C’è chi la storia la insegna, c’è chi la studia e c’è infine chi la scrive, ma soprattutto c’è chi, come sta facendo la Dinamo Sassari Women, la vive. “Un piccolo passo in avanti per le biancoblù, un grande passo per la Sardegna”, parafrasando la celeberrima frase di Neil Armstrong, raccontare l’avventura della squadra allenata da coach Antonello Restivo viene più semplice. Certo il passo fatto dalle biancoblù non è assolutamente piccolo, tutt’altro. Si è passati in due anni dalla lotta salvezza in Italia alla top 16 in Europa, portando Sassari e tutta la Sardegna nei piani alti del basket che conta.
Percorso
La prefazione del libro di Storia scritto dalle Women porta la firma di coach Restivo, un racconto di 8 paragrafi in cui si vive la crescita costante di un gruppo che ha fatto delle difficoltà, obiettivi da superare. Si è partiti da Sassari, dalla sfida contro l’Estudiantes, gara in cui nonostante sia arrivata la sconfitta per 65-72 le biancoblù avevano dato dei segnali incoraggianti. Un cantiere aperto in cui si è continuato a lavorare duramente giorno dopo giorno, non solo sull’alchimia del gruppo ma anche su come valorizzare al meglio il talento delle proprie giocatrici. Fatica e sudore che nelle successive due tappe si sono trasformati in altrettanti successi, sul campo del Chomutov (70-80) e al Palazzetto contro Szekszard (85-69). Una prima metà di girone quasi perfetto che ha permesso a Carangelo e compagne di ipotecare il passaggio del turno. Dopo il giro di boa la trasferta di Madrid, una gara sporca, difficile, in cui la stanchezza dei vari impegni ha pesato. Una sconfitta per 54-47 che ha anticipato la terza vittoria nel girone di fronte al proprio pubblico contro Chomutov (88-65). Infine la gara in Ungheria contro Szekszard, sconfitta indolore per 83-72 che non ha comunque privato le Women del secondo posto nel raggruppamento.
Namur andata e ritorno
Una crescita continua e costante, un percorso di maturazione netto e deciso che ha avuto la sua massima espressione nelle due sfide contro Namur. Le gambe che tremano per la pressione data dall’importanza del match, la paura di dover sfidare una squadra temibile ed esperta nella competizione, il timore di deludere i tifosi fallendo la possibilità di scrivere la storia. Ecco, questi sono tutti fattori che non hanno pesato nella testa delle giocatrici ma anzi sono stati uno stimolo in più per affrontare con grinta, determinazione e maturità i playoff di EuroCup. Certo le difficoltà, in particolare nella gara di andata, non sono mancate specie sotto l’aspetto della continuità durante i 40’. Momenti di appannamento che però hanno dato lustro alla maturità delle biancoblù in termini di capacità di reazione ai problemi. Atteggiamento che ha consentito alla Dinamo di conservare il vantaggio e approcciarsi al ritorno con un bottino di 6 punti a proprio favore. Nella sfida di ritorno la definitiva esplosione delle sassaresi. Difesa impeccabile che si è trasformata in fluidità offensiva, tenuta mentale da fare invidia ai maestri zen, con Carangelo e Hollingshed protagoniste assolute della notte in Belgio.
Lavoro di squadra
Capitano da due stagioni, ma cuore Dinamo come se avesse fondato lei la società, quando il gioco si fa duro Carangelo inizia a giocare. Un’altra prestazione maiuscola che testimonia quanto la numero 5 biancoblù possa essere decisiva non solo per l’economia della squadra di Restivo ma anche della Nazionale allenata da Lino Lardo. Talento cristallino quello di Hollingshed, con una duttilità su ambo i lati del campo che si è tradotta in 19 punti, 16 rimbalzi e un 37 di valutazione che ha trascinato il Banco agli ottavi di finale. Contributo notevole dell’americana e dell’italiana agevolato dal tanto e grande lavoro fatto dalle altre compagne. Come Joens il cui ambientamento a Sassari sembra ormai arrivato a compimento, passando per Raca, meno produttiva delle precedenti uscite ma allo stesso modo fondamentale per le dinamiche delle Women. Fino a Kaczmarczyk, che ha gettato il cuore oltre l’ostacolo, andando oltre il dolore per dare il suo supporto alle compagne. Concludendo con la triade Togliani-Toffolo-Crudo, il più grande passo in avanti fatto dalla società sassarese. Una panchina di qualità che permette al Banco di poter finalmente ruotare a 8 senza perdere in termini di pericolosità e stabilità. Questa è Sassari, una squadra che si sta facendo amare non solo per i risultati storici che anno dopo anno sta conquistando, ma soprattutto per l’atteggiamento. Voglia di crescere, stupire e come detto da Restivo a margine della sfida contro Namur, di scioccare l’intero movimento cestistico.
Andrea Olmeo














