Potrebbe essere il bosniaco del Milan il nome giusto per rinforzare il centrocampo in caso di partenza di Nandez verso il West Ham.
Nove presenze in campionato, di cui solo due da titolare e una miseria di 433 minuti giocati (più i 90 in Coppa Italia nel 3-0 contro la Spal). È il rendimento con la maglia del Milan di Rade Krunic, bosniaco di 26 anni, arrivato in rossonero la scorsa estate dal retrocesso Empoli. Ma, soprattutto, uno dei rimpianti del direttore sportivo rossoblù Marcello Carli che, nonostante l’iniziale assenso di massima al trasferimento nell’isola da parte della mezzala di Foča, dovette poi rinunciarvi una volta arrivata l’offerta milanista, preferita dal giocatore. Eppure, a distanza di soli sei mesi, la trattativa che si era interrotta sul nascere potrebbe improvvisamente riaprirsi, proprio sulla coda della finestra invernale del calciomercato. Non a caso nelle ultime ore proprio Carli si è palesato a Casa Milan, quartier generale milanese dei rossoneri, per discutere di alcuni possibili affari: tre nomi sul tavolo, due ufficiali (i giovani difensori Gabbia e Bellodi), più un probabile terzo tenuto nascosto. E sarebbe proprio quello di Krunic, visto lo scarso utilizzo che Giampaolo prima e Pioli dopo gli hanno riservato. Potrebbe essere lui il nome giusto per sostituire Nández, in caso di una cessione al West Ham? È presto per dirlo, visto che potrebbe essere il classico affare da chiudere negli ultimi giorni di mercato, anche se è evidente che Carli e Giulini non dovranno farsi trovare impreparati nel caso in cui il León diventasse un nuovo rinforzo degli Hammers.
REVIVAL BELLODI? – Quella del centrale difensivo di prospettiva potrebbe rappresentare un’operazione più per il futuro che per il presente. Il favorito sembra essere Bellodi, classe 2000 ed ex Olbia, sarebbe molto gradito alla dirigenza rossoblù che la scorsa estate se lo vide “scippare” dal Milan, dopo che era tutto pronto per restare nell’isola dopo l’annata in Gallura, ma in quota Cagliari e, solo successivamente, andare in prestito a Crotone per continuare nella maturazione. In Calabria il figlio d’arte (suo padre Mirko fu una colonna del Mantova, anche se tra i pali) però ha giocato la miseria di 4 minuti in campionato nel 3-0 contro il Trapani, chiuso nel ruolo di difensore centrale dai vari Golemic, Gigliotti e Marrone. Autore di una buona stagione con la maglia dell’Olbia, il suo nome è sempre stato sul taccuino della dirigenza cagliaritana in vista di un possibile approdo alla corte di Maran e chissà che proprio la sessione invernale possa essere quella giusta, andando a completare la batteria di centrali orfana da diverse settimane di capitan Ceppitelli.
ALTRE OPERAZIONI – Attenzione, poi anche alle operazioni sulle fasce: detto del riaccendersi dell’interesse per Florenzi, a sinistra il Cagliari attende di conoscere il destino di Lykogiannis, con il Brescia di Corini ben felice di accoglierlo in rosa. A quel punto si aprirebbe un possibile “buco” a sinistra, falla da tappare non solo con la duttilità di Mattiello (positivo nei minuti a disposizione a San Siro): la dirigenza rossoblù potrebbe provare a inserirsi tra Verona e Dimarco, che nell’Inter non trova spazio ed è da settimane tra gli obiettivi in casa Hellas. La strada è estremamente in salita, ma Il suo nome ballò a lungo come possibile contropartite nell’affare Barella, ma poi restò in nerazzurro. Con Pellegrini formerebbe un duo di giovani terzini italiani di belle speranze, con grandi margini di crescita. Detto di Pjaca che, a meno di clamorose novità, dovrebbe fare le visite mercoledì mattina (o, al più tardi, giovedì) prima di firmare il contratto di prestito con diritto di riscatto che lo legherebbe al Cagliari per una stagione e mezzo, chiusura sul giovane Martin Satriano, centravanti fisico classe 2001 del Nacional Montevideo: il suo arrivo potrebbe essere facilitato dal suo status di comunitario, in quanto dotato di doppio passaporto (uruguaiano e italiano). Paragonato in patria a Ibrahimovic, sarebbe l’ennesimo uruguagio a vestire il rossoblù e andrebbe a rinforzare il reparto offensivo rossoblù. Magari facendo la spola tra Prima squadra e Primavera, consentendo a Maran di avere un elemento in più in attesa del ritorno di Pavoletti.
Francesco Aresu