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Milan-Cagliari, chi al posto di Augello? Azzi, Obert e le riflessioni di Ranieri

Paulo Azzi durante Cagliari-Lazio | Foto Luigi Canu
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La trentaseiesima stazione vale una fermata più lunga. Anche se non si vorrebbe, è il capostazione a decidere le sorti di un treno che sembrava dover viaggiare fino alla fine senza intoppi e che invece dovrà fermarsi per una breve pausa. Anche perché si sa, i rischi del mestiere esistono e a volte hanno un costo. Il Cagliari sul binario mancino dovrà rinunciare contro il Milan a un Tommaso Augello che da dopo la sfida con la Lazio non era mai rimasto fuori dall’undici titolare. Un’assenza che toglie ai rossoblù un treno che è andato a velocità regolare negli ultimi tempi, con Ranieri che dovrà decidere con quale mezzo sostituirlo in attesa della ripartenza verso Sassuolo.

Importante

Un assist, un gol, ma soprattutto tanta sostanza. Dopo diversi alti e bassi anche per Augello la svolta è arrivata dopo la gara con la Lazio, iniziata tra l’altro dalla panchina. Dalla risposta negli spogliatoi, il tecnico ha avuto anche una risposta sul campo da diversi elementi. Tra questi anche il terzino mancino milanese, arrivato in estate dalla Sampdoria per ritrovare il tecnico che lo aveva lanciato definitivamente in Serie A. Mina e Dossena al centro, Augello sulla sinistra. I nomi sono diventati praticamente una certezza dopo la brusca virata con cui il Cagliari ha iniziato a girare la propria stagione, entrando così definitivamente in scena nella lotta salvezza. Perché se a destra qualcosa è cambiato, tra l’adattamento di Nandez, la presenza di Zappa o quella di Di Pardo, sull’out mancino gli equilibri difensivi, oltre che quelli della manovra offensiva dove le sovrapposizioni sono utili e richieste, non sono mai cambiati se non sul finire delle gare – in otto occasioni su undici sfide – dal 18 febbraio in poi. Gli errori per il classe ‘94 non sono mancati, a partire dalla troppa leggerezza in occasione del gol del Napoli nella sfida interna dello scorso 25 febbraio, ma da quel momento in poi la crescita è stata costante, culminata nel gol del pari contro l’Atalanta. La continuità è stata la chiave di volta del giocatore, per cui però nella sfida con il Lecce è arrivato il quinto cartellino giallo in stagione, quello valido per una squalifica che il giocatore ha provato a prendere con filosofia in sala stampa: “La squalifica dà fastidio, ci tenevo a giocare a San Siro ed era una partita importante. Però penso sia meglio saltare la partita con il Milan che quelle dopo”. Il Cagliari ha però bisogno di guardare al presente prima che al futuro. Con Ranieri che sarà chiamato a valutare quale opzione scegliere per dare certezze sull’out di sinistra.

Duo

Da una parte una gamba più propensa ad attaccare che a difendere. Dall’altra un giocatore che ha vissuto un paradosso durante la stagione, quello di giocare nei grandi palcoscenici ma di restare nelle retrovie nella maggior parte delle occasioni. Paulo Azzi ed Adam Obert potrebbero essere i due principali candidati per la corsia mancina, soprattutto se il tecnico dei rossoblù decidesse di confermare la difesa a quattro. Già contro il Lecce, Azzi era stato scelto per contrastare la velocità degli esterni avversari e per provare a far risalire il campo alla squadra. Un tentativo non riuscito, con Almqvist a mettere continuamente in difficoltà l’italo-brasiliano fino a rischiare di concedere un rigore. A Milano Azzi potrebbe trovarsi contro un avversario rapido e abile nello stretto come Chuckweze. Una variabile di cui tener conto, come però la possibilità di dare al giocatore che proprio con il Milan ha trovato il suo unico gol stagionale di riscattarsi. E magari tenere più in apprensione la difesa avversaria con la propria propensione offensiva. Dall’altra parte la candidatura di Adam Obert è forte, dato il feeling con le partite contro le grandi del campionato in cui Ranieri l’ha quasi sempre scelto. L’ultima uscita contro il Genoa non è stata positiva, ma il giovane difensore slovacco al Meazza contro l’Inter aveva dimostrato la giusta personalità, con la dovuta attenzione aiutato dalla presenza di Mina e la capacità di usare le proprie qualità nella visione di gioco per aiutare il Cagliari a pungere i campioni d’Italia, come in occasione del gol di Shomurodov. Allora era una formazione diversa a livello tattico, con la difesa a tre e Augello ad agire da “quinto”. Una soluzione che non è escludibile a priori, come Ranieri ha ormai insegnato. Resta, di certo, l’impellenza di dover scegliere a quale alternativa affidarsi. Con la speranza che San Siro rievochi buoni ricordi per un Cagliari che non può permettersi di aspettare rimandare ad altre occasioni per avvicinarsi all’obiettivo salvezza.

Matteo Cardia

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