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Luca La Rosa durante un contrasto in Olbia-Lucchese | Foto Sandro Giordano - Olbia Calcio

Olbia ancora incompiuta: l’ennesimo pari sa di rammarico più che di ripartenza

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Altra partita, nuovi rimpianti. L’1-1 interno contro la Lucchese ha regalato il quindicesimo punto in campionato all’Olbia, ma soprattutto il nono pari in stagione, il quarto consecutivo. Quella dei bianchi sembra essere una caccia al tesoro infinita, dove quello che sembra essere il momento giusto per scovare lo scrigno che contiene i tre punti in realtà non lo è mai. Un rinvio continuo, che fa sembrare i punti raccolti a poco a poco qualcosa di stancante, soprattutto a livello mentale. E che obbliga l’Olbia a fare di più in un girone di ritorno che non sarà per nulla semplice.

Cambiamenti

Contro i toscani, arrivati in Sardegna con 7 punti raccolti nelle ultime tre gare, Occhiuzzi ha dovuto rinunciare agli squalificati Incerti e Travaglini, ma soprattutto a Gelmi e Mordini per infortunio, motivazione per cui anche Minala e Boganini sono rimasti fuori dalla lista. Nonostante l’assenza di quattro pedine diventate punti fermi dell’undici titolare, la squadra olbiese ha comunque dato l’impressione di poter tenere le redini della gara, almeno dopo i primi minuti in cui gli ospiti sono andati vicini al gol su calcio d’angolo. Perché la fase di non possesso e la continua pressione sugli uomini avversari chiamati a impostare ha dato i suoi frutti e l’Olbia, soprattutto sulla catena di sinistra nonostante Renault non fosse nella sua posizione naturale e si sia notato per alcuni errori tecnici, ha dato più volte l’impressione di poter affondare il colpo. Un colpo però non arrivato anche per demeriti dei bianchi, come nell’occasione capitata a Contini attorno al 18’. Uno squillo che sembrava mettere la partita in discesa, almeno prima che una somma di errori individuali, dalla mancata marcatura di Zanchetta fino a un Van der Want non perfetto nell’intervento, portasse allo 0-1 ospite al 38’. Un episodio che ha portato a minuti di sbandamento totale, con la linea difensiva apertasi due volte troppo facilmente nei minuti successivi e salvata prima dal riscatto del portiere olandese e poi dalla bandierina del guardalinee. Un contraccolpo ammesso dallo stesso Occhiuzzi in conferenza stampa, vissuto con nervosismo in apertura di secondo tempo anche da uomini di esperienza come Emerson più volte a confronto con l’arbitro. E che per fortuna poi è finito nei canali giusti, che hanno permesso alla voglia degli olbiesi di fluire fino al pareggio di un La Rosa ancora una volta determinante, ma anche di rischiare di vincerla nel finale con il tocco di Babbi su un pregevole cross del solito Ragatzu

Incertezze

Rischiare, provare, tentare. Tutti verbi che hanno un tratto di inconcretezza che può scalfire le convinzioni, anche quelle più forti. Verbi che hanno preso a braccetto l’Olbia per tutto il girone di andata, consegnando al campionato una squadra che ha saputo vincere solo due volte. Le recriminazioni possono essere diverse, da una squadra in parte nuova e giovane fino agli infortuni fino al rendimento di alcuni elementi da cui si aspettava di più. Probabilmente l’Olbia avrebbe meritato più del solo punto nella serata di ieri, sabato 17 dicembre, ma è una sensazione che rimane nel campo dell’immaginario perché il successo continua a mancare dalla gara contro l’Imolese del 6 novembre scorso. Rispetto a inizio stagione le occasioni arrivano, i bianchi giocano spesso nella metà campo avversaria cercando di imprimere una direzione alla partita ma alla fine manca sempre qualcosa. La precisione e i dettagli fanno la differenza, da una parte e dall’altra del campo. Ancora di più quando si gioca per un obiettivo come la salvezza, perché questo ormai è l’obiettivo che i bianchi si devono dare. Essere consapevoli di questo può aiutare a gettare il cuore oltre l’ostacolo, a osare. Qualcosa che servirà da qui in avanti per tutti i 90’ e non solo dopo un gol di svantaggio, anche se immeritato. Alcuni giocatori, come La Rosa, Ragatzu, Biancu, Contini e Brignani sembrano averlo compreso più degli altri. Sarà soprattutto loro il compito di trascinare un gruppo che forse in sede di mercato vedrà ancora qualche cambiamento. 

Classifica alla mano l’Olbia non è di certo spacciata, anzi. Se però da un lato i due punti di distacco dalla zona salvezza diretta sorridono ai bianchi, dall’altra una classifica corta significa che anche le speranze altrui sono vive e che la lotta per mantenere la categoria sarà durissima. Qualcosa di cui l’Olbia di Occhiuzzi dovrà essere ben conscia per andare a prendersi quei punti pesanti e magari inaspettati già a partire dal 23 dicembre, quando sulla strada dei bianchi ci sarà il Pontedera dell’ex Max Canzi.

Matteo Cardia

TAG:  Olbia Serie C
 
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