Quando si crea una squadra, specie se in panchina c’è un nuovo allenatore, si lavora per creare uno zoccolo duro di persone affidabili per dare un input e un’anima al gruppo. Questo è quello che ha fatto Marco Mariotti dal suo arrivo alla Cynthialbalonga, portando nei Castelli Romani tanta Sardegna.
Zoccolo duro
Un idea chiara quella dell’ex tecnico di Carbonia, Nuorese e Torres che, in vista della sua nuova avventura sulla panchina della Cynthialbalonga, ha deciso di gettare le fondamenta della rosa partendo da uno zoccolo duro di giocatori sardi di nascita o acquisiti. Quello della squadra laziale si sta rivelando un mercato importante e che, come detto, tende verso la Sardegna. Alla corte di Mariotti sono approdati Marcos Sartor e Simone Milani, compagni di squadra alla Torres proprio durante la parentesi in rossoblù del tecnico romano. I due, in aggiunta al riconfermato Roberto Cappai, formeranno un reparto avanzato di grande spessore, esperienza e affidabilità. Gli altri sardi che dovrebbero continuare la propria carriera nei Castelli Romani sono Michele Pisanu (centrocampista scuola Cagliari anche lui alla Torres durante l’era Mariotti), Alessio Murgia, nella scorsa stagione all’Aprilia con il tecnico romano, e l’ex Olbia Riccardo Doratiotto.
Esperienza
Una volta scelto l’allenatore le ufficialità di mercato in casa Cynthialbalonga si sono aperte con un vero e proprio colpo, ovvero il passaggio dall’Arzachena in azzurro del bomber Marcos Sartor. Se la Sardegna non figura nella carta d’identità del calciatore argentino, gli anni trascorsi e le varie maglie vestite durante la sua esperienza nell’Isola lo rendono un vero e proprio sardo acquisito. Appunto per questo motivo abbiamo voluto sentire proprio l’attaccante classe 1995 per farci raccontare le sue sensazioni sulla nuova avventura nel Lazio.
Sulla scelta di trasferirsi al Cynthialbalonga
“Avevo già intenzione di cambiare squadra a stagione finita, avevo voglia di sposare un nuovo progetto. Quando mister Mariotti e la dirigenza della Cynthialbalonga mi hanno chiamato ho deciso di accettare, mi hanno trasmesso tanta voglia di far bene e mi hanno dato tanta fiducia.
Sul rapporto con Mariotti
“Con il mister ho un bel rapporto basato sul rispetto. Lo considero uno dei migliori allenatori che ho avuto in Italia, lo ammiro tanto. Ho un bel ricordo di lui, l’anno della Torres abbiamo fatto benissimo. Il bello di quando finisci una stagione è quello che ti porti dentro dell’esperienza trascorsa e in questo senso lui mi ha lasciato tanto”.
Sullo zoccolo duro dei sardi
“Mi fa piacere trovare così tanti volti conosciuti, parti avvantaggiato se già conosci alcuni membri del gruppo. Questo è un bel segnale, quando uno si deve adattare a una squadra l’aspetto più importante è quello di riuscire ad amalgamarsi ai compagni. Sono molto contento di portarmi dietro un po’ di Sardegna”.
Le ambizioni di Sartor
“Voglio fare bene al Cynthialbalonga, ci sono i presupposti per disputare una bella stagione. Ovviamente al primo posto ci sono gli obiettivi della società, se la squadra farà bene di riflesso farò lo stesso anche io. Da attaccante ovviamente voglio segnare tanto, una punta vive per sentire l’adrenalina che ti dà un gol”.
Sulla mancata iscrizione dell’Arzachena
“Mi è dispiaciuto tantissimo, sono stati due anni bellissimi in cui ci siamo divertiti molto e siamo riusciti a toglierci tante soddisfazioni raggiungendo per due volte di seguito i playoff. Ad Arzachena c’era un’ambiente sano, conosco le persone che stanno dentro la società come per esempio il direttore Zucchi, lui mi ha trasmesso tanta fiducia. La città, la squadra e i tifosi non si meritano quello che è successo”.
Andrea Olmeo