In cerchio, uniti, la musica che parte. Simeone, Godín e Nández in un metaforico ballu tundu nel quale tutti si muovono, ma senza andare da nessuna parte. In cerchio, per restare al punto di partenza.
Benedetto sia
Giovanni Simeone è stato più volte chiaro sul suo desiderio. Lasciare la Sardegna, provare una nuova esperienza in un campionato diverso dalla Serie A. In principio ci ha provato il Torino, poi ecco arrivare il Marsiglia, infine l’estemporaneo interesse dell’Udinese rilanciato da radio mercato e durato il tempo di 24 ore. Valutazione da 15 milioni, il Cagliari vorrebbe sì accontentare il Cholito, ma senza svenderlo dopo l’investimento fatto per portarlo in Sardegna dalla Fiorentina. I pochi minuti finali nella partita contro il Pisa un segnale evidente di una separazione in corso d’opera e che ora potrebbe essere sbloccata dai movimenti in casa Marsiglia. I francesi hanno risolto la grana Benedetto, l’attaccante argentino ex Boca, dopo aver rifiutato i brasiliani del San Paolo ed essere stato vicinissimo al Betis Siviglia, è tornato al primo amore estivo, quell’Elche del quale è proprietario il suo agente, senza dimenticare che proprio il Pipa detiene alcune quote del club della Liga. Ora potrebbe così partire l’assalto da parte dell’Olympique a Simeone, desiderio numero uno del tecnico Sampaoli e in orbita francese già dalla definizione del prestito di Kevin Strootman al Cagliari. La base è un prestito con obbligo di riscatto all’avversarsi di determinate condizioni per un totale di 10 milioni di euro, meno della valutazione da 15 anche per via dei rapporti tra i due club e del “favore” Strootman, il cui ingaggio per il prestito biennale è pagato al 70% dalla società del presidente Pablo Longoria. Attenzione alla concorrenza di Sorloth del Lipsia e di Ugbo del Genk, ma Simeone resta ancora l’obiettivo numero uno dell’Olympique. Cosa manca allora? La decisione di Tommaso Giulini, il giocatore ha l’accordo in mano, la destinazione è più che gradita, ma tocca al presidente rossoblù accettare l’offerta francese e far sì che Simeone possa arrivare al Velodrome.
Prego, vuol ballare con me?
Dinamo Mosca, Beşiktaş, Villarreal, Betis Siviglia. “Grazie, preferisco di no” la risposta alla Celentano di Diego Godín a chi lo ha invitato sulla pista da ballo. Cagliari, solo Cagliari, fortissimamente Cagliari. E, alla fine, dopo tante dichiarazioni e fogli di via rinnovati settimanalmente, ecco che il Faraone appare sempre più vicino a restare in Sardegna. Per due motivi. Il primo è il desiderio del giocatore di continuare con la maglia rossoblù, il secondo che nessuno ha messo sul tavolo entrambe le condizioni necessarie per un cambio di casacca. I russi hanno portato i rubli, ma non un campionato competitivo. Villarreal e Betis, mai andati oltre i sondaggi, avevano il favore della Liga apprezzata da Godín, ma non potevano garantire l’ingaggio che il giocatore percepisce in Sardegna. Infine i turchi che non sono riusciti a regalare nessuna delle due richieste, né le lire né la competitività della Süper Lig. Così Godín continua a essere centrale nel progetto di Semplici, comandante di una difesa che ha bisogno della sua guida e che lo ha visto protagonista contro il Pisa. Ora la palla passa alla società, tra cessioni che potrebbero aiutare le casse a non portare avanti quel ritocco dell’ingaggio desiderato o, al contrario, un nuovo tentativo di trovarsi a metà strada, conferma sì, ma a condizioni diverse.
Io ballo da solo
Acquisto da Oscar nell’estate 2019, patata bollente nel caldo agosto del 2021. Nahitan Nández è ancora a Cagliari, si allena con la squadra e resta da capire che ne sarà del León per la partita contro lo Spezia. La volontà è chiara, fare baracca e burattini e lasciare il rossoblù per trasferirsi verso lidi più importanti. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il prezzo, non i 36 milioni di una clausola che ora sarebbe valida solo per l’Italia e non per l’estero, ma almeno un minimo di 25 – con vista sui 30 – per portare nelle casse societarie una liquidità fino ad ora difficile da reperire. La formula della sua cessione, a prescindere dall’acquirente, è segnata. Prestito oneroso con obbligo di riscatto, con quest’ultimo aspetto che ha bloccato di fatto l’opzione Inter. Senza tralasciare i milioni da mettere subito, quelli dell’accordo temporaneo, che per Giulini devono essere almeno 10, ma che potrebbero essere anche inferiori dietro la garanzia di una vendita praticamente definitiva. L’Inter ha perso terreno, la cessione di Lukaku la chiave di volta di una trattativa arenatasi di fronte a un’offerta troppo lontana dalla richiesta, ma qualora la situazione di Nández restasse ferma ecco che negli ultimi giorni di mercato i nerazzurri potrebbero riprovarci. Magari con l’inserimento di contropartite che aiutino il Cagliari a uscire dallo stallo alla voce innesti. In prima fila resta comunque il Tottenham, il León gradirebbe la destinazione, ma gli Spurs devono ancora muovere il passo della concretezza. Nulla da fare sul fronte Leeds, il club del presidente Ravezzani punta su profili più economici e di scuola britannica, così come il West Ham non sembra affatto intenzionato a investire, nonostante la cifra sia lontana dai 40 milioni offerti nel gennaio del 2020. Non va infine dimenticata l’opzione Roma, anche se Nández non è profilo che piace al 100% a José Mourinho e solo in caso di cessioni in mezzo al campo – e di occasione dell’ultimo minuto – i giallorossi potrebbero riprovarci. Resta un nodo ancora irrisolto, non un bel viatico in vista dell’esordio in campionato e di un mercato che, al netto dell’opzione Grassi, appare bloccato da cessioni in stand-by.
Matteo Zizola