Continua il momento difficile per le squadre sarde impegnate nel girone G della Serie D con il Latte Dolce unica formazione isolana fuori dalla zona rossa della classifica. E sono proprio i biancocelesti gli unici a portare a casa i tre punti grazie al successo nel derby contro l’Ilvamaddalena, mentre per l’Atletico Uri quello conquistato di fronte al proprio pubblico contro l’Anzio è un punto importante che dà slancio per ripartire con energia verso il futuro. Sempre più negativo invece il momento di Olbia e Costa Orientale Sarda rispettivamente sconfitte di fronte al proprio pubblico contro Paganese e Atletico Lodigiani.
Latte Dolce
Tre partite in sette giorni, sei gol realizzati, una sola rete subita e ultime due partite con la porta inviolata. Una settimana importante in casa Latte Dolce quella che si è appena conclusa con i ragazzi di Gabriele Setti che, dopo il successo nel derby contro l’Atletico Uri e l’1-0 rifilato alla blasonata Gelbison, hanno messo in fila la terza vittoria consecutiva imponendosi sull’Ilvamaddalena per 2-0. Una gara condotta con carattere e personalità dai sassaresi che non solo sono stati abili nello sfruttare al meglio le occasioni capitate grazie a un Odianose in formato super, ma in particolare hanno dimostrato quella capacità di soffrire tipica delle squadre mature e consapevoli del proprio potenziale. Ed è proprio forse questa la chiave che ha permesso al Latte Dolce di svoltare e vivere quest’ottimo momento. La squadra allenata da mister Setti è passata dal rincorrere le gare a impostarle a proprio favore. Solidità in difesa, maggiore capacità nella gestione del pallone nei vari momenti della gara, tutti punti su cui il tecnico dei biancocelesti ha lavorato e che hanno portato Cabeccia e compagni a dare continuità sia in termini di risultati che di rendimento. Un trittico di sfide che, al termine del 9° turno del girone G della Serie D, ha lanciato i biancocelesti al 9° posto in classifica a quota 14 punti. Per il Latte Dolce alle porte c’è una sfida molto interessante, un test che metterà alla prova i sassaresi circa il proprio valore. I biancocelesti infatti faranno visita alla Paganese, una squadra ambiziosa, solida e che punta ai piani alti del campionato. Un match e una tappa della stagione che dirà tanto sul tipo di percorso alla portata dei ragazzi di Setti. (a.o.)
Olbia
Nuova sconfitta, vecchi problemi. L’Olbia non si sblocca e il malcontento nell’ambiente gallurese è in costante aumento, e non potrebbe essere altrimenti visto che la squadra ora guidata da Lucas Gatti è ancora a secco di vittorie dopo nove turni nel girone G di Serie D, con un penultimo posto a quota 3 punti che non fa altro che aumentare le paure e le incertezze. Contro l’ambiziosa Puteolana, per Arboleda e compagni è arrivata la sesta sconfitta in questo campionato. Un ko che altro non ha fatto che alimentare i dubbi e le incertezze circa il percorso dei galluresi in vista di questa stagione. Eppure la partenza era stata di buon auspicio, con due occasioni nitide da gol nei primi venti minuti. Poi il crollo improvviso, con tre gol subiti in un quarto d’ora che, eccezion fatta per il secondo di Mungo che ha trovato con fortuna il jolly da centrocampo, nascono da errori non tanto individuali ma di concetto e di reparto. Morale della favola? L’Olbia ha costante bisogno di prenderle prima di impostare un’effettiva reazione, che molto spesso è più frutto della forza dei nervi – vedasi la rete di Lucarelli poi espulso nel finale di primo tempo – piuttosto che delle idee. E al di là di quelli che sono i sogni della proprietà di rivedere l’Olbia in terza divisione dopo la rovinosa retrocessione in D dello scorso anno, anche l’allenatore dei galluresi Lucas Gatti, nella conferenza stampa post partita, ha ammesso senza troppi giri di parole che il percorso della sua squadra per arrivare a un obiettivo come la promozione è ancora molto lungo e serve mettere un mattoncino alla volta per impostare un vero e proprio percorso di crescita. Di sicuro, da parte del tecnico argentino, c’è la presa di coscienza del malcontento della piazza, che vuole risposte ma soprattutto una riscossa immediata dopo un’estate che già di per sé è stata rovente. Tuttavia il rammarico non può essere sempre la via d’uscita dei problemi, ma a parlare deve essere il campo da gioco così come anche i risultati. Punti che, per una squadra come l’Olbia, devono essere d’oro a ogni uscita ufficiale. E se è vero che il percorso, secondo il Gatti pensiero, deve essere suddiviso per fasi, ecco che all’orizzonte c’è la possibilità di mandare un primo messaggio in questo campionato con la trasferta in terra romana contro l’Atletico Lodigiani, vittorioso sul campo di un’altra formazione sarda in netta difficoltà come la Costa Orientale Sarda. (f.l.)
Atletico Uri
I giallorossi dopo il pareggio ottenuto ieri, domenica 27 ottobre, contro l’Anzio possono dirsi soddisfatti dopo una prestazione sia per carattere che per quanto visto sul terreno di gioco, con i giallorossi vicini in più occasioni al gol del vantaggio. Al termine della gara contro i laziali il tecnico Massimiliano Paba, ha riunito tutti attorno a sé sul campo per esprimere la propria soddisfazione per la grande prova di carattere ai suoi ragazzi. Un pizzico di rammarico per non aver sfruttato le diverse chance per vincere questa gara ci sono come il palo di De Cenco o l’errore da due passi di Melis, però a prevalere all’indomani della sfida contro l’Anzio è l’aver tenuto testa a una delle formazioni più in forma del campionato. Contro i laziali i giallorossi hanno dimostrato di essere sempre più consapevoli del proprio valore e della propria identità. Una reazione quella avuta nella sfida di ieri del Peppino Sau di Usini che, come detto anche dal tecnico giallorosso a margine del match, è tipica e caratteristica del suo gruppo. Un inizio sottotono, condito dall’autogol di Rosseti non ha impedito, una volta riordinate le idee, di riprendere il pallino del gioco e creare parecchi grattacapi agli uomini di Mario Guida. Un segnale di crescita e fiducia in vista del mese dall’alto tasso di difficoltà a cui sono chiamati i giallorossi. Ora, però, serve dare continuità a questo importante risultato e serve farlo in particolare lontano dalle mura amiche su un campo ostico e contro una squadra in cerca di riscatto sia dopo le recenti prestazioni, sia per quanto accaduto al Ninetto Martinez in occasione dei playout di due stagioni fa (gara che ha sancito la retrocessione dei biancoazzurri al campionato di Eccellenza). Una gara in cui crescere, ma soprattutto migliorare una classifica che in questo momento non è delle migliori in un derby che sarà importante non solo per sotto l’aspetto emotivo, ma sarà in particolare uno scontro diretto contro una diretta avversaria per la permanenza nella categoria. (g.m.)
Ilvamaddalena
Periodo difficile quello che si sta attraversando in casa Ilvamaddalena all’indomani del derby perso contro il Latte Dolce per 2-0. Una gara che ben rappresenta il momento vissuto nell’Arcipelago dopo la partenza incoraggiante nelle prime tappe del campionato. Tanta fatica nella prima frazione, dovuta anche al forte pressing portato avanti dai sassaresi, con un secondo tempo più propositivo e coraggioso in cui però a prendersi la scena sono state le tante occasioni sprecate negli ultimi metri del campo. Nel mentre due minuti di blackout pagati a caro prezzo, con Odianose abile nel realizzare due reti tra 31′ e 32′, che gettano l’Ilvamaddalena al quartultimo posto in classifica a quota 7 punti. Difficile dire cosa non funzioni, se sia solo questione di esperienza e maturità da costruire, oppure difficoltà e mancanza di concentrazione dovute al momento negativo vissuto. Quello che appare evidente è che serva una scossa, più emotiva che tecnica. Serve guardarsi negli occhi, confrontarsi e cercare di analizzare cosa non permetta nell’Arcipelago di trasformare le sconfitte beffarde e il rammarico per le tante chance vanificate, in punti preziosi in chiave salvezza. Sarà necessario farlo dalla prossima partita, un derby contro l’Atletico Uri che rievoca brutti ricordi (con la retrocessione dalla Serie D all’Eccellenza arrivata proprio sul campo dei cugini giallorossi nei playout disputati due stagioni fa) ma che allo stesso tempo può fare da catalizzatore per scoccare la scintilla necessaria per invertire un trend negativo e preoccupante. (a.o.)
Costa Orientale Sarda
Difficile commentare o dare una spiegazione dopo un inizio di stagione in salita come quello vissuto dal Costa Orientale Sarda. Due pareggi nei derby contro Latte Dolce prima e Atletico Uri poi a cui hanno fatto seguito 7 sconfitte consecutive che vedono i gialloblu allenati da Francesco Loi all’ultimo posto in classifica. Impossibile immaginarsi che, al termine della nona giornata di campionato, per ammissione delle stesso vice allenatore Antonio Carta, la squadra sulla carta più attrezzata sarebbe stata quella in maggiore difficoltà. Una classifica che lascia poco margine all’interpretazione e alle attenuanti, ma allo stesso tempo un percorso che non va giudicato solamente dai numeri perché Ladu e compagni, rispetto alla pesante sconfitta contro il Real Monterotondo, hanno dato segnali di reazione in particolare in termini di lotta e attitudine a ribaltare una situazione drammatica (sempre per usare le parole di mister Carta). Il finale di gara nello 0-2 casalingo contro la Lodigiani deve essere il punto di partenza, è necessario provare a resettare tutto per ritrovare quella fiducia e quella consapevolezza nei propri mezzi che sta vacillando. Ed è proprio quell’orgoglio dimostrato nei minuti finali ciò da cui ripartire, con la consapevolezza che tutti sono chiamati a dare qualcosa di più per ritornare sui giusti binari e ritrovare finalmente la gioia della vittoria. Il prossimo impegno non sarà dei più semplici per i sarrabesi-ogliastrini, infatti venerdì ci sarà in programma una trasferta su un campo insidioso come quello della Paganese. Una squadra pericolosa, dotata di grande qualità e reduce dal successo per 1-3 sul campo di un’Olbia in difficoltà. Il tempo della rinascita è arrivato (a.o.).
La Redazione