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Mercato Cagliari, dal contratto al reintegro: Gaetano resta l’obiettivo numero uno

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Ogni estate ha la sua telenovela, ogni estate ha il suo tira e molla. È il calciomercato, con dinamiche che si ripetono, il gioco delle parti a tenere banco, trattative lunghe che aspettano gli ultimi giorni per arrivare al finale. In questo contesto anche il Cagliari è protagonista, con la necessità del centrocampista offensivo e il nome di Gianluca Gaetano a tenere banco ormai da settimane. Terzo incomodo il Napoli, ovviamente. E colpi di scena che mescolano le carte, ma che alla fine dei conti riportano tutto al punto di partenza.

Tempi e modi
Riavvolgere il nastro e mettere in fila i fotogrammi della trattativa, operazione che può aiutare a dipanare una matassa solo in apparenza intricata. Partendo dal doppio desiderio, quello del Cagliari di riportare in Sardegna Gaetano dopo il proficuo prestito della passata stagione e quello del classe 2000 di Cimitile di vestire nuovamente la maglia rossoblù. Due dettagli noti e che non lasciano dubbi. Intorno a questi punti fermi ruotano decisioni, voci e dinamiche tipiche del mercato. Intanto l’ultima svolta in ordine cronologico, quella che ha visto Antonio Conte reintegrare in gruppo Gaetano dopo le mancate convocazioni contro Modena e Verona tra Coppa Italia e prima di campionato, oltre ai giorni da separato in casa a Castel Volturno. Una scelta doverosa nel momento in cui l’addio del centrocampista in direzione Sardegna non è diventato realtà nell’immediato, oltre al ritardo nell’aggiungere elementi a un centrocampo ai minimi termini e alla sconfitta contro l’Hellas ad aggiungere ulteriore carico. Insomma, niente di trascendentale all’interno della trattativa tra Napoli e Cagliari, pur se per i rossoblù il reintegro di Gaetano può portare dei rischi inattesi. Intanto che il classe 2000 possa trovare spazio anche in corso d’opera nella prossima sfida dei partenopei contro il Bologna della seconda giornata di Serie A e, magari, mettersi in mostra convincendo l’allenatore a trattenerlo in rosa. Poi quello di un inserimento improvviso di altri club, con gli ultimi giorni che portano sempre a cambi di rotta nelle scelte e negli obiettivi. L’altro dettaglio che ha cambiato la trattativa è la novità sul contratto di Gaetano, rinnovato da tempo e non in scadenza nel 2025, ma nel 2027. Con un ulteriore anno pronto in caso di fumata nera alla voce addio.

Fiducia ma non solo
La sostanza resta quindi quella delle ultime settimane. Gaetano vuole il Cagliari, il Cagliari vuole Gaetano, il Napoli fa muro. Un muro alto 12 milioni di euro, con i rossoblù nella persona del direttore sportivo Nereo Bonato che restano fermi sulle proprie posizioni. Quelle di un prestito con obbligo di riscatto condizionato per una cifra totale che non vada oltre i 7 milioni tutto incluso. Insomma, una distanza apparentemente incolmabile, ma che l’effetto domino del mercato dei partenopei potrebbe portare alla soluzione definitiva. Perché il club del presidente Aurelio De Laurentiis, al momento, è impegnato su tutto fuorché il tema Gaetano. Dall’ufficialità di David Neres ai due centrocampisti da regalare a Conte, dal tema Osimhen a quello conseguente di Lukaku, passando da Mario Rui fino a Folorunsho, con l’ex Verona che in caso di passaggio alla Lazio potrebbe sbloccare anche la situazione Gaetano. Con liquidità fresca in arrivo da altre cessioni ecco che il Napoli aprirebbe alle soluzioni prospettate dal Cagliari, con un finale da “e vissero tutti felici e contenti”. Il reintegro del trequartista di Cimitile, insomma, è il classico passo di lato più che indietro. Una buca nella strada che porta al passaggio in Sardegna, ma che la società rossoblù deve affrontare con attenzione e senza che si pensi di avere in mano le carte giuste a prescindere da tutto. Per questo il Cagliari non ha messo da parte le piste alternative, da Hamed Traoré del Bournemouth a Cesare Casadei del Chelsea, fino a Antonin Barak come opzione dell’ultim’ora nel caso diventasse un esubero per la Fiorentina. L’unica certezza è che il Cagliari dovrà regalare a Nicola un nuovo centrocampista offensivo: restare con il cerino in mano sarebbe uno smacco pesante e difficilmente accettabile per tecnico e ambiente.

Matteo Zizola

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