Olbia | Avvio da sogno, tra qualità e la forza di andare oltre gli ostacoli

Buona la prima. Anzi, buonissima. La nuova Olbia targata Leandro Greco debutta come meglio non poteva sperare contro una delle corazzate del Girone B, il Cesena. Il Nespoli ritrova un’Olbia determinata, coraggiosa, ma capace di regalare giocate di qualità in grado di infiammare il prato e gli animi. Certo, la strada in questo difficile girone è lunga, irta e piena di pericoli, ma il successo per 2-1 contro i bianconeri (qui la cronaca) regala a Ragatzu e soci la consapevolezza di potersela giocare con chiunque, specialmente tra le mura amiche.

Organizzazione

Nonostante il Cesena sia sembrato sottotono e lontano parente della squadra che ha terminato la passata stagione in seconda posizione, le motivazioni del successo gallurese sono da ricercare soprattutto nelle qualità mostrate in casa Olbia. Leandro Greco ha ereditato da Occhiuzzi una squadra che funzionava quasi alla perfezione, dopo una prima parte di stagione alla ricerca dei giusti equilibri. Il nuovo allenatore romano ha però subito dato la sua impronta alla formazione, scegliendo di passare dal rodato 3-4-3 ad un più classico 4-3-3. All’interno del nuovo modulo i ragazzi di Greco si sono mossi quasi come se seguissero uno spartito, rispettando i tempi, le distanze e mostrando grande capacità di lettura delle situazioni difensive. E proprio in fase difensiva si è notata un’altra novità, con i bianchi che si sono schierati con il 4-4-2 quando si è trattato di dover contenere le incursioni avversarie. Determinante in questo senso il lavoro svolto da Contini, che si è speso molto in entrambe le fasi di gioco. Quello che lascia la prima uscita stagionale dell’Olbia è la sensazione di una squadra molto organizzata, mai in imbarazzo in particolari situazioni di gioco e di conseguenza molto solida. Ma anche capace di creare in avanti, riuscendo a dialogare palla al piede in modo alquanto piacevole ed efficace, grazie alla qualità dei giocatori in campo.

Mentalità

L’Olbia ha dimostrato di sapersi calare al meglio nei differenti momenti della gara. Quando cinicamente è riuscito a trovare il vantaggio non si è chiuso in difesa, ma ha dimostrato che a livello di gioco può tenere testa a chiunque, creando trame offensive degne di nota, in particolare se si passa dai piedi educati di Ragatzu. Si sono visti sprazzi di ottimo gioco, fatti di tocchi di prima e di inserimenti, con il trio composto da Dessena, Zanchetta e Biancu che si integra al meglio e i terzini che accompagnano il gioco in modo naturale. Tutti segnali che fanno ben sperare per il futuro. Quando invece il Cesena si è riversato in avanti alla ricerca del gol, i ragazzi di Greco hanno mostrato di non aver paura dell’arsenale bianconero, reggendo non solo in campo, ma anche mentalmente. I galluresi sono apparsi decisi, convinti dei propri mezzi e della propria organizzazione difensiva. Tra questi Bellodi è stato di certo un faro per i suoi, capace di pulire spesso l’area in situazioni difficili e guidare al meglio i compagni. Menzione speciale per Arboleda, che ha vinto il difficile duello con Donnarumma, tra i più pericolosi del Cesena, mostrando grande voglia e mentalità. Ma il giocatore che incarna al meglio questa duplice natura, di qualità e aggressività, vista nell’Olbia di Greco all’esordio, è Biancu. Il centrocampista ha mostrato l’attitudine giusta sia quando si è trattato di dover gestire la manovra, sia quando la partita ha richiesto di sporcarsi le mani (o i piedi, se si preferisce) con il gioco difensivo. Anche Nanni, con i suoi frequenti ripiegamenti difensivi, ha mostrato la voglia e la fame che ha questo gruppo, pronto a sacrificarsi per i compagni. Voglia, sacrifico, attitudine, consapevolezza. Insomma, almeno in queste primissime battute di campionato l’Olbia sembra funzionare bene anche nella testa e non solo nei piedi. Aspetto non da poco guardando al passato recente.

Andrea Finiu