Nessun regalo di Natale da scartare seppur in ritardo e con l’arrivo dell’anno difficilmente arriveranno doni nella calza della befana per Davide Nicola e il suo Cagliari. Lo ha confermato più o meno direttamente l’allenatore rossoblù dopo la sconfitta per 0-3 contro l’Inter alla Unipol Domus quando in sala stampa ha dichiarato: “Mercato? Adesso c’è l’ultima partita, poi faremo una valutazione generale, ma non è questo il momento”.
Paletti
Due gennaio, questa la data d’inizio del calciomercato. Che si chiuderà un mese e un giorno dopo, il 3 febbraio alle ore 24. Con il girone d’andata prossimo alla fine, la trasferta di Monza del 5 gennaio l’ultima partita per stilare il bilancio definitivo della prima metà di stagione. Quattordici punti e terzultimo posto rimasto tale dopo l’ultimo turno di Serie A, Cagliari fermo al palo così come le due squadre alle spalle, il Monza sconfitto a Parma e il Venezia uscito da Napoli con zero punti. Una situazione tutt’altro che rosea, come lo è quella di un gruppo senza dubbio da sistemare in due reparti su tutti, porta e attacco. Tenendo però ben presente che il Cagliari è come un puzzle con tutte le tessere sul tavolo – almeno numericamente – anche se l’immagine che esce dal suo completamento non è certamente di quelle da appendere al muro come fosse un quadro. Anzi, difetti di fabbrica – leggasi mancanze tecniche e qualitative – costringono la società rossoblù a dover sostituire almeno due tessere, senza però poter incastrare i nuovi pezzi in mancanza dell’addio di quelli già presenti. Una dinamica ormai nota e che fa parte di ogni sessione di trattative e che il diesse rossoblù Nereo Bonato ha confermato chiaramente prima della gara contro l’Inter: “Qualche criticità l’abbiamo avuta, ma dobbiamo anche liberare spazio e rispettare i vincoli finanziari che tutte le squadre devono rispettare. Sarà una questione d’incastri per migliorare la rosa rispetto a questo inizio di campionato”.
Tra i pali
Incastri è il termine spia nelle parole di Bonato e che, tradotto, significa che ogni possibile innesto dovrà giocoforza passare da una cessione. E proprio un incastro è quello che si cerca per risolvere il tema portiere, con Sherri che non ha convinto e Scuffet che, nonostante una prestazione con alcuni aspetti positivi, anche nel rientro tra i pali contro l’Inter ha mostrato una pecca non da poco nel gol del vantaggio nerazzurro che ha spianato la strada a Lautaro e compagni. L’obiettivo numero uno è ormai noto e risponde al nome di Caprile, chiuso al Napoli da Meret e già protagonista con la maglia dell’Empoli nella passata stagione con Nicola in panchina. Uno scambio di prestiti tanto logico quanto complicato. Due i nodi che tengono al momento ferma la trattativa: da una parte Antonio Conte che non vorrebbe correre alcun rischio e che considera Caprile un’alternativa affidabile in caso di problemi per il titolare Meret e, dall’altra, il tema ingaggio con l’ex Empoli che ha uno stipendio superiore a quello di Scuffet e che lascia aperto l’interrogativo su chi tra Cagliari e Napoli pagherebbe la differenza fino a giugno. Nessun altro nome all’orizzonte per il momento, non Terracciano della Fiorentina – non obiettivo rossoblù così come non sembra esserci apertura da parte del diretto interessato – e non altri “secondi” in Serie A in cerca di titolarità per la seconda parte di campionato. Senza dimenticare che qualsiasi idea non può che passare dal trovare una sistemazione per Scuffet, conditio sine qua non per vedere un nuovo portiere tra i pali rossoblù.
