“C’è un detto in Colombia: nessuno può portarmi via il cibo di mia madre. Significa che lottiamo fino alla morte, che difendiamo tutto finché possiamo. Oppure che difendi la maglia fino alla fine”. Parole di Yerry Mina nel lontano 2018 quando, dopo pochi mesi all’Everton, gli fu chiesto cosa ne pensasse della sfida da affrontare con il Chelsea di Eden Hazard. Una sfida che vedeva in campo anche Olivier Giroud, prossima avversario del difensore colombiano a San Siro, teatro di Milan-Cagliari e della nuova lotta che vedrà protagonista il classe ’94 di Guachené. E Mina proverà a tenere tra le mani il cibo, evitando che Giroud riesca a rubarglielo sotto forma di gol.
Non c’è tre senza quattro
Seconda in classifica in Serie A contro i rossoblù a caccia di punti decisivi nella lotta salvezza. Da una parte i rossoneri di Stefano Pioli, con l’ambiente che vive momenti di difficoltà e un futuro che vedrà il tecnico salutare a fine stagione Milano. Dall’altra il Cagliari di Claudio Ranieri, con tre giornate al termine del campionato e la sfida di San Siro primo crocevia sulla strada della permanenza in massima serie. Dentro una partita nella partita, quella tra Mina e Giroud. L’ennesima per il difensore colombiano contro un centravanti di caratura internazionale e fisicamente imponente. Da quando è arrivato in Sardegna lo scorso gennaio, Mina ha affrontato nell’ordine Lukaku, Osimhen, Scamacca, Thuram e Vlahovic, per citare i più importanti, usando spesso e volentieri l’arma della provocazione e del fiato sul collo costante. E uscendo altrettanto spesso vincitore dalla battaglia individuale, pur se i risultati di squadra non sempre hanno portato il sorriso. Ora è il turno dell’attaccante francese del Milan, con un sapore di Premier League che nasce dai ricordi di sfide incrociate, oltre a quella prima volta in un’amichevole tra i transalpini e la Colombia del marzo 2018. Il primo incontro, per non dire scontro, tra Mina e Giroud. La prima di tre vittorie delle squadre con in campo il difensore rossoblù, che ha sempre portato a casa il bottino pieno quando ha affrontato il centravanti oggi rossonero. Con un fotogramma che sembra la copia perfetta del Minaismo, quella corrente filosofica difensiva che punta tutto sull’aggressività e sul vincere la battaglia prima con la mente e poi in campo. Testa contro testa, Mina che affronta Giroud dopo una protesta del francese per un fallo non fischiato a un compagno, la voglia di non farsi sopraffare dalla storia altrui e dai valori superiori sulla carta. Riuscendoci, tre volte su tre.
Precedenti
Quell’amichevole tra Francia e Colombia allo Stade de France terminò per 3-2 in favore dei sudamericani. Con uno dei due gol dei futuri Campioni del Mondo proprio del centravanti ora al Milan. Ma comunque la prima vittoria su tre incontri tra Mina e Giroud. Che si ritrovarono poi in Premier League, il colombiano con la maglia dell’Everton e il francese con quella del Chelsea. E che, ancora, vide il difensore del Cagliari sorridere dopo il novantesimo. Nel marzo del 2019, quando i Toffees allenati da Marco Silva s’imposero sui londinesi per 2-0 e Mina si trovò di fronte Giroud negli ultimi venticinque minuti, dopo aver annullato Gonzalo Higuain per la prima ora e oltre di gioco. Poi nel dicembre del 2020, quando l’Everton di Carlo Ancelotti vinse per 1-0 e il difensore colombiano si scontrò con il centravanti francese per tutta la gara, uscendo vincitore dalla battaglia. Precedenti che invitano all’ottimismo, ma che allo stesso tempo si scontrano con quelli più o meno recenti del Cagliari a San Siro. L’ultimo in ordine di tempo in Coppa Italia, quando Mina ancora era soltanto un’idea per i rossoblù e Giroud passò tutta la gara a osservare i compagni dalla panchina. Un 4-1 per i rossoneri senza storia, il punto più basso della stagione degli uomini di Ranieri alla voce volontà e attenzione. Ora però Sir Claudio ha un uomo in più, soprattutto un leader fondamentale nella corsa salvezza. Quel Yerry Mina così importante da essere gestito con cura in ogni settimana di allenamenti, perché c’è un Cagliari con e un Cagliari senza di lui e quest’ultimo ha sempre sofferto. Perché c’è da fermare Giroud e non solo, tenendo sulla corda i compagni e provando a vincere ancora una volta la sfida contro il francese. Tornato al gol contro il Genoa, ma che non segna per due gare consecutive dallo scorso gennaio contro Empoli e Roma. E che, al contrario del colombiano, ha un futuro scritto lontano dalla Serie A, direzione MLS, mentre quello del difensore rossoblù è ancora tutto da scoprire. C’è una salvezza da conquistare, c’è una reazione rossonera alle critiche da rimandare: è Milan contro Cagliari, è soprattutto Mina contro Giroud.
Matteo Zizola