La prima parte della scorsa stagione che ha visto il Cagliari innalzarsi in zona Champions League ha regalato nuove consapevolezze al presidente Tommaso Giulini. La successiva caduta e la chiusura con il quattordicesimo posto in classifica sono state senza dubbio una delusione, ma la squadra vista fino alla partita contro la Lazio ha dimostrato che si può fare, si può puntare a obiettivi che vadano oltre una più o meno tranquilla salvezza.
Una conseguenza lasciata da quel Cagliari è la voglia di riprovarci limando i difetti, soprattutto mentali, che la squadra ha nuovamente dimostrato con il passare delle giornate. Non solo, ma anche la forza contrattuale ne è uscita rafforzata sia in entrata che in uscita, dalla ricerca di nomi che possano far fare il salto di qualità e non essere semplici riempitivi – a partire dalla scelta di Di Francesco come nuovo allenatore – fino alla resistenza di fronte a offerte non ritenute congrue. I gioielli rossoblù possono sì lasciare la Sardegna, ma solo di fronte a offerte che realmente sono difficili da rifiutare. Le valutazioni sono fissate, pagare moneta vedere cammello un detto mai così vero come in questa estate 2020, a maggior ragione di fronte alla deflazione causata dal Covid che incide già di per sé sui valori di mercato.
Le classiche contropartite tecniche per abbassare la parte cash restano sempre un’opzione, ma ciò che sembra arrivare da radiomercato è una novità sostanziale, il Cagliari sì accetterebbe giocatori inseriti in una trattativa, ma devono essere graditi e soprattutto alle proprie condizioni. Tutto può cambiare, come sempre accade in sede di trattative la barra può abbassarsi improvvisamente anche per questioni di necessità, ma una delle novità importanti tra le altre è che nessuna delle stelle rossoblù sembra voler fare muro contro muro e aiutare la pretendente di turno.
Un esempio di tutto ciò è rappresentato da Alessio Cragno, il portiere di Fiesole che tanto piace a Milano e a Roma, ma che piace soprattutto a Giulini. Cragno sta bene a Cagliari, non spinge per la cessione e la società rossoblù non ha alcuna intenzione di privarsene sempre che non arrivi la famosa offerta irrinunciabile. 35 milioni di euro, non uno di meno, sia i nerazzurri che i giallorossi sono avvisati. Cragno vuole gli Europei della prossima estate, Cagliari la piazza ideale per non perdere il treno, ma da qui al 5 ottobre le strade possono aprirsi e portarlo altrove. Resta il cartellino in vetrina con scritto 35 milioni, l’Inter ha provato – e proverà ancora – a inserirlo nel discorso Nainggolan, ma Giulini ha risposto picche di fronte a una valutazione totale intorno ai 25 milioni per il suo portiere. Negli ultimi giorni è tornata alla riscossa la Roma, insoddisfatti di Pau Lopez: i giallorossi vedono in Cragno il sostituto ideale dell’estremo difensore spagnolo e avrebbero portato avanti un’offerta da 30 milioni totali, 25 più bonus, rispedita al mittente senza battere ciglio. Giulini tiene duro, vendere il suo pupillo e primo acquisto della sua presidenza quando prese le redini della società nel 2014 non è una necessità, solo se venisse raggiunta la valutazione da 35 milioni se ne potrà parlare, con o senza contropartite. In caso contrario Alessio Cragno resterà ancora il guardiano dei pali rossoblù, sguardo rivolto agli Europei e nessun malumore per un’occasione che sicuramente si ripresenterà nell’estate 2021.
Matteo Zizola