Queste le nostre valutazioni sulla prestazione fornita dalla Torres allenata da Michele Pazienza in occasione del turno numero 6 del girone B della Serie C, persa per 2-1 contro la Juventus Next Gen (qui per la cronaca del match).
Le Pagelle
Petriccione 4 – Dopo un buon primo tempo l’errore che cambia le sorti della partita a pesare sul groppone. Legge male il pallone e si fa ingannare dal rimbalzo, venendo beffato dal riflesso che gli fa toccare il pallone con le mani lasciando gli uomini in inferiorità numerica. Sbagliare capita a tutti, specie quando si è giovani. Una serata da dimenticare che servirà da lezione
Biagetti 6 – Prima da titolare attenta per l’ex Fiorentina. Dal suo lato la Juventus Next Gen si fa vedere spesso e, alle volte anticipando, altre usando le cattive contiene bene. Fuori nella ripresa, ma nel complesso sono stati 45 minuti che lasciano buone sensazioni (Dal 46′ Fabriani 5,5 – Entra al posto di Biagetti per dare maggiore fisicità alla difesa, ma il secondo tempo che vive non è dei più semplici complice l’inferiorità numerica e una Juventus Next Gen che con il passare dei minuti trovava coraggio e spazio anche dal suo lato)
Idda 5,5 – Seconda da titolare di fila per l’esperto centrale, la giornata non è semplice specie perché in avanti i punti di riferimento sono pochi. Dalle sue parti gravitano un po’ tutti e lui il più delle volte è presente e ben posizionato. Ha una responsabilità secondaria in occasione della rete di Macca lasciandosi sfuggire via troppo facilmente l’avversario che poi infastidisce Marano in uscita.
Mercadante 6 – Del terzetto difensivo è quello che sbaglia meno, sempre pronto a coprire sui compagni e attento in anticipo. Dopo un primo tempo di spessore però nella ripresa iniziano le difficoltà , con i bianconeri che sugli esterni creano parecchi grattacapi. Però vista singolarmente la sua prestazione è sufficiente.
Zecca 5 – Tanta corsa, tanta applicazione, ma poco mordente in avanti. Un po’ lo specchio di questa Torres e questo non è un caso. Passa la gara più a supportare la difesa che a creare pericolo in avanti. Colpevole in parte, anche perché se i palloni che arrivano sono pochi è difficile riuscire a incidere. Ha due volte la possibilità per dire la sua in avanti, nella prima perde l’equilibrio, nella seconda il muro bianconero respinge il suo cross.
Brentan 5 – Corsa e lotta, le redini del centrocampo sono state affidate ma la Torres ricorre più al lancio lungo per Musso che alla costruzione. Di questo non tutte le responsabilità sono le sue, però incide nella sua prestazione Pesa sulla sua gara un cartellino giallo rimediato alla metà del primo tempo, con Pazienza che lo chiama a sé nell’intervallo (Dal 46′ Giorico 5,5 – Entra per dare geometrie alla Torres, ma il secondo tempo vissuto ad Alessandria non permette alle sue qualità di venir fuori. Si trova più a fare lavoro sporco che costruire, non proprio il marchio di fabbrica. Quando ha spazio trova alcune scelte intelligenti, come l’apertura per Zecca verso il finale che fa sprigionare per la prima volta i cavalli dell’ex Cesena)
Sala 6 – Per l’applicazione, la lotta e la corsa merita la sufficienza. È dappertutto, si danna dal primo all’ultimo minuto, fattore che non sempre premia la sua qualità . Dai suoi piedi nasce il tiro sporco che Musso ribatte a rete. Uno dei pochi positivi.
Nunziatini 5 – Dal suo lato la Juventus Next Gen attacca tanto, nel primo tempo contiene bene in collaborazione con Mercadante salvo poi, con l’inferiorità numerica a pesare come un macigno, vivere un finale di gara in continua apprensione. Anche perché le forze fresche inserite dai bianconeri fanno valere la loro maggiore brillantezza. Sul 2-1 non riesce a contenere Pedro Felipe che ha vita facile nel incornare il pallone che vale il ko rossoblù.
Lunghi 5 – Fatica a entrare in gara, a volte prova con degli sprazzi e delle accelerazioni, ma sempre fini a se stesse. Sull’azione del gol di Musso il suo cross non è dei migliori, ma la difesa respinge su Sala che poi “serve” l’assist per il 9 rossoblù. Qualità e gamba non sempre bastano e la gara di oggi è una dimostrazione che serve qualcosa in più, specie per chi potrebbe essere un’arma in più (dal 63′ Dumani 6 – Impatta con piglio e mordente in una serata difficile, con la Torres in dieci uomini e una Juventus arrembante. Ha poco margine per agire o mettersi in mostra, ma lo spirito è quello giusto)
Di Stefano 7 – Crea pericoli, corre, lotta, tira in porta e regge bene il peso dell’attacco con Musso. Le migliori chance per segnare arrivano dai suoi piedi. Un tempo e mezzo in campo che fanno capire quanto le sue qualità possano essere importanti per questa Torres. Il migliore in campo insieme al numero 9, ma l’espulsione di Petriccione lo costringe a lasciare anzitempo il campo. (dal 55′ Marano 5,5 – Esordio in Serie C non dei migliori per il giovane portierino rossoblù. L’uscita sul gol del pareggio di Macca non è perfetta, lui la respinge timidamente con i pugni servendo il pallone per l’1-1 del 5 bianconero. L’esperienza gioca un fattore importante in questi casi, ma allo stesso tempo mostra il suo potenziale nel finale con la parata su Pugno. Sul 2-1 ha poche responsabilità )
Musso 6,5 – Come da copione: prende tantissime botte, fa da sponda per far salire la squadra, combatte come un forsennato al servizio del collettivo e quando un pallone sporco passa vicino all’area e nei suoi paraggi sicuro è un’occasione da gol. Attaccante di razza che però, non per sua scelta, spende la maggior parte della gara ad addomesticare lanci lunghi (dall’82 Diakite s.v. – Dentro nel finale per sperare in un suo solito miracolo, ma purtroppo non è sempre festa)
Allenatore Michele Pazienza 4,5 – L’inferiorità numerica ha inciso? Indubbiamente. Le assenze pesano, assolutamente. Ma la Torres vista contro la Juventus Next Gen fatica a costruire gioco con il fraseggio, cerca sempre Musso con i lanci lunghi facendogli passare una serata a fare a sportellate e far salire la squadra. Certo siamo in Serie C e non si può pretendere calcio champagne, ma allo stesso tempo l’idea è che questa Torres possa fare qualcosa di più. Tralasciando i soliti gol presi su calcio piazzato, resta qualche punto interrogativo in particolare sulla gestione Carboni. Considerato il Lunghi visto nelle ultime uscite, l’ex Ternana e Cagliari merita davvero di stare sempre in panchina? Tre sconfitte nelle ultime cinque gare e playout dietro l’angolo in attesa dei risultati dagli altri campi: serve più di quanto visto contro i bianconeri di Brambilla per uscire dalla crisi.
Andrea Olmeo














