Ogni anno sembra l’ultimo, ogni anno invece diventa un nuovo inizio. Tra telenovele che ormai appartengono al passato e la prima estate di certezze, senza che radiomercato mandi nell’etere la musica del cambiamento ma solo la hit della permanenza. Nahitan Nández e il Cagliari ancora assieme, mai un dubbio in queste settimane, unico neo quel contratto in scadenza con un rinnovo difficile nonostante tutto.
Ancora tu
Questione di allenatori, questione di legami, questione di stabilità. Da Claudio Ranieri al futuro Celeste nel segno del Loco Bielsa, da un filo rosso che unisce terra e affetti a una Serie A da affrontare da protagonista. Nández, dopo aver cancellato Venezia, ha scritto un nuovo capitolo del suo romanzo rossoblù. Un capitolo fatto di discese e risalite, di difficoltà e il ritorno ai suoi livelli nel momento clou, di una promozione da attore protagonista proprio nel (semi)finale di una trama sorprendente. E ora uno completamente diverso da scrivere, sotto l’ala protettrice di Ranieri, con un ruolo cucito sulle sue caratteristiche come forse mai accaduto nelle sue precedenti quattro stagioni in maglia Cagliari. La fascia da percorerrere avanti e indietro, la libertà di muoversi partendo dalla sua amata destra, un 4-4-2 che è stato – soprattutto con l’Uruguay – il modulo perfetto per esprimersi al meglio. Punto fermo con un altro punto, interrogativo, che resta lì a mettere dubbi da scacciare quanto prima, anche se la fretta non alberga dalle parti del León. Quel contratto in scadenza a giugno 2024 che ha tenuto banco dal finale della stagione cadetta all’estate tra Assemini e Valle d’Aosta. E che terrà banco ancora, perché tra il dire delle volontà e il fare delle firme c’è il mare della distanza economica.
Dire e fare
Ventotto anni il prossimo dicembre quando saranno quattro e mezzo quelli passati nella ormai sua Sardegna. E dopo gli auguri mancheranno sei mesi alla scadenza dell’accordo con il Cagliari e chi volesse portare a sé Nández potrebbe farlo già allora a zero con vista giugno. Ma la sensazione è che non ci sarà nessuno strappo in itinere, bensì una trattativa lunga una stagione per provare a colmare distanze a oggi ampie. Perché, come da parole del diesse rossoblù Nereo Bonato, la società rossoblù non ha i mezzi e nemmeno la volontà di confermare quell’ingaggio da 1,6 milioni di euro netti. Altri tempi, altre contingenze. La pandemia e la retrocessione hanno cambiato la politica del club di Tommaso Giulini e oggi sul piatto non possono essere messe le stesse fiches dell’estate del 2019. Poco più di un milione, limite massimo che dovrà trovare in Nández e nel suo entourage la sponda per restare ancora assieme. “Fosse per me resterei qui tutta la vita” la dichiarazione d’intenti del centrocampista di Punta del Este all’Unione Sarda. “Poi non dipende solo da me” il messaggio destinato al club. Uno sforzo reciproco, piccoli passi da compiere per continuare un percorso nel quale ogni anno sembrava l’ultimo, salvo poi diventare un mattone in più in una relazione inattesa. Nández e la Sardegna uniti, Nández e il Cagliari come maglia e squadra altrettanto legati, Nández e il club alla ricerca della fiducia un tempo perduta e ora da certificare con mosse diverse. Perché, in fondo, l’arrivo di Ranieri ha aiutato e non poco a cambiare le carte in tavola, in un trait d’union tra tre allenatori dai colori rosso, blu e celeste. Sir Claudio come il Maestro Tabarez – Nández dixit – e Bielsa da conquistare per tornare a vestire la maglia dell’Uruguay. Il cerchio perfetto che per essere chiuso aspetta l’ultimo dettaglio: un rinnovo che appare ora lontano. Ora, perché con il León le sorprese sono dietro l’angolo.
Matteo Zizola














