Tre giornate al termine della stagione regolare, 270 minuti in cui gettare il cuore oltre l’ostacolo per scalare una classifica che, al termine del match perso per 3-0 contro il Perugia e in seguito al colpaccio della Fermana sulla Torres al Vanni Sanna (2-1 per i marchigiani), appare ormai un Everest. La situazione in casa Olbia non è delle più semplici, sia considerate le situazioni extra campo, ma anche guardando alla serie di sfide impegnative da affrontare rispettivamente contro Pescara, Pontedera e Spal.
Situazione
Ennesimo cambio di panchina, ennesimo tentativo di dare una svolta a una stagione approcciata bene grazie al successo contro il Cesena all’esordio, ma che con il passare delle settimane e dei mesi si è trasformata in un vero e proprio incubo. L’arrivo di Oberdan Biagioni prima della sfida con il Perugia, quindi a quattro giornate dal termine della stagione regolare, è stato l’ultimo tentativo fatto dalla dirigenza gallurese per dare un elettroshock all’Olbia. La sconfitta contro gli umbri e il successo della Fermana a Sassari, come detto, hanno però gettato i bianchi in una situazione ancor più disperata. La Rosa e compagni al momento si trovano all’ultimo posto in classifica, a 3 punti di distanza dalla Fermana 19ª e lontani ben 12 lunghezze dal quintultimo posto ricoperto dalla Recanatese. Una situazione che aggiunge un ulteriore obiettivo nella lista dei galluresi che dovranno non solo tentare il sorpasso e portarsi quindi al penultimo posto, ma anche ridurre il gap dalla 16ª casella della classifica portandolo da 12 a 8 punti.
Storia
Guardando al passato e partendo dalla stagione 2017-2018, ovvero quella della nuova riforma della Lega Pro, quante squadre all’ultimo posto dei tre gironi della Serie C, a tre giornate dal termine, sono poi riuscite a salvarsi? La storia però, in questa specifica circostanza, non è a favore dell’Olbia. Nei tre raggruppamenti delle sei annate precedenti, e quindi nei 18 casi presi in analisi, sono solamente 2 quelli che giocano a favore di Ragatzu e compagni. Curiosità: entrambi sono avvenuti nel girone B. Il primo nella stagione 2017-2018 con il Fano che, nonostante fosse all’ultimo posto della classifica alla pari di Vicenza e Santarcangelo a quota 31 punti, è riuscito a scalare la graduatoria, salvandosi e concludendo la stagione regolare al 13° posto con 38 punti. L’altro è quello del Rimini nella stagione successiva (ovvero 2018-2019), con i romagnoli che sebbene fossero all’ultimo posto in classifica a tre giornate dal termine (a pari punti con il Fano), riuscirono nell’intento di conquistare la salvezza passando per i playoff. Tra le varie annate analizzate c’è però un altro esempio che riguarda proprio l’Olbia: nel girone A 2019-20. In quel campionato, reso particolare e difficilmente paragonabile statisticamente a causa dallo stop forzato del torneo per via del Covid, ci sono varie similitudini con l’attualità. Anche in quella stagione ci fu un triplice cambio di guardia in panchina. Michele Filippi fu sostituito da Luca Raineri e infine Oscar Brevi prese le redini della prima squadra al posto dell’attuale responsabile del settore giovanile della Torres. Tralasciando però quest’ultima coincidenza e focalizzandosi sul percorso fatto dai galluresi in quell’annata, a tre giornate dalla conclusione anticipata (al termine del turno numero 24), i bianchi stazionavano all’ultimo posto a quota 26 punti. Alla fine della stagione fu il Gozzano però a retrocedere in Serie D, con i bianchi che si salvarono passando per i playout.
Andrea Olmeo