Quando in un percorso ci sono ostacoli difficili da affrontare, arriva il momento di pensare, capire, comprendere e analizzare ciò che non è andato. L’Olbia di Leandro Greco voleva chiudere il 2023 e il girone d’andata del girone B di Lega Pro con la riconquista di quei tre punti che mancano dallo scorso 2 novembre (1-0 al Nespoli contro il Pineto). E invece, proprio in uno scontro diretto per la parte bassa della classifica, è arrivata una sconfitta amara per 2-0 al Paolo Mazza contro la Spal (qui la cronaca integrale del match). Un fine anno deludente e per certi versi difficile da accettare. Le riflessioni, quindi, continuano per poter trovare una via d’uscita nel minor tempo possibile.
Occasione mancata
L’ennesima occasione sprecata. Non è il titolo di un nuovo film in uscita nelle sale cinematografiche ma è il copione di una situazione che in casa Olbia sta diventando sempre più complicata e, nel contempo, sempre più d’attualità. Dopo il capitombolo casalingo del Nespoli contro il Pontedera, la dirigenza gallurese, in primis con le dure parole del presidente Alessandro Marino, aveva chiesto un deciso e forte cambio di passo a tutto il gruppo squadra. L’occasione era di quelle davvero propizie quanto invitanti e che poteva, almeno nelle intenzioni, rendere il Natale dei bianchi un minimo più sereno. E invece quel segnale di ottimismo si è trasformato ben presto in un nuovo segnale d’allarme. L’Olbia ha gettato al vento una buona chance di ripresa contro una Spal che, per contro, non vinceva addirittura dallo scorso 26 ottobre (1-0 contro il Sestri Levante). Al Paolo Mazza si è vista una squadra troppo remissiva e volta a proteggersi nel primo tempo (complice anche un 3-5-2 con tanta densità in mezzo al campo e poca propensione offensiva davanti), per poi reagire a corrente alternata nel secondo e creando l’unico vero pericolo verso la porta estense con Ragatzu poco dopo l’ora di gioco. Troppo poco davvero per provare a strappare punti contro i bianco azzurri di Leonardo Colucci, che prima della sfida ai galluresi venivano da un filotto di 4 pareggi consecutivi nelle ultime cinque gare ufficiali. È pur vero che la gara è stata decisa da due reti su altrettanti calci da fermo (con gli acuti di Bassoli prima e Valentini poi) ma questo non può essere considerato certamente come un alibi su cui appoggiarsi nel momento più complicato. L’ennesima battuta d’arresto stagionale – la decima complessiva – non fa dormire certo sonni tranquilli sotto Natale a mister Greco e al suo staff. Ciononostante il tecnico dell’Olbia, nel post partita contro la Spal, ha provato a placare le acque del mare in tempesta che sta imperversando dalle parti del Bruno Nespoli e della Gallura calcistica. “L’unica cosa da fare è continuare a lavorare sapendo in che momento siamo e quindi ci vuole fiducia”, ha dichiarato Greco, che da una parte ha mostrato dispiacere per una sconfitta comunque bruciante ma che, dall’altra, ha voluto salvaguardare il gruppo che ha attualmente a disposizione. La politica del lavoro quindi, accompagnata da un atteggiamento operaio di chi vuole a tutti i costi mantenere la categoria, potrebbero essere alcuni dei valori fondamentali su cui costruire la ripartenza dell’Olbia nel 2024. In attesa di capire quali saranno le eventuali scelte societarie nel mercato di gennaio, ora sta a Greco e al suo staff trovare (definitivamente) l’alchimia giusta per uscire da un momento del genere, che vede gli isolani penultimi in solitaria a quota 17 punti nel girone B di Lega Pro e con esiguo vantaggio di 4 punti sulla Fermana, fanalino di coda della competizione con 13 punti.
Bilanci
A fine anno, così come anche al termine di un girone d’andata di un campionato, si cominciano a fare i primi bilanci e si cerca quindi di capire cosa è andato per il verso giusto e cosa invece bisogna migliorare per guardare con maggiore serenità e fiducia al futuro. In casa Olbia il quadro è di quelli difficili da digerire. Penultimo posto in classifica a parte, a far preoccupare ulteriormente Greco e tutta l’Olbia sono i numeri totalizzati dal gruppo nella prima parte di stagione. Nello specifico, i bianchi hanno la peggior difesa di tutta la competizione con 30 reti al passivo su 19 gare fin qui disputate. Una situazione certamente inaspettata e nel contempo amara, soprattutto per chi come il tecnico dei sardi arriva da una realtà come quella del Sudtirol, dove l’intensità nella fase di contenimento è costantemente all’ordine del giorno. Un altro aspetto che però non va affatto sottovalutato è la crisi che sta attraversando il reparto avanzato gallurese. La proposta nella fase offensiva dell’Olbia sta attraversando un momento di appannamento, in particolare nella scelta delle giocate. Anche nell’ultima gara del 2023 contro la Spal, i bianchi hanno cercato di dare quasi totalmente carta bianca ai due attaccanti messi in campo da Greco, ovvero Nanni e Ragatzu. Lavoro decisamente di peso per il sammarinese e per il quartese, che poco hanno potuto di fronte alla marcatura stretta dei centrali estensi e con palloni che arrivavano con il contagocce dalle loro parti. E poi c’è anche il dato statistico a rimarcare il momento difficile della terza linea dell’Olbia. Quel 12 alla voce gol fatti (un terzo dei quali segnati proprio dal già citato Ragatzu con 4) grida vendetta e corrisponde all’ultimo posto nella graduatoria tra le squadre del girone B attualmente in corso. Se i numeri riguardanti le due fasi di gioco disegnano un quadro ostico e difficile da accettare, sui risultati la situazione è praticamente simile. In particolare, l’Olbia, al termine del girone d’andata, è la squadra che si piazza al terzultimo posto per numero di vittorie in campionato (4, alla pari con la Spal e il Sestri Levante) e al primo per il maggior numero di sconfitte stagionali (10, in compagnia della Fermana e della Juventus Next Gen). È necessario quindi un deciso quanto repentino cambio di passo da parte dell’Olbia, in modo da trovare la giusta sintesi per poter allontanarsi il prima possibile dalle sabbie mobili della classifica del girone B di Lega Pro. La missione è ancora possibile ed è perfettamente nelle corde dei galluresi, che hanno anche nell’equilibrio della generale un alleato in più su cui contare in vista del girone di ritorno. Ben 9 squadre – dal trio Recanatese-Arezzo-Rimini a quota 23 fino alla stessa Olbia con 17 – racchiuse in appena 6 punti. I giochi, quindi, sono più che mai aperti.
Futuro
“Sono convinto che la squadra ha tutte le qualità per poterne uscire”. Parole e filosofia di Leandro Greco dopo la sconfitta di Ferrara. Il tecnico dell’Olbia non è intenzionato a vedere totalmente nero nel momento più complicato per i bianchi nella sua gestione, ma è comunque deciso a non mollare e a centrare l’obiettivo salvezza, Serve quindi un girone di ritorno da applausi, quasi a emulare la grandiosa cavalcata della seconda parte della scorsa stagione, quando alla guida c’era Roberto Occhiuzzi, ora tecnico della Virtus Francavilla. In vista dell’imminente arrivo del 2024, con riferimento al mese di gennaio, il calendario non sarà tanto docile con l’Olbia. Nello specifico, la prima gara del nuovo anno per i bianchi sarà contro la capolista Cesena, sfida in programma domenica 7 gennaio alle ore 16.15 nell’infuocata cornice del Dino Manuzzi. All’andata l’exploit dei sardi al Nespoli contro i bianconeri di Toscano fu entusiasmante quanto sorprendente ma ora le cose sono decisamente cambiate da quel magico 3 settembre. Una settimana dopo, domenica 14 gennaio, sempre alle 16.15, arriverà il primo impegno casalingo del 2024 contro la Vis Pesaro, che peraltro è l’ultima squadra contro la quale l’Olbia ha vinto una partita esterna in campionato fino ad ora. Il 21 gennaio, invece, ecco probabilmente la gara maggiormente sentita, ovvero il derby sardo contro la Torres, il terzo della stagione (dopo i due precedenti persi tra campionato e Coppa Italia). Infine, il 28 gennaio, l’Olbia chiuderà il primo mese del nuovo anno con la sfida contro l’Arezzo in quel del Bruno Nespoli. In sostanza, impegni complicati e con tante insidie dietro l’angolo. Ma con la convinzione e la voglia di potercela fare, i galluresi possono andare lontano, mettendosi alle spalle un periodo difficile e che, nel contempo, può rappresentare il giusto insegnamento per migliorare nel futuro prossimo.
Fabio Loi