Ragione e torto che si intersecano, punti di vista che si scontrano, silenzi che fanno rumore e parole scritte nell’etere a sancire uno strappo. La sfera ha intrapreso la corsa sul piano inclinato, una discesa che si può rallentare, ma che più passano le ore più è difficile fermare.
Irremovibile
A ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Ci si può prendere una pausa per pensare, rendere la risposta meno impulsiva, osservare il quadro nella sua interezza e valutare i segni più e i segni meno fino a tracciare la linea che porta al conto finale. Quando Nahitan Nández ha deciso di non presentarsi al volo in direzione Maiorca ha scelto la strada ostinata e contraria. Sapendo che lo scontro sarebbe stato una logica conseguenza. Le ragioni del León sono note, quelle del Cagliari altrettanto. Sullo sfondo l’Inter, impegnata in affari slegati ma che influenzano e non poco la trattativa per il centrale uruguaiano. La volontà di Nández resta però quella già decisa da tempo. Si chiama Inter, si legge contratto quadriennale da tre milioni a stagione più bonus. Lo strappo, con l’ulteriore carico del post sui social con scuse ai tifosi, ma freddezza verso la società rossoblù, è anch’esso figlio dei citati affari che impegnano i nerazzurri nelle ultime ore. La cessione di Lukaku, l’arrivo di Dzeko al posto del belga, la risoluzione con Radja Nainggolan, gli altri esuberi, un ulteriore attaccante da regalare a Inzaghi e infine l’esterno di fascia destra che prenderà il posto di Hakimi.
Nuovo passo
A MIlano si sfoglia la margherita, ma senza che debba necessariamente rimanere un solo petalo. L’obiettivo per sostituire Hakimi è Denzel Dumfries, olandese classe ’96 in forza al PSV Eindhoven, ma una delle sorprese degli ultimi Europei non escluderebbe Nahitan Nández dai desiderata dell’Inter. Il centrocampista di Maldonado, infatti, rappresenta una soluzione per la fascia, ma soprattutto per le rotazioni di centrocampo in una stagione ricca di impegni. I nerazzurri, dunque, non avrebbero abbandonato affatto la pista che porta al León, ma con l’impegno su più tavoli avrebbero chiesto al giocatore due giorni di pazienza prima di ritornare sulla trattativa con il Cagliari. Da parte rossoblù si attende l’evoluzione, ma filtra irritazione per una situazione che ha preso una piega di difficile gestione. Anche se nelle ultime ore il presidente Giulini avrebbe messo in gioco una nuova carta cercando di cambiare strategia. L’idea del patron rossoblù sarebbe quella di spingere l’entourage del giocatore a presentare nuove pretendenti che possano mettere sul piatto quanto l’Inter non appare intenzionata a spendere.
Prossimi incontri
Nández, dal canto suo, resta fermo sulle sue posizioni. Convincere i nerazzurri ad alzare leggermente il tiro potrebbe essere una delle possibilità, ma all’orizzonte non si vedono altre alternative rispetto al trasferimento a Milano. Nelle prossime ventiquattr’ore dovrebbe entrare in gioco la diplomazia, con da una parte l’Inter che starebbe preparando una nuova offerta al Cagliari e dall’altra la società rossoblù che aspetta di capire se il silenzio post rottura possa aver creato i presupposti per la chiusura felice dell’affare, senza metaforici spargimenti di sangue economici e di relazioni tra due club in buoni rapporti. Nández attende il proprio destino seguendo il programma ad Assemini con il resto del gruppo, ma con la convinzione di poter ottenere il trasferimento richiesto – e dal suo punto di vista promesso – prima dell’inizio della Serie A.
Matteo Zizola