Ultimi giorni di giugno, ultimi giorni prima della chiusura del bilancio del 2020-2021. In casa Cagliari continua la caccia al tesoretto che le cessioni degli esuberi può portare alle casse societarie.
Despodov al Ludogorets, Senna Miangue al Cercle Bruges. Queste le uniche due uscite della rosa rossoblù. Ci sono anche i prestiti conclusi come Rugani, Calabresi e Sottil, c’è la scadenza del contratto di Klavan, ma sono tanti anche i rientri dall’esperienze temporanee altrove. Tra questi, ad esempio, Diego Farias. Il brasiliano è giunto al suo ultimo anno con il Cagliari, accordo in scadenza nel 2022 e futuro che sarà definitivamente lontano dalla Sardegna. Il dove però non è ancora deciso. Il Monterrey dopo un approccio forte sembra aver tirato il freno, dall’Arabia Saudita ci provano ma consapevoli che Farias difficilmente accetterà la corte. In Italia, invece, tra Monza in B e alcune società di A la file di pretendenti è lunga. Su tutte proprio lo Spezia che non lo ha riscattato e che ora, a prezzo inferiore, vorrebbe riportarlo in Liguria.
Bradaric, futuro sempre più arabo
Chi invece sembra ormai prossimo alla cessione è Filip Bradaric. Tra i club arabi e un tentativo dell’Hajduk Spalato di riportarlo in Croazia dovrebbe aver vinto l’Al-Ahli. Il club saudita ha risolto i problemi finanziari che ne bloccavano iscrizione al campionato e di conseguenza il mercato in entrata e ora sarebbe prossimo a chiudere la partita per il regista croato. Battuta dunque la tentazione Hajduk e soprattutto le concorrenti Damac FC, Al-Hazn e Al-Ittihad, nei prossimo giorni Bradaric dovrebbe finalmente firmare il nuovo accordo con l’Al-Ahli e restare almeno per un’altra stagione in Arabia Saudita.
Deiola, cessione in stand-by?
Semaforo rosso infine per il passaggio di Deiola al PAOK Salonicco. Il club ellenico non ha ricevuto la risposta affermativa attesa entro questa settimana all’offerta da un milione per il centrocampista di San Gavino e ora starebbe già rivolgendo le proprie attenzioni ad altri obiettivi. Deiola, dunque, dovrà o aspettare nuove offerte – come quella del Friburgo – oppure sedersi nuovamente al tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto in scadenza nel 2022. Difficile se non impossibile che il PAOK torni alla carica, soprattutto dopo quello che dalle parti di Salonicco è stato vissuto come un gioco al rialzo da parte di Giulini poco gradito in casa bianconera.
Matteo Zizola