Ci sono certi sogni impossibili e che anche se tali improvvisamente si avverano. Nainggolan e il suo ritorno in Sardegna insegna, a volte anche l’impossibile diventa possibile grazie a eventi che come in un effetto domino prendono corpo tessera dopo tessera fino a creare lo schema perfetto per il completamento dell’inatteso.
L’arrivo di Adidas come sponsor tecnico del Cagliari ha provocato reazioni a catena, il marchio tedesco dell’impossible is nothing che rende un motto commerciale qualcosa di reale, non solo marketing, ma i fatti a dare seguito ai proclami. Un’azienda di tale portata non può fallire, niente è impossibile non possono solo essere tre parole scritte in una pubblicità, devono diventare verità se si vuole essere leader di mercato a livello europeo e non solo. La precisione tedesca non è solo uno stereotipo, Adidas vuole confermarlo in Sardegna e per questo ampliare gli orizzonti sportivi diventa una necessità per dar seguito ai sogni. La Bundesliga è un bacino importante, tanti giovani che vengono lanciati in prima squadra e che il Cagliari guarda con attenzione, ma oltre ai Jakobs di turno per fare il salto di qualità mediatico e sportivo serve il nome di grido che non può limitarsi all’ultratrentenne a fine carriera dal passato glorioso.
Il sogno rossoblù dell’estate 2020 ha un nome e un cognome, Mario Götze da Memmingen, svincolato dopo l’ultima esperienza al Borussia Dortmund e dal passato da golden boy del calcio teutonico. Sembrava impossibile, ma ce l’abbiamo fatta recita un famoso claim pubblicitario di un amaro, impossible is nothing il motto Adidas, e impossibile sembrava ciò che invece impossibile non è. Vedere Götze con la maglia rossoblù del Cagliari non è solo una pazza idea, ma una realtà portata avanti in gran segreto nei giorni successivi a Ferragosto, tra cene e visite improvvise al centro sportivo di Assemini. Un segreto che è rimasto tale perché sul classe ’92 tedesco non c’è solo la società rossoblù, un giocatore di tale portata e svincolato non può che avere estimatori ovunque, ma il suo desiderio sarebbe cimentarsi con la Serie A e pertanto oltre al Cagliari anche la Roma e la Fiorentina vorrebbero portarlo in Italia. Soprattutto i viola anche grazie al suo vecchio compagno al Bayern Monaco Frank Ribery sono più che tentati da Götze, ma i giorni passati in Sardegna sembrerebbero aver convinto colui che con il suo gol nei supplementari della finale contro l’Argentina diede la Coppa del Mondo 2014 alla Germania.
Non è certo un caso che ci sia di mezzo l’Adidas, Götze può essere l’uomo immagine da spendere nel territorio dove il marchio è nato e dove è più forte, oltre che risolvere un vecchio pasticcio quando si presentò alla presentazione con il Bayern vestito Nike, il maggior concorrente del brand tedesco. Già, perché nel passaggio di Götze in rossoblù ci potrebbe essere anche un cambio di brand per il giocatore, dal baffo americano alle tre strisce tedesche, chiudendo così un cerchio incredibile che renderebbe l’estate del Cagliari ancora più unica della precedente. Götze ha 28 anni, arriva da una stagione difficile a Dortmund dopo che l’anno precedente sembrava essersi ripreso alla grande, ma il rapporto con il suo tecnico Favre si è piano piano deteriorato fino al mancato rinnovo del contratto da 10 milioni lordi con i gialloneri. Ora con l’aiuto di Adidas e la voglia di rilancio in Serie A Mario Götze vuole ritrovarsi, tornare ai fasti che lo portarono al Bayern di Monaco per 37 milioni di euro nel 2013 e a quel gol al Maracanã al 113 minuto che gli portò il titolo di miglior giocatore della finale. Resta da capire dove potrebbe inserirsi nel 4-3-3 di Di Francesco, al Borussia il meglio lo ha dato come falso nueve, al Bayern come trequartista. Una cosa appare certa, il tecnico abruzzese non avrebbe problemi a trovare una collocazione per un giocatore di questa caratura.
Matteo Porcu