“I numeri dicono che avremmo dovuto vincere. Già il pari ci va stretto, la sconfitta ci fa rabbia”. Rabbia, non preoccupazione per Leandro Greco al termine del ko di misura della sua Olbia contro l’Ancona. Il gol di Energe a poco più di dieci minuti dal termine ha guastato l’ennesima buona prestazione dei Bianchi, che pian piano stanno recuperando la verve di Ragatzu e stanno scoprendo un Cavuoti sempre più impattante, anche se il primo gol in Serie C del talento in prestito dal Cagliari ancora non è arrivato.
Solidità difensiva
Il match del Nespoli è stato la conferma di quanto visto in queste prime sei giornate di campionato: l’Olbia è cresciuta di tono con il passare dei minuti, con un ultimo quarto d’ora del primo tempo in cui ha messo alle corde gli ospiti. Soltanto l’imprecisione di Contini nelle due occasioni intorno al 42′ ha impedito ai galluresi di trovare quello che sarebbe stato un vantaggio meritato per la solidità mostrata in campo. L’assenza di Nanni si è fatta sentire, nonostante Scapin abbia tenuto alta la squadra battagliando con la coppia di centrali anconetani, ma è a centrocampo che la coperta sembra essere corta. I ko di Dessena e Zanchetta hanno dimezzato le scelte di Greco, che fin qui si è affidato all’esperienza di La Rosa in tandem con Cavuoti, che a ogni partita giocata segna una tacca in più sulla sua scala di crescita. Nella ripresa il canovaccio è cambiato con le sostituzioni effettuate da Donadel, che in panchina ha potuto attingere ai vari Cioffi, Clemente e soprattutto Energe, il match-winner del Nespoli. Aver convinto l’ex centrocampista di Milan e Montreal Impact a togliere il nervosissimo Spagnoli, uno dei totem del girone B nel ruolo di centravanti, è un’altra medaglia per la coppia Bellodi-Motolese, fin qui una delle certezze della gestione Greco.
Sliding doors fatali
Eppure, così come nel derby contro la Torres, ancora una volta l’Olbia può recriminare per i propri errori davanti alla porta avversaria. La sliding door c’è stata anche contro l’Ancona, precisamente tra il 65′ e il 74′. Nove minuti in cui i galluresi hanno avuto almeno tre occasioni limpide per passare in vantaggio, prima con Cavuoti (mancino debole e centrale a tu per tu con Perucchini) e due con Ragatzu, ma in entrambe la porta dei marchigiani è rimasta inviolata, grazie anche al miracolo del portiere ospite sul destro sotto l’incrocio del numero 10 in maglia bianca. Ancora una volta il non essere riusciti a concretizzare le occasioni da gol nitide è stato il limite dell’Olbia, puntualmente punita all’80’ da Energe, che ha sfruttato l’accelerazione di Cioffi sfuggito a un Arboleda fino a quel momento insuperabile. Una punizione troppo severa per i ragazzi di Greco, che infatti nel postpartita si è detto soddisfatto della prestazione, prima di aggiungere: “ma zero punti non fanno piacere”. La voglia di fare sempre meglio e non arrendersi alla tentazione di accontentarsi della prestazione sembra essere la linfa dell’agire del tecnico olbiese che, nonostante la giovane età, è ben consapevole del valore della sua truppa. Non c’è tempo, però, per le recriminazioni in casa Olbia: mercoledì 4 ottobre, ore 20.45, è già tempo di tornare in campo per la Coppa Italia. L’arena sarà il Vanni Sanna di Sassari per il secondo derby stagionale contro la Torres, per cercare di vendicare lo 0-3 subito al Nespoli in campionato. Il modo migliore per superare il gol di Energe e trovare nuove certezze in vista del prosieguo di stagione.
Francesco Aresu