Due strade apparentemente legate ma che non necessariamente dipendono l’una dall’altra. Anzi, ciò che normalmente crea il rapporto causa-effetto sembra portare dritto a una soluzione differente dalla norma. Nahitan Nández e il Cagliari, una storia di amore e difficoltà, il primo reciproco con l’ambiente e le seconde esclusive della relazione con la società rossoblù.
Nuova sfida
Non in stand-by e nemmeno congelato, perché in fondo la possibilità che riparta il film messo in pausa o che esca dal freezer per poter essere cucinato a dovere sono pressoché nulle. Il tema è il rinnovo del contratto che lega il centrocampista di Punta del Este al Cagliari con scadenza 2024. Un prolungamento che resta fermo al palo, nemmeno arrivato a una vera e propria trattativa dopo il no totale di Nández e del suo entourage alla prima bozza esplorativa. Il presidente Tommaso Giulini vorrebbe sì posticipare di almeno tre anni la fine dell’accordo con il León, ma non alle cifre attuali da 1,7 milioni di euro netti a stagione, ingaggio di un livello non più sostenibile e che va contro la nuova politica del club di Sa Ruina. Se la possibilità di rinnovo non era esclusa a priori, sicuramente lo è quella di un prolungamento al ribasso. In sostanza le parti si sono ritrovate di fronte a un muro reciproco, con conseguenza logica quella di provare a trovare una quadra sul fronte cessione.
Napoli in primis, ma anche Torino. Non Lazio e Roma, che mai hanno chiesto informazioni al Cagliari e tantomeno a chi ruota intorno a Nández. Quali che siano le società interessate al centrocampista uruguaiano, l’idea di fondo è quella di proseguire in Sardegna. Perché le richieste dei rossoblù vanno oltre le offerte possibili sul tavolo, la cifra tra i 7 e gli 8 milioni preventivata non abbastanza per convincere a mollare la presa. C’è poi la volontà di Nández, che in Sardegna ha trovato un ambiente familiare e che non appare intenzionato a spostarsi durante quest’estate 2023. D’altronde con Claudio Ranieri i rapporti sono oltre il positivo, per non dire idilliaci, e difficilmente l’allenatore rossoblù vorrà rinunciare al León in Serie A.
Campo e bilancio
Il problema contrattuale è un aspetto secondario, perché a prescindere da mal di pancia e dai tira e molla Nández nelle ultime stagioni non ha mai lesinato l’impegno in campo, mettendo sempre la mentalità del professionista davanti a tutto il contorno. Con buona pace, dunque, di chi vorrebbe strapparlo al Cagliari durante il prossimo mercato che aprirà i battenti ufficialmente il primo luglio. Al ritorno dalle vacanze in Argentina, rinfrancato dall’aver ritrovato figli e genitori, Nández sarà dunque ai nastri di partenza del ritiro agli ordini di Ranieri. Per restare, quasi senza alcun dubbio. Il futuro verrà lasciato, appunto, al futuro, ossia a quel contratto in scadenza che permetterà a chi si farà avanti di fargli firmare un accordo senza passare dal Cagliari fin dal primo gennaio 2024. E a quel punto il risparmio per il cartellino – come accade ormai sempre più spesso – verrà girato in parte sull’offerta al calciatore per un ingaggio sostanzialmente superiore a quello percepito in Sardegna, senza contare l’aspetto commissioni. L’unico sconfitto diventerà – se tutto andrà come previsto – il presidente Giulini. Il patron vedrebbe partire a zero il giocatore più pagato nella storia del club e voluto a tutti i costi nell’estate del 2019, quando il tira e molla con il Boca Juniors fu risolto con 18 milioni versati ai Xeneizes. Nessuna plusvalenza, ma nemmeno un segno meno a bilancio dopo che l’ultimo anno di contratto porterà all’ammortamento definitivo e al numero zero alla voce costo residuo. Futuro a Cagliari, ma non a lungo termine, per un Nández che corre verso la Serie A con Ranieri, elemento fondamentale nel probabile nuovo 4-4-2 di Sir Claudio. E con una certezza, quella che difficilmente il mancato rinnovo porterà a un muro contro muro a influenzare l’aspetto tecnico e le scelte dell’allenatore rossoblù.
Matteo Zizola