L’andata per prendere le misure, il ritorno per tentare la grande scalata. L’Olbia chiude il girone d’andata con una vittoria di prestigio contro il Grosseto (3-2) e si presenta a quota 22 punti dopo le prime 19 giornate, con una serie aperta di otto risultati utili di cui tre vittorie.
Se la proporzione tra vittorie e pareggi è ancora a favore di quest’ultimi (3-5) è rilevante annotare che i tre successi sono arrivati contro squadre che precedono i bianchi in classifica e, al momento, farebbero i playoff: Juventus under23, Lecco e Grosseto appunto.
Un ottimo biglietto da visita e di autostima, per una squadra che può preparare la trasferta di Pontedera trascorrendo la prima settimana della stagione fuori dalla zona playout, ma sarà importante mandare a mente alcuni passaggi chiave.
Cinismo. Via il dente: la vittoria contro il Grosseto ha premiato una delle peggiori versioni dei bianchi vista finora. La squadra è partita a mille all’ora e ha colpito due volte in 25 minuti, andando meritatamente sul doppio vantaggio. Paradossalmente – o forse no – il punteggio ha spento un po’ le idee ai giocatori in campo che, complice il rabbioso ritorno degli ospiti, hanno lasciato totalmente il pallino del gioco agli avversari.
Ricordando che l’Olbia finora aveva dispensato buone prestazioni raccogliendo meno di quanto meritato – i 10 pareggi raccolti sono state per lo più occasioni mancate – e ben sapendo che in via Ungheria probabilmente si firmerebbe per seguire questo trend, è chiaro che il percorso intrapreso dalla squadra era improntato anche ad una certa proposta di gioco, senza parlare dei rischi corsi negli ultimi minuti, col palo di Kraja che stava per rappresentare la beffa finale. Insomma: per stavolta la fortuna ha arriso ai bianchi, ma sarà bene non fare eccessivo affidamento su questo fattore.
Crescita. Al netto della prestazione, tuttavia, resta il dato di fatto che anche in sofferenza l’Olbia non sbanda più come ad inizio stagione, e probabilmente questo è il segnale più importante. Al di là del passaggio alla difesa a 5 negli ultimi 10’ di partita, pur senza riuscire a tenere la palla lontana dalla propria area i bianchi sono riusciti a schermare bene un reparto offensivo di tutto rispetto come quello dei maremmani, che neanche nel forcing finale sono riusciti a costruire occasioni nitide dentro l’area di rigore.
Impossibile non evidenziare come il processo di crescita sia strettamente collegato col rendimento dei veterani, colonna vertebrale imprescindibile per i giovani bianchi. Il trio Emerson-Pisano-Giandonato ha trovato una quadratura stabile infondendo, di rimando, ulteriore sicurezza al resto della squadra.
Ritorno. Detto dell’ultima di andata e dei 22 punti in 19 partite, ora per l’Olbia inizia la vera prova del nove col girone di ritorno in cui confermarsi come squadra in ascesa, a partire dalla trasferta di Pontedera, all’andata corsara al Nespoli.
Poco più di quattro mesi fa, infatti, i granata vinsero per 1-0 in Gallura inaugurando una terzina di sconfitte e si concluse, di fatto, solo ad inizio novembre col pesante ko interno con la Pergolettese (1-4). All’andata per i bianchi furono 4 pareggi e 4 sconfitte nelle prime otto partite e una costruzione che sembrava pericolosamente pronta ad implodere. Col senno di poi quelle tre sconfitte arrivarono tutte con squadre che precedono i bianchi (come la Carrarese, mentre la Pergolettese è a pari punti) e verrebbe da dire che siano state utili nel processo di crescita.
Di fatto il Pontedera è avanti all’Olbia di 3 punti, proprio quelli conquistati all’andata a discapito dei bianchi, che disputarono una buona partita senza riuscire a segnare e venendo puniti da un tiro-cross, ed è reduce da 2 sconfitte consecutive (Pergolettese e Albinoleffe). L’occasione è ghiotta: a Pisano e compagni il compito di afferrarle e proseguire la scalata.
Claudio Inconis