Conto alla rovescia, la clessidra lentamente mostra la sabbia sul fondo granello dopo granello. In passato le sorprese dietro l’angolo non sono mancate, ma questa volta tutto sembra ormai andare nella direzione sperata e quasi scontata.
Bandiera
Nel calcio i legami durano il tempo di una proposta più allettante pronta a far cambiare idea. Traguardi, successi, carriera, ingaggi faraonici. Il tempo della salita verso l’Olimpo è però finito, è giunto il momento del ritorno a casa. Definitivo, senza più valigie da fare se non per le vacanze estive. Radja Nainggolan è pronto per la quarta esperienza in maglia rossoblù, Cagliari e il Cagliari lo attendono e la maglia numero quattro sarà nuovamente sulle sue spalle. L’Inter ha deciso di abbandonare ogni velleità, buonuscita pronta e molto vicina alla richiesta di due milioni del Ninja, risoluzione del contratto e i saluti di rito per un rapporto nato sotto ben altri auspici. Ora la Sardegna, non più in prestito come nelle ultime due occasioni, ma definitivamente. Con un occhio al futuro una volta che gli scarpini verranno appesi al classico chiodo, un ruolo in società come i suoi vecchi amici Cossu, Conti e Agostini.
Accordo
Prima però c’è da spendere nuovamente il sudore in campo, ritrovare i gol mancati nell’ultima mezza stagione travagliata, iniziare fin da subito per essere il capopopolo del riscatto. Due anni di contratto più l’opzione sul terzo, l’aiuto nerazzurro per avere in totale quei 4,5 milioni dell’ultimo anno di accordo con l’Inter tra la famosa buonuscita e un ingaggio che il Cagliari non poteva supportare e sopportare. Le firme sono ancora da apporre, ma i problemi appaiono ormai superati, i nodi sciolti e il Ninja pronto, prontissimo a ritrovare quel sorriso perso negli ultimi giorni ad Appiano Gentile. Una storia dal finale segnato che si era improvvisamente complicata a causa di un dietrofront digerito a fatica, ma sistemato con accordi che – gioco di parole – hanno messo tutti d’accordo. Tra un Nández che è prossimo a lasciare e un Dalbert in arrivo a Pejo, ecco un Nainggolan che torna per la terza volta, una volontà ferrea di tramutare un forte e unico desiderio in realtà.
Tutto è bene quel che finisce bene, nonostante tutto. Ora, sempre che i giorni caldi di luglio non portino improvvise inversioni a U, la parola passa al campo. Laddove Nainggolan si esprime al meglio, pronto a essere quell’allenatore che Semplici vuole sul prato verde, la spinta emotiva che aiuta gli altri a crescere. Non resta che ritrovare quel Ninja della seconda parte del 2019, fatto di gol, assist, carattere.
Matteo Zizola