Houston, abbiamo un problema. O forse più di uno, a dire il vero. Al posto della città del Texas c’è Cagliari, il problema altro non è che riuscire a cedere o meno alcuni giocatori a libro paga.
Questione di bilancio
Il 2020 non è certo stato un anno florido sotto diversi punti di vista, da quello sportivo a quello finanziario. Il Covid-19 ha messo alle corde tutte le società calcistiche e tra queste, ovviamente, anche il Cagliari che, però, è riuscito a tamponare a dovere le ferite. Lasciando da parte il discorso generale, grazie alle anticipazioni del portale Calcio e Finanza sul bilancio del club nel 2020 si possono capire alcuni aspetti del mercato di gennaio. Giocatori che per essere ceduti devono rispondere a determinati criteri, su tutti evitare una minusvalenza. Per questo motivo è più facile, ovviamente, trovare la quadra per chi non solo ha mercato, ma permette anche di non mettere a bilancio un segno meno.
Garra, ma non solo
Il rapporto del Cagliari con l’Uruguay è storia. Tra i calciatori attualmente in rossoblù la famiglia charrúa ha quattro componenti, Nández, Godín, Oliva e Pereiro. I primi due non sono in bilico, ovviamente, mentre le eventuali cessioni del centrocampista ex Nacional e del trequartista arrivato un anno fa dal PSV non verrebbero salutate con rimpianto dalla società. Il problema, però, sono le legittime richieste del Cagliari per evitare la classica minusvalenza. Grazie a Calcio e Finanza, infatti, si è ora a conoscenza della spesa sostenuta dal club per portare in Sardegna i due uruguaiani. Gastón Pereiro è arrivato a gennaio del 2020 anticipando la possibile concorrenza in vista del contratto in scadenza il giugno successivo. Un contratto importante, 1,4 milioni di euro netti a stagione, prestazioni che non hanno rispettato lo stipendio – anche, se non soprattutto, per sfortuna – e un acquisto che in un primo momento era stato definito economico, ma che ha comunque visto il Cagliari mettere sul tavolo 4,6 milioni tra costo del calciatore e commissioni. Va da sé che, visto quanto (non) mostrato dal Tonga in questo primo anno in rossoblù, la combinazione tra l’ingaggio elevato e la volontà di non scendere troppo dal prezzo pagato spaventi eventuali pretendenti, anche in un campionato ricco come l’MLS da dove sono arrivate in passato le uniche richieste per Pereiro.
Nacional? No, Boston River
Christian Oliva è arrivato in prestito con la possibilità di riscatto dal Nacional Montevideo nel gennaio del 2019. Anzi no, perché il Nacional era sì la squadra in cui militava il mediano celeste, ma non la detentrice del cartellino. Nel gennaio del 2018, infatti, Oliva fu ceduto dal Nacional al Boston River restando però in prestito al club di Montevideo. Un affare complesso come spesso lo sono quelli sudamericani – Nández ne fu un esempio – fatti di percentuali e proprietà multiple. La sostanza per il Cagliari parla di un prestito che fu pagato al Boston River quasi 500 mila euro (bilancio 2019), mentre il riscatto del giugno 2019 è costato al club rossoblù 2,5 milioni (bilancio 2020). Difficile trovare una pretendente per Oliva disposta a pagare intorno ai 2 milioni e mezzo in questo contesto economico, per questo la soluzione più probabile appare quella del prestito per ammortizzare la spesa. L’Eibar, come raccontato nei giorni scorsi, resta in prima fila dopo la richiesta d’informazioni ufficiale inviata al Cagliari.
Infine le ultime curiosità, da Nández messo a bilancio per 17 milioni di euro a Simeone per 16,3, arrivando a Despodov pagato 3,4 milioni al CSKA Sofia. Dati utili per capire le basi di partenza per eventuali trattative in uscita, fermo restando le differenti clausole e gli ammortamenti. Le difficoltà del mercato, ça sans va dire, sono anche se non soprattutto di natura economica.
Matteo Zizola