Il covid-19 aveva già colpito in pieno il calcio italiano prima dei casi Rugani e Sampdoria? Secondo l’attaccante dell’Inter Romelu Lukaku il virus circolava già da tempo, addirittura da gennaio.
La punta in una diretta Instagram con la giornalista Kat Kerkhofs, moglie di Dries Mertens che aveva già intervistato Nainggolan qualche settimana fa, ha svelato un aneddoto successo in Inter-Cagliari del 26 gennaio: “Posso giurare che in quella settimana 23 giocatori su 25 erano malati. Abbiamo giocato in casa contro il Cagliari di Radja Nainggolan e dopo 25 minuti uno dei nostri difensori Skriniar ha dovuto lasciare il campo. Non aveva forze per andare avanti e quasi svenne. Tutti tossivano e avevano la febbre. Personalmente quando mi sono riscaldato, sono diventato molto più caldo del solito. Non avevo la febbre così da anni”. Parole che potrebbero spiegare l’andamento dell’Inter in quel periodo di gennaio dove era stata fermata sia dal Lecce che dalla squadra rossoblù.
Il Cagliari ha dunque sfiorato il coronavirus in quell’occasione secondo quanto raccontato da Lukaku? Nei giorni immediatamente successivi alla partita del Meazza non sono emersi particolari situazioni influenzali, ma spicca il caso Christian Oliva del 9 febbraio; il centrocampista uruguaiano sarebbe dovuto partire titolare nella gara col Genoa, vista anche l’assenza dello squalificato Cigarini, ma sparì dalla formazione a pochi minuti dal calcio d’inizio. “Una febbre talmente forte da non reggersi in piedi”- le parole di Rolando Maran nel post partita del Marassi. Le parole di Lukaku sembrerebbero più una provocazione anche se non confutabile, visto che all’epoca in Italia ai giocatori non venivano ancora effettuati i tamponi in caso di sintomi, anche perché, escluso il caso Oliva, in casa rossoblù nei giorni successivi alla gara e in questi mesi non sono stati individuati dei contagi.