in più rispetto ai bianchi (12). Sulla carta, anche se nel calcio com’è noto nulla è scontato, quelli contro i biancoazzurri di Amaolo e i rossoneri di Gorgone possono essere degli incontri alla portata. E nel mese di novembre? Oltre alla Lucchese, il calendario potrebbe venire in aiuto dell’Olbia, con due match in trasferta (contro Recanatese e Sestri Levante), intervallati dalla sfida casalinga contro il Rimini. In definitiva, una serie di incontri che potranno dire molto sul percorso dei galluresi in questo campionato.
Fabio Loi














