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Olbia, tra silenzi e necessità: con la Torres un derby che deve dare risposte

Ragatzu si dispera dopo un'occasione mancata durante Spal-Olbia | Foto Nicolò Farina
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In un pugno è custodita la possibile svolta nella lotta per la salvezza, nell’altro il peso di una eventuale sconfitta che renderebbe ancora più grigio il cielo sopra il Faro. In un gioco del silenzio immaginario, l’Olbia, che della quiete si serve per concentrare le forze verso una gara non uguale alle altre, vede due possibili vie per il futuro. Sarà il derby con la Torres a decidere quale delle due mani far aprire, quale destino scegliere in un campionato di Serie C sempre più in salita per i bianchi.

Decisione

La scelta del silenzio stampa dopo la sconfitta di misura interna contro la Vis Pesaro è stata l’ultimo tassello a completare il mosaico di una crisi che non era più possibile nascondere. Appena tre punti, frutto di altrettanti pari, negli ultimi tre mesi, con una vittoria che manca dal 2 novembre scorso contro il Pineto e un conseguente penultimo posto in classifica. Ma soprattutto l’incapacità di trovare il modo di venire fuori dal guado e risolvere una crisi realizzativa che perdura da tempo, con i bianchi che con dodici reti sono al momento il secondo peggior attacco della Serie C dietro solo alla Fermana ferma a quota 11. Già la sfida giocata al Nespoli contro gli uomini di Banchieri sembrava una sorta di ultima spiaggia per Greco, almeno per raccogliere fiducia da un ambiente che dopo una prima parte di stagione molto positiva ha visto la propria fiducia sgretolarsi troppo facilmente. La vicinanza di una sfida come il derby con la Torres ha però portato l’Olbia a ripercorrere la via già praticata a inizio stagione, ma anche nella scorsa, in una situazione di classifica e di umore simili a cui seguì un pareggio per 1-1 al Vanni Sanna. Ogni campionato ha una storia a sé, ma le implicazioni restano le stesse. Perché ancora una volta al Vanni Sanna l’Olbia dovrà far capire anche di essere al seguito del proprio allenatore, oltre che avere le potenzialità per guardare ancora alla zona salvezza diretta, che dista ora cinque punti, come possibile obiettivo.

Rinforzi

Per ritrovare la fiducia persa anche il mercato potrebbe dare una mano in casa gallurese. Al di là di Schiavone, già utilizzato da subentrato nelle ultime due gare giocate, Greco potrebbe avere a disposizione subito i due neo arrivati Bianchimano e Scaringi. Con il primo che dopo la firma si candida a giocare almeno uno spezzone di gara, date le difficoltà nella fase offensiva di un’Olbia che ha dimostrato di difettare anche di esperienza oltre che di precisione negli ultimi 20 metri. Da una parte il bisogno dell’Olbia del gol, dall’altra il bisogno di un giocatore ancora giovane (classe ’96) di ritrovare fiducia oltre che minutaggio che in passato hanno significato avvicinarsi alla doppia cifra nella categoria in piazze importanti, da Perugia a Catanzaro. La settimana potrebbe essere stata utile per sistemare la squadra tatticamente, ma Bianchimano potrebbe adattarsi bene a uno spartito tattico, che anche nell’ultima gara ha portato Scapin ad affiancare Nanni e ad avere in Ragatzu alle loro spalle. Restano i dubbi però sulla condizione, dopo le appena dodici presenze nella prima parte di stagione. Condizione che è anche l’unico dubbio per Schiavone, che però contro la Vis Pesaro ha mostrato dei passi in avanti sotto il profilo della tenuta atletica e potrebbe avere in una gara in cui la tensione e l’esperienza faranno la differenza l’occasione giusta per mettersi definitivamente in mostra. Greco a Sassari dovrà però avere risposte anche dai più giovani, a partire da uno Zallu che vista la squalifica di Arboleda è il candidato principale a un posto da titolare, e da chi come Biancu e Ragatzu ha nelle gambe le qualità per aprire una via verso la salvezza. La risposta collettiva ai bisogni di ambiente e campo resta così l’unica soluzione possibile. Perché sarà l’Olbia a decidere quale potrà essere il proprio destino, servirà solamente scegliere la mano giusta.

Matteo Cardia

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