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Davide Incerti in Torres-Olbia | Foto Alessandro Sanna

Olbia, luci e ombre: serve più cattiveria per uscire dalla crisi

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Luci e ombre. L’Olbia di Roberto Occhiuzzi saluta la Coppa Italia di Serie C dopo la sconfitta per 1-0 rimediata all’ultimo secondo contro la Lucchese al Porta Elisa e la squadra gallurese lo fa tra aspetti positivi e altri da rivedere. Tra segnali di ripresa dalla recente crisi di risultati, ma anche con alcuni fantasmi alla voce mentalità e atteggiamento che preoccupano.

Segnali

Era solo Coppa dirà qualcuno, e la testa è già alla sfida di campionato all’Imolese in trasferta. E non potrebbe essere altrimenti con la classifica che recita penultimo posto in classifica, terza peggior difesa del girone B e un solo punto raccolto nelle ultime cinque giornate. Ma la gara di Coppa Italia ha dato comunque delle utili indicazioni a Occhiuzzi. Innanzitutto una difesa che dopo aver subito 12 reti nel solo ultimo mese di Serie C ha retto fino al 94’ subendo gol da situazione di palla inattiva. Bene i due esterni Gabrieli e Brignani, ritrovati Bellodi e Emerson (pur se con qualche svarione del primo in impostazione dal basso). Incerti voglioso ma impreciso, Sueva frizzante ma poco costante, La Rosa di lotta e di governo, Boganini da registrare tatticamente ma comunque prezioso negli strappi. Spazio poi per crescere a tanti giovani, da Glino a Sanna. Ma le note più o meno liete da cui provare a ripartire finiscono qui. Mentre un applauso va fatto a Van der Want che si è fatto sempre trovare pronto e battagliero nonostante il ruolo di secondo.

Testa

La gara contro la Lucchese ha confermato che negli ultimi metri questa formazione di Occhiuzzi non può fare a meno di Ragatzu. Non è una novità. Mentre deludente è al momento l’apporto di Babbi, che fatica e non poco a fare reparto da solo. Dal suo stop sbagliato all’ultimo secondo nasce l’azione che porta all’angolo che vale il gol dell’1-0 della Lucchese. Male anche il rientrante Minala, soprattutto per mentalità. L’ex Lazio è forse un po’ il simbolo di una squadra che sta dando meno di quello che sulla carta potrebbe. Forse più per una questione di testa che di tecnica. Il centrocampista è subentrato con una mentalità troppo molle, lasciando anche solo il suo diretto avversario sull’angolo finale, con Maddaloni che ha segnato il gol che è valso il passaggio del turno senza nemmeno la necessità di staccare i piedi da terra. Troppa superficialità, specie per uno con il suo curriculum che dovrebbe essere anima, polmoni e testa di questa rosa.

Visione

Occhiuzzi a fine gara ha definito la prova dei suoi “una prestazione eccellente”. Ed è giusto che il tecnico dei bianchi davanti ai microfoni della stampa alzi il tiro. La sua Olbia non è stata eccellente, ma forse al momento ha bisogno di sentirselo un po’ dire per ritrovarsi. Poi però dopo le pacche sulle spalle serve anche fare autocritica. Con l’atteggiamento visto al Porta Elisa nella ripresa non si esce dalla crisi, ed è vero che la Lucchese è una formazione costruita per stare nei playoff (pur se ieri si sono scontrate molte seconde linee), ma è una scusante che non regge perché anche l’Olbia a inizio stagione ha dichiaratamente affermato di voler bissare l’approdo alla fase finale del campionato centrato nella scorsa stagione. I galluresi non torneranno in Sardegna per affrontare l’Imolese in campionato e forse il periodo tutti insieme in ritiro servirà anche a compattare una squadra che fin qui ha peccato alla voce coesione. Una rosa che vive di emozioni forti, come dimostrano i due derby stagionali, ma che ha bisogno di trovare la scintilla giusta anche nella quotidianità. Serve più fame e più attenzione, per mentalità Occhiuzzi sembra avere questo nel suo Dna, riuscirà a passare il messaggio ai suoi? La prestazione contro la Lucchese per ora ci ha detto che il segnale arriva ancora a singhiozzo: sarà un passo in avanti o uno stallo? Lo scopriremo nello scontro di domenica 6 ottobre in casa dell’Imolese.

Roberto Pinna

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