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Mercato | Torino chiama, Cagliari riattacca: Luvumbo resta un punto fermo

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Tra nessuno è incedibile e tutti hanno un prezzo c’è una differenza minima e sostanziale. Quella che passa tra la volontà e l’opportunità di vendere un pezzo pregiato, con aspetti di bilancio e offerte quasi impossibili da rifiutare a dettare la possibile linea. Un esempio che spiega il concetto è quello che riguarda Zito Luvumbo, attaccante angolano del Cagliari e uno degli uomini mercato rossoblù. Non oggi, più probabilmente un domani distante dodici mesi.

Crescita

Arrivato in Sardegna nel settembre del 2020 per un cifra vicina al milione di euro, il suo acquisto è quasi passato in sordina. Per Luvumbo la prima stagione è stata un apprendistato con la Primavera, poi i sei mesi di prestito al Como e il ritorno al Cagliari senza esordire in prima squadra. La retrocessione del 2022 è diventata così un’opportunità per il classe 2002 di Luanda, tanto da risultare decisivo per la promozione grazie ai suoi cinque gol e quattro assist tra stagione regolare e playoff. E proprio negli scontri diretti per la riconquista della Serie A il suo apporto è stato fondamentale, come accaduto nella rimonta contro il Parma che regalò agli uomini di Claudio Ranieri la finale poi vinta contro il Bari. La prima esperienza in massima serie è stata una conferma delle sue potenzialità, con la cura dell’allenatore testaccino a limarne gli aspetti negativi ma senza limitarne frizzantezza e fantasia. Quattro reti, sei assist, una quantità enorme di cartellini gialli provocati e la definizione di croce e delizia che si è spostata progressivamente dal primo al secondo aspetto. Tanto da rimettere in vetrina quell’attaccante atipico che era stato incluso nel 2019 nella lista dei 60 giovani più promettenti stilata ogni anno dal The Guardian. Luvumbo in vetrina, le pretendenti che iniziano ad affacciarsi alla porta del Cagliari e la società rossoblù che si coccola il talento dell’angolano. Senza però la fretta di passare all’incasso, con la consapevolezza che le sue caratteristiche difficilmente porteranno a un deprezzamento del suo valore e che anzi, tante sono le probabilità di una crescita esponenziale.

Attesa

Negli ultimi giorni un’indiscrezione del quotidiano La Stampa ha messo Luvumbo come obiettivo del Torino su espressa richiesta del nuovo tecnico granata Paolo Vanoli. Una trattativa che, però, si è spenta sul nascere ed è rimasta come un semplice desiderio del club del presidente Urbano Cairo. Perché nessuno è incedibile, ma di fatto la richiesta del Cagliari per l’angolano mette quasi al totale riparo da un possibile addio quest’estate. Solo un’offerta che raggiunga i venti milioni di euro farebbe vacillare i rossoblù, cifra che il Torino non avrebbe intenzione di investire. Una sorta di dichiarazione d’intenti quella del Cagliari: Luvumbo non è incedibile, ma per sedersi al tavolo della discussione bisogna mettere sul piatto una cifra che va oltre il reale valore attuale del calciatore. Di fatto rimandando alla prossima estate, quella del 2025, la possibile asta per il classe 2002 di Luanda. Con l’idea di renderlo un punto fermo della squadra che verrà presto affidata ufficialmente a Davide Nicola, nella speranza che dopo un secondo campionato da protagonista in Serie A la valutazione di Luvumbo cresca esponenzialmente. E con la quasi certezza che, visti ruolo e caratteristiche, difficilmente le offerte scenderanno sotto quelle che potrebbero arrivare nelle prossime settimane. Una scommessa con una quota bassa, pochi rischi e la chance elevata di risultare vincente nel medio termine. D’altra parte il calciatore non sembra spingere per l’addio, tutt’altro. Il legame con la piazza, la consapevolezza che per uno step successivo di crescita sia necessario ancora tempo, la voglia di diventare giocatore di livello con la maglia del Cagliari e migliorare assieme alla squadra. Sempre che non arrivi chi è disposto a mettere sul piatto il minimo richiesto dal Cagliari, quei venti milioni che farebbero aprire le porte a una sua cessione. Insomma, la classica offerta impossibile da rifiutare. Eventualità remota – al netto di club esteri, su tutti i portoghesi – e che rimanda di un anno ciò che i rossoblù sperano: un’asta che faccia diventare Luvumbo una sorta di nuovo Nicolò Barella dal punto di vista prettamente economico, una plusvalenza importante e totale sulla quale costruire il futuro. Futuro appunto, non presente. Il Cagliari vuole ripartire da Luvumbo, Luvumbo vuole ripartire dal Cagliari.

Matteo Zizola

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