Il Cagliari cerca un attaccante da cui ripartire.Un porto sicuro a cui attraccare nel momento in cui la squadra si affaccia sul mare aperto dell’area di rigore. Non solo un nome, ma anche un giocatore che non abbia paura delle pressioni e che capisca il momento del club rossoblù e della piazza. Un identikit che potrebbe corrispondere a quello di Matteo Luigi Brunori, che nell’ultimo anno ha trascinato il Palermo in Serie B.
Exploit
Con la maglia rosanero, Brunori, nato a Macaè – nello stato di Rio de Janeiro – nel 1994 ma cresciuto in Italia, ha avuto un rendimento al di sopra di qualsiasi aspettativa. Ventinove reti, il miglior attaccante per numero di reti segnate nei tre campionati professionistici italiani. L’ultimo, e il più importante, su rigore davanti a un Barbera esploso come il suo tabellino personale. Una marcatura che ha significato il ritorno in serie cadetta dopo gli ultimi difficili vissuti con la conclusione dell’era Zamparini. Eppure, negli anni precedenti l’italo-brasiliano non era stato quello visto in Sicilia. Il ventisettenne attaccante era andato solo una volta in doppia cifra in Lega Pro: con la maglia dell’Arezzo, nella stagione 2018-2019, quando chiuse l’anno con 17 gol totali tra campionato e play-off, dimostrando di potersi meritare il salto di categoria. Un assalto però, visto che con la maglia del Pescara nella stagione successiva sono arrivate solamente 12 presenze senza il battesimo del gol. Una gioia arrivata solo nella stagione 2020-2021 con la maglia dell’Entella, squadra in cui era arrivato in prestito dopo la prima stagione – poco fortunata – con la Juventus under 23. Appena quattro reti in trentaquattro presenze e una retrocessione in Lega Pro dove è poi rimasto. Non è cambiata però solo la maglia, ma anche gli stimoli e forse le consapevolezze. Un palcoscenico importante, un pubblico appassionato e un tecnico che ha cambiato le sorti del Palermo e le sue in poco tempo. Quel Silvio Baldini che con il proprio 4-2-3-1 gli ha permesso di mettere in luce maggiormente le proprie caratteristiche. E di finire nella lista dei desideri di diverse squadre.
Ricordi
Bravo nell’attaccare la profondità, lucido sottoporta sia con il destro che con il mancino, istintivo e spesso preciso nell’ultima stagione nella ricerca del gol dalla distanza. Non una forza fisica vistosa ma una scaltrezza da attaccante d’area di rigore evidente. Un profilo che, sulla carta, potrebbe rispecchiare quello di un attaccante da 15-20 gol ricercato dal club rossoblù e che potrebbe sposarsi bene con il calcio di Liverani, che ha spesso utilizzato il 4-2-3-1 in carriera alternandolo al 4-3-1-2. Una storia, dall’altra parte, che potrebbe ricordare quella di Federico Melchiorri. Il classe 1987 arrivò in Sardegna dopo anni di gavetta e solo una doppia cifra raggiunta, in maglia Pescara, anche se in Serie B. A Cagliari la punta marchigiana trovò continuità e il passaggio alla categoria superiore. Un esempio che potrebbe rendere meno solidi i dubbi che si aggirano attorno al giocatore italo-brasiliano.
Incontri
Il cartellino di Brunori è ancora della Juventus e le società interessate sono diverse tra Serie A e Serie B. Il Cagliari non è rimasto alla finestra ma ha provato a sondare il terreno, chiedendo informazioni sul giocatore e sulle volontà della Vecchia Signora. E un nuovo incontro di approfondimento potrebbe esserci nella prossima settimana. Il valore al momento si aggirerebbe intorno ai 5 milioni di euro. Un prezzo alto da pagare e che il Cagliari, dopo aver sistemato parzialmente le casse societarie con le uscite ufficiali del Cholito Simeone e di Guglielmo Vicario, non può ancora permettersi. Le chiacchierate esplorative con il Monza su diversi giocatori – qui la notizia – potrebbero tuttavia essere una delle chiavi per fare dei ragionamenti diversi. Un affare che si aggirerebbe attorno ai venti milioni e che si trasformerebbe in un tesoretto che il Cagliari potrebbe parzialmente reinvestire sul mercato. Ma a fare la differenza però sarebbe il fascino che il club rossoblù esercita sul giocatore. Una squadra che cerca il riscatto dopo un’amara retrocessione, una piazza in cui le pressioni sarebbero forti e le richieste dei tifosi alte. Quasi come a Palermo, con la differenza però di dover dimostrare di poter ripetere quanto realizzato in Lega Pro. Un contesto in cui fare bene sorprendendo e che permetterebbe di affrontare il proprio futuro uno step alla volta.
Matteo Cardia