Aperture
Se in difesa difficilmente si muoverà una delle tessere già tra le mani di Nicola, restano comunque aperti alcuni temi che potrebbero vedere novità durante gennaio. In primis il rinnovo di Zappa il cui contratto scadrà il prossimo giugno e che dal primo gennaio potrà firmare per un nuovo club per la prossima stagione. Fiducia alta per il prolungamento del classe ’99 scuola Inter, con un nuovo accordo che dovrebbe portare a un adeguamento sostanziale dell’ingaggio attuale da trecentomila euro netti all’anno con la nuova scadenza fissata al 2028 se non al 2029. Nulla di definito nero su bianco, ma le parti non sono lontane nonostante le sirene da Roma e da Milano, rispettivamente sponda giallorossa e rossonera. E sempre il rinnovo unito a eventuali offerte già a gennaio mettono in bilico il futuro immediato di Augello, anche il terzino ex Sampdoria è in scadenza e dunque possibile partente considerata anche la presenza di Obert in rosa. Mentre diverso il discorso per Wieteska, con le voci di un interesse del Valladolid non confermate (anzi) e un addio complicato dal decreto crescita e da un investimento da 5 milioni di euro da non perdere con una minusvalenza. Nessun muro a una cessione, così come per Azzi, pur se per entrambi il mercato non è favorevole, tutt’altro. Il centrocampo è l’altro reparto destinato alla calma sia in uscita che, soprattutto, in entrata. Prati dovrebbe restare nonostante il poco minutaggio, per Jankto si andrà verosimilmente a scadenza a giugno, mentre Rog resterà quasi certamente alla Dinamo Zagabria o con il prolungamento del prestito – opzione più probabile – o con la cessione definitiva. Chi invece ha più chance di addio in caso di offerta congrua è Marin, sia per una questione di ingaggio elevato (scadenza 2026) sia per una maggiore appetibilità sul mercato. In caso di uscita dell’ex Ajax non ci sarà un nuovo innesto, ma i fondi verrebbero utilizzati per sistemare i due reparti con più bisogno, porta e attacco.
Stop Lapadula
Proprio la zona offensiva è la vera nota dolente del Cagliari di Nicola. Che per produzione avrebbe meritato una classifica migliore almeno secondo algoritmi e statistiche, ma che ha perso per strada tanti gol attesi a causa delle polveri bagnate di numerosi elementi. Da Gaetano e Lapadula ancora fermi a zero a Viola e Pavoletti che hanno messo a referto una sola rete a testa, arrivando allo zero di Felici e al gol con deviazione favorevole di Luvumbo. Insomma, tolti Piccoli e le sue quattro reti e come esterno Zortea con le sue due, è evidente che Nicola ha un bisogno immediato di alternative davanti. Alternative che passano dagli addii di Lapadula e Kingstone, quest’ultimo destinato al prestito in cadetteria e l’italoperuviano vera chiave per permettere un nuovo innesto se non due. Perché l’idea del Cagliari sarebbe appunto quella di dare seguito alle parole del suo allenatore che, dopo la sconfitta di Venezia, aveva messo sul tavolo il tema della mancata sostituzione in estate di Oristanio e Shomurodov. L’uzbeko è tra l’altro finito nella lista dei possibili rinforzi negli ultimi giorni, ma la pista che porterebbe al ritorno in Sardegna dell’attaccanta giallorosso non appare percorribile oltre che non nella testa del club di Sa Ruina. Resta invece aperta quella di uno scambio con il Palermo per Brunori, con Lapadula in Sicilia e l’italobrasiliano a fare il percorso inverso. Non solo, ma oltre al numero nove rosanero il Cagliari vorrebbe regalare a Nicola un altro innesto e al momento ci sarebbe un nome nei radar, il classico profilo sottotraccia portato avanti da settimane e ancora non noto. Come per la porta, però, anche per l’attacco resta sembra al centro il tema Incastri, in questo caso con Lapadula protagonista: senza l’addio del nazionale peruviano l’idea di un nuovo attaccante di peso resterebbe, appunto, una semplice idea senza possibilità di diventare realtà. Questione di criticità finanziarie, questione di paletti da rispettare.
Matteo Zizola