Effetti collaterali della stagione più tribolata della storia – esclusi motivi bellici si intende – trascorrere quasi un mese senza partite ufficiali per poi doverne giocare dieci nelle successive quattro settimane, visto che la 38esima e ultima giornata dovrebbe giocarsi il 25 aprile.
Una missione praticamente impossibile, cui neanche il buon Tom Cruise potrebbe trovare un rimedio, un tour de force in cui più degli aspetti tattici potrebbe far la differenza l’aspetto meramente atletico. Il tutto, ovviamente, se non dovessero verificarsi ulteriori rinvii, che in quel caso sarà assolutamente necessario trovare date alternative per disputare tutte le partite in programma provando a garantire ancora quel minimo di credibilità al terzo campionato nazionale, sempre che sia possibile ancora crederci, visto che scorrendo la classifica asterischi e ipotesi coprono qualsiasi discorso riguardo ogni obiettivo. Tant’è: così è se vi pare, e allora sabato alle 12.30 inizierà la folle corsa bianca, al Nespoli arriverà l’Albinoleffe nella prima tappa del percorso ad ostacoli verso la salvezza.
La situazione. Per chi si fosse distratto nelle ultime settimane, l’ultima partita giocata dall’Olbia è stato lo scorso 7 marzo: a Crema perentoria vittoria per 3-0 con tre reti a firma isolana: Biancu-Ragatzu-Marigosu. Olbia fermata proprio sul più bello, verrebbe da dire, visto che la squadra sembrava aver trovato una quadratura da grande. Invece da allora solo rinvii, nell’ordine: Pistoiese, Carrarese e Juventus under23, a cui si aggiunge il Como, saltato in precedenza.
Quattro partite in meno, che penalizzano i bianchi sia per quanto riguarda la classifica che vede l’Olbia nuovamente quart’ultima, ma anche – o forse soprattutto – per la mole di partite da giocare. Dieci, appunto, che richiederanno un dispendio notevole di energie con un match ogni 3 giorni: cose da big europea impegnata su due fronti tra campionato e coppa continentale.
Il gruppo. Oltretutto, vera e propria incognita del caso, è bene ricordare che mentre i primi 3 rinvii sono stati “subiti” dall’Olbia per focolai Covid nelle sfidanti, l’ultimo spostamento è stato causato proprio dalle positività nel gruppo squadra dei bianchi, per cui sarà interessante osservare il livello fisico che il gruppo riuscirà a mettere in campo.
È un dato appurato, infatti, che il post-Covid rappresenta un periodo decisamente travagliato per gli atleti, quindi sarà una sfida aggiuntiva per i bianchi riuscire a convivere con un calendario tanto frenetico e una ricerca della miglior forma fisica possibile.
Al netto di ciò, per la partita di sabato mister Canzi non potrà certamente contare sugli squalificati Emerson e Giandonato, più gli infortunati Gagliano e Pisano. Sugli altri regna l’incertezza sul possibile contagio Covid, e allora la sensazione è che la distinta potrebbe essere compilata più dal medico che dall’allenatore.
Rincorsa. E le altre? Già perché nel frattempo il campionato è andato avanti e mentre l’Olbia ha dovuto mordere il freno ecco la Giana Erminio vincere 3 partite di fila ed effettuare il sorpasso in classifica, 34 a 31, ma – appunto – con la bellezza di 4 partite in più. Stesso discorso per il Piacenza che ha allungato a +5 portandosi a 36 punti, con due vittorie casalinghe di gran valore contro Alessandria e Como, ma idem come sopra: quattro partite in più. Per la stessa ragione non inganni la posizione della Pergolettese, che ha 3 rinvii da recuperare e può allungare nuovamente sulla zona playout.
Allo stato attuale l’Olbia incrocia sabato l’Albinoleffe (5 punti nelle ultime 3 partite, piena zona playoff) e poi mercoledì (31 marzo) salvo ulteriori colpi di scena il recupero con la Pistoiese. Questa sì sarà uno scontro diretto da non fallire a nessun costo, un vero e proprio turno di playout anticipato per riprendere immediatamente il filo discorso. Per cui, la domanda è quanto mai adatta: Olbia, ti ricordi come si fa?
Claudio Inconis