Il Cagliari torna al successo tra le mura amiche superando all’inglese gli emiliani con un gol per tempo.
Sesto risultato utile consecutivo, quattordici punti in graduatoria e, soprattutto, la dimostrazione di forza e solidità richiesta dopo le due settimane di sosta. Il Cagliari batte la Spal alla Sardegna Arena, festeggiando due ritorni: il primo gol di Nainggolan nella sua seconda esperienza rossoblù e, soprattutto, quello di un redivivo Paolo Faragò, nuovamente titolare e definitivamente recuperato dopo l’infortunio all’anca. Meriti supplementari vanno riconosciuti a Maran, che ha avuto il coraggio di puntare sulla voglia di riscatto dell’ex Novara e per la gestione del centrocampo, rinunciando dal 1′ a Nandez scegliendo Castro. Il modo migliore per preparare la trasferta di Torino, contro i granata usciti sconfitti dal Friuli.
LA CRONACA – Faragò e Castro al posto di Cacciatore e Nandez: Maran cambia la catena di destra, riproponendo l’ex Novara terzino e l’argentino come mezzala, con Nainggolan confermato sulla trequarti. L’avvio di gara è tutto per il Cagliari, che dopo soli 9 minuti sblocca il risultato: punizione di Cigarini ribattuta dalla difesa della Spal sui piedi di Nainggolan che, con un meraviglioso destro in drop spedisce la palla esattamente all’incrocio dei pali, per l’ovvia esplosione di gioia della Sardegna Arena. Per il primo gol nella sua seconda esperienza rossoblù il numero 4 non poteva scegliere forse un’esecuzione migliore. La gara non è spettacolare, complice il 3-5-2 degli ospiti, che si affacciano però più volte dalle parti di Olsen, con Floccari e Kurtic che impegnano il portierone svedese che risponde sempre presente. I rossoblù rispondono con Rog e Simeone, ma Berisha dorme sonni tranquilli.
La ripresa si apre con il cambio tra Nandez e Castro, uscito malconcio per un colpo in testa in occasione di un disimpegno difensivo con Pisacane. La verve dell’uruguaiano si fa subito sentire, con un paio di palloni recuperati in zona offensiva che però i suoi compagni non riescono a concretizzare. Il match si incattivisce e fioccano le ammonizioni: Missiroli, Tomovic e Igor finiscono sul taccuino dei cattivi in pochi minuti. Al 63′ Nainggolan ci riprova: coordinazione perfetta col destro da fuori area, ma stavolta la palla finisce sul palo. Semplici sostituisce gli acciaccati Sala e Vicari con Valoti e Cionek, nel tentativo di interrompere il momento positivo dei rossoblù. Tutto inutile perché al 67′ arriva il raddoppio: Faragò recupera palla sulla trequarti, insieme a Simeone vince un contrasto con Floccari e, dentro l’area a tu per tu con Berisha, lo fulmina con un diagonale destro sul secondo palo. Sardegna Arena in festa, con il numero 24 sdraiato sul prato a godersi una gioia meritata dopo mesi di sofferenza. Al 71′ dentro Ionita per Nainggolan, con il Ninja che si prende tutti gli applausi della curva Nord e della tribuna al momento di tornare in panchina. La Spal accusa il colpo, con i rossoblù che provano ad addentare la preda ferita: Berisha salva tutto, prima su Rog da fuori area, poi sul colpo di testa di Ionita sul successivo corner. Simeone prova a triplicare al 79′, su assist dell’imprendibile Nandez, ma sono gli ospiti con Valoti (80′) e Floccari (colpo di testa su corner, 82′) a mettere i brividi a Olsen. L’ingresso di Klavan per un applauditissimo Faragò vede i rossoblù chiudere sul 3-5-2, con Nandez e Pellegrini a fare da quinti. Gli ultimi minuti servono solo a certificare il successo dei sardi, usciti dal campo tra gli applausi convinti e meritati della Sardegna Arena. E, dopo l’ennesima partita sporca portata a casa, sognare è davvero lecito.
Francesco Aresu