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Nandez imprescindibile, sempre più Nainggolan

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I nostri giudizi sul Cagliari bloccato sull’1-1 dal Torino.

Olsen 7: ordinaria amministrazione fino al regalo di Ceppitelli a Belotti sul quale risponde presente. Nella ripresa si supera di nuovo su Belotti anche se il guardalinee alza successivamente la bandierina. Ennesima conferma di una tranquillità mentale non più sorprendente

Faragò 6,5: l’asse con Nandez sul binario di destra è l’aspetto più positivo della manovra rossoblù. In difesa contiene senza affanni Ansaldi, ma è quando spinge che dà il meglio si sé.

Ceppitelli 6: Belotti è un brutto cliente di norma, per il Cagliari lo è anche di più. Esce vincitore dalla battaglia fra capitani, anche se l’errore nel primo tempo con cui regala la palla all’avversario e l’uno contro uno perso sul gol di Zaza incidono su una valutazione altrimenti più positiva (dall’82’ Klavan SV: alza la diga con i suoi classici interventi aerei)

Pisacane 6: controlla che tutto vada per il verso giusto alla sua sinistra, dove i tagli centrali fra lui e Pellegrini sono il maggiore pericolo. Scalate perfette, la solita dose di concretezza e la grinta che mai manca, ma purtroppo manca sul gol di Zaza, troppo lo spazio lasciato all’avversario

Pellegrini 5,5: la sufficienza con cui gioca preferendo l’eleganza anche quando servirebbe ben altro è da rivedere. Proprio da un eccesso di tranquillità fa nascere l’azione del gol regalando un fallo laterale. Perde spesso l’uomo di riferimento su cross e calci piazzati.

Nandez 7,5: primo gol italiano a coronamento della solita prestazione piena di corsa, lucidità e perfezione tattica. L’intesa con Faragò è commovente, il diagonale con cui scarica il pallone alla destra di Sirigu la ciliegina sulla torta. Imprescindibile.  (dal 74′ Castro 6: mette al servizio del finale di gara la sua tecnica e la sua tranquillità nel gestire il pallone)

Cigarini 7: frangiflutti davanti alla difesa, ma soprattutto regista che detta alla perfezione tempi e modi della manovra. Le chiavi del centrocampo sono sue, apre e chiude con eleganza per tutta la partita. Quando gli avversari gli lasciando tempo e spazio diventa un fattore determinante.

Ionita 6,5: tatticamente eccelso, non si vede ma si sente nell’aiuