L’Olbia esce sconfitta anche dal secondo derby stagionale, quello di Coppa Italia, ma le differenze con la netta vittoria rossoblù in campionato sono evidenti. A partire dal risultato, 1-0 invece di 3-0, sino ad arrivare alla prestazione gallurese, grintosa come invece non era stata quella del Nespoli. Si sono tuttavia ripresentati dei problemi cronici dei bianchi, relativi alla manovra offensiva. L’incapacità di concretizzare importanti palle gol sta condizionando in negativo l’avvio di stagione dei galluresi, e la prestazione nel derby, sommata alla gara contro l’Ancona, ne è la conferma, con due sconfitte che potevano essere evitate. Ma tutto questo rientra nel percorso di crescita di un gruppo giovane, come ha anche ripetuto più volte Leandro Greco.
Manca la zampata finale
Quello che la serata del Vanni Sanna ha evidenziato è ancora una volta la difficoltà dell’attacco gallurese nel gonfiare la rete. Nonostante Garau non sia stato impegnato più di tanto, i bianchi hanno infatti creato alcune occasioni che potevano e dovevano essere sfruttate meglio. Perlomeno inquadrando lo specchio della porta. L’eroe negativo di serata è il numero 9 Corti, che si è divorato il gol del pareggio a pochi passi dalla rete, oltre ad almeno altre due ottime occasioni dove era richiesta maggiore precisione. Ma se dal punto di vista realizzativo la sua prestazione nel derby è da dimenticare, è anche vero che Corti non può fare da capro espiatorio, se si guarda anche alle altre gare. I soli quattro gol messi a segno nelle sette gare stagionali sono un campanello d’allarme per Greco, che non ha potuto godere del potenziale offensivo visto nel finale della passata stagione, nonostante gli interpreti siano gli stessi. Quello che manca è la fantasia nella trequarti avversaria e la capacità di finalizzarla. Manca la vena realizzativa di Ragatzu, soprattutto, ma anche i compagni di reparto, nonostante corrano molto, non riescono ad inquadrare la porta. Come accaduto a Scapin, entrato bene in gara, ma che da dentro l’area ha sparato alto senza trovare lo specchio. Le qualità dei giovani di Greco ci sono, il passo successivo è concretizzarle nei gol.
L’atteggiamento positivo è una costante
Nonostante la sconfitta, ancora una volta si è vista la mentalità dell’Olbia di Leandro Greco. L’allenatore romano è riuscito sin da subito a trasmettere ai suoi la grinta che gli apparteneva in campo, e questa è diventata un tratto distintivo dei galluresi, tranne per il passaggio a vuoto nel derby di campionato. La solida organizzazione difensiva va di pari passo con un atteggiamento propositivo e disposto al sacrificio. Nonostante alcuni errori di troppo, le prestazioni di Palomba, Fabbri e La Rosa vanno in questa direzione, con giocatori sempre disposti a fare una corsa in più per il compagno. In questo senso molto bene Zallu, tra i migliori dei suoi, ogni volta pronto a fare su e giù per la fascia. D’altra parte, i buoni numeri difensivi non potrebbero spiegarsi con la sola impostazione tattica. L’Olbia deve ripartire da questa voglia, da questa grinta, dal non tirare mai indietro la gamba. Ma deve anche essere consapevole che tutto questo da solo non può bastare in un campionato lungo e difficile come questa Serie C.
Andrea Finiu