agenzia-garau-centotrentuno

Nandez e i suoi fratelli (mai arrivati)

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram
sardares
sardares

Le storie calcistiche di Cagliari e Uruguay sono intrecciate da tempo, ma non sempre tutte con il lieto fine…

Christian Oliva sarà il diciannovesimo calciatore uruguaiano a vestire la maglia del Cagliari, ultimo arrivato in ordine cronologico. Il suo acquisto – a sorpresa – dal Nacional di Montevideo (lo stesso club da cui i rossoblù in passato hanno portato in Sardegna i vari Victorino, Fonseca, Dely Valdes, O’Neill e Cabrera) è stato il più oneroso di questa sessione invernale, che ha rivoluzionato e non poco la rosa allenata da Rolando Maran. Eppure, a fronte di quasi venti acquisti, sono diversi i calciatori uruguagi cercati, proposti e trattati dal Cagliari che, per un motivo o per un altro, non hanno mai vestito il rossoblù.

#NN25, ABBANDONATO SULL’ALTARE – A cominciare dall’ultimo, ovvero Nahitan Nandez, 22 anni, mezzala del Boca Juniors. E, inutile specificarlo, nazionale uruguaiano. Per settimane è andata avanti la telenovela che voleva l’ex Penarol prossimo allo sbarco in Sardegna, dopo quanto da lui confessato al nuovo tecnico xeneixe Alfaro: “Voglio andare via, in Italia“. Parole che hanno immediatamente acceso la fantasia dei cronisti, sudamericani prima e italiani poi, che lo hanno inserito di default all’interno dell’affaire Barella. L’intreccio era chiarissimo: Barella lascia il Cagliari, che lo sostituisce con Nandez. Lineare, semplicissimo. Con qualche variazione sul tema, data dalla possibile destinazione del talento rossoblù: “Se Barella va all’Inter, i soldi per pagare la clausola di Nandez arrivano dalla Cina”. Oppure: “Barella al Chelsea/Manchester United/Napoli? Il Cagliari compra Nandez con i milioni che entrano dalla cessione”. Per giorni, settimane, sono andate in onda le puntate della più classica delle telenovelas sudamericane: Nandez è vicino, no si allontana, torna di nuovo nell’orbita rossoblù, no potrebbe restare al Boca, l’offerta è giusta, no è più alta. Fino alla chiusura definitiva: Sono felice di restare qua, dopo le simpatiche parole del suo allenatore Alfaro, secondo cui su Nandez dovesse esserci la Juventus e non il Cagliari. Alla fine, niente Inter, niente Cagliari e solo Boca per la mezzala uruguaiana.

ANNI NOVANTA: DA SARALEGUI A DORTA – Ma Nandez non è l’unico caso di calciatore uruguaiano accostato al Cagliari, con trasferimento dato per fatto ma in realtà saltato. A cominciare da Marcelo Saralegui (classe 1971), visto in Italia al Torino, vicinissimo a vestire il rossoblù nel 1992 e protagonista di una delle prime cellinate, ossia un litigio tra l’allora neopatron del Cagliari e Paco Casal, figura cardine di tutti o quasi gli intrecci con il calcio Celeste. La vulgata racconta che Cellino non volle confermare l’accordo preso tra la famiglia Orrù e lo stesso Casal, tra cui l’inserimento del 18enne Tejera (che sbarcherà a Cagliari un anno più tardi). Sfumato il trasferimento in Sardegna, Saralegui andò così al Torino, trasformandosi in una poderosa meteora.

Appianate le divergenze con il superprocuratore uruguagio, Cellino vagliò negli anni successivi altri uruguaiani proposti da Casal: dalla punta del Boca Sergio Daniel Martinez (1969), detto Manteca, due volte capocannoniere della Liga argentina  – con un fugace e fallimentare passaggio europeo al Deportivo La Coruna – fino al mediano del Penarol, Diego Dorta (1971), entrambi nella rosa della Celeste che vinse la Copa America 1995. Chi scrive era bambino e ricorda bene le cronache di mercato di quell’estate. In quell’Uruguay erano tanti gli elementi che militarono in Italia: Ruben Sosa (Lazio e Inter), Otero e Mendez (Vicenza), più il succitato Saralegui (Torino) e Ruben Da Silva (Cremonese). Oltre, ovviamente, alle forti tinte rossoblù, con il trio Francescoli-Fonseca-Herrera, più Dario Silva, Diego Lopez e Abeijon, Per Dorta – destinato a una carriera limitata al continente sudamericano – il trasferimento al Cagliari insieme alla futura Sa Pibinca sembrava davvero fatto: si parlò di visite mediche e di un ruolo di primo piano nella mediana del Cagliari guidato allora da Trapattoni, che virò poi su Fabian O’Neill. Con risultati tutt’altro che trascurabili.

I DUEMILA: DA AREVALO A COCCARO – Da lì in poi il fil rouge tra Cagliari e Montevideo non si è mai davvero interrotto, con diversi elementi arrivati in Sardegna dalla Terra Rossa tanto cara a William Henry Hudson. Dal duo Lopez-Abeijon a Bizera, Cabrera, Carini, Ceppelini e Luis Romero (in rigoroso ordine alfabetico), passando per il rude difensore Gonzalez e i carneadi Rosano e Horacio Peralta, capaci di accumulare ben una presenza ufficiale in due. Ma negli anni Duemila sono stati tanti i quasi acquisti a tinte Celesti: a centrocampo il duro Egidio Arevalo Rios (1982), mediano di garra e rottura, sembrò a un passo dal vestire il rossoblù su preciso volere di Cellino, stregato dalle sue caratteristiche. In realtà, anche in questo caso, fu un buco nell’acqua: il calciatore sbarcò sì su un’isola italica, ma in Sicilia, acquistato dal Palermo nel 2011-12. Una sola stagione, prima di partire nuovamente con destinazione Nord America (tra Major League Soccer e Liga messicana), con la soddisfazione di segnare il primo gol italiano al Cagliari, ovviamente. Poi fu il turno di Mariano Bogliacino (1980), mezzala di fantasia acquistato dalla Sambenedettese prima e dal Napoli poi. Il suo nome venne accostato al Cagliari in più di una sessione di mercato, ma non se ne fece mai nulla. E che dire, inoltre, di Felipe Avenatti (1993)? Sarebbe dovuto essere il centravanti di fisico per il Cagliari in almeno due occasioni (2013 e 2017): il prospetto era interessante, specie quando era la punta di diamante del River Plate di Montevideo. Il finale della storia lo sappiamo bene. Ora, dopo Ternana e Bologna, vivacchia nella Jupiler League belga. Lo stesso dicasi per Maxi Olivera (inseguito un anno fa, voluto da Diego Lopez e rimasto alla Fiorentina) o Gaston Brugman, entrambi classe 1992, quest’ultimo inserito negli articoli di mercato nelle ultime settimane come possibile rincalzo a centrocampo. Ma la perla finale è certamente Matias Coccaro (1997), attaccante del Rampla Juniors, dato come sicuro rinforzo della Primavera rossoblù nell’inverno 2017. Articoli, video su YouTube, commenti social. Era fatta. Un altro che Cagliari, probabilmente, l’ha vista solo in cartolina.

Francesco Aresu