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Minuti e gol tricolori: quello di Ranieri รจ un Cagliari “italiano”

Gianluca Gaetano durante Cagliari-Atalanta | Foto Valerio Spano
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In direzione ostinata e contraria. Si potrebbe definire cosรฌ, parafrasando Fabrizio De Andrรฉ, il Cagliari di Claudio Ranieri. Piรน votato alla verticalitร  e meno al lungo fraseggio, piรน dedito alle ripartenze che al controllo del gioco. Ma sono anche altri aspetti a rendere il gruppo rossoblรน e la gestione dello stesso tecnico degli isolani differenti rispetto alla gran parte delle concorrenti per la salvezza e non solo.

Scelte

Il primo รจ quello della composizione della rosa rossoblรน e le conseguenze sull’utilizzo dei giocatori. Con il Cagliari che tra lo zoccolo duro della risalita in Serie A e in parte dei nuovi arrivati ha deciso di puntare soprattutto sui calciatori italiani. Quasi a contrastare i timori estivi, quando l’arrivo di Hatzidiakos e Wieteska nelle retrovie aveva fatto storcere il naso i tifosi, ancor prima che il greco e il polacco scendessero in campo. Campo che poi ha parlato e ha portato a delle scelte differenti, alla ricerca di quelle sicurezze che Ranieri ha trovato in chi conosceva giร  il campionato italiano e una lingua che resta quella piรน parlata in campo. Anche per questo, il Cagliari รจ secondo solo al Monza per percentuali di giocatori italiani utilizzati nell’ultimo campionato. Sui ventotto giocatori impiegati finora in Serie A, il 56.3% รจ nato e cresciuto in Italia. Oltre ai brianzoli e al club rossoblรน รจ solamente il Frosinone ad avere un rapporto tra stranieri e italiani in favore di questi ultimi. Tutte le altre diciassette squadre di Serie A vedono gli stranieri avere una fetta piรน grande di spazio, con il caso dell’Udinese che, per quanto non sorprendente per la politica dei Pozzo, risulta essere quello limite, con i giocatori nati al di fuori dei confini italiani che rappresentano oltre l’88% degli elementi impiegati.

Rete

Le scelte hanno poi influenzato quelli che sono stati gli esiti sul manto erboso. Il Cagliari รจ una delle squadre che ha avuto il maggior numero di marcatori differenti. Nessuna grande concentrazione di reti, ma un compito diviso tra piรน parti, punto forte della squadra anche secondo Claudio Ranieri: “Non abbiamo goleador, ma i ragazzi si sono divisi i gol tra loro e questo significa che il gruppo รจ sano e lavora bene”, le parole utilizzate dopo il successo sull’Atalanta. Quindici i giocatori diversi sulle 31 reti totali fatte registrare al momento tra i rossoblรน, il dato piรน alto tra le formazioni dalla tredicesima alla ventesima posizione. La scelta di puntare in maniera piรน evidente sul pacchetto degli italiani viene sottolineata implicitamente anche su questo lato. Sui quindici giocatori andati a rete otto sono nati in Italia, nove se si decidesse di aggiungere un Lapadula che perรฒ ha scelto negli ultimi anni di rappresentare il Perรน. Due dei migliori tre marcatori rossoblรน provengono dallo Stivale, con Pavoletti e Viola che fanno compagnia a Zito Luvumbo con 4 reti in stagione. L’ultima rete del trequartista calabrese e quella di Augello contro l’Atalanta hanno fatto poi pendere la bilancia statistica generale dalla parte del tricolore, con il 58.1% delle reti siglate da giocatori italiani (18) rispetto a quelle straniere (13). Nessuna delle squadre impegnate per mantenere la categoria ha un dato simile in termini percentuali ai rossoblรน tranne il Sassuolo, che ha il 57.1% di gol “italiani”. Un dato perรฒ influenzato dalle prestazioni di Pinamonti e Berardi, entrambi a quota 9 gol.

Matteo Cardia

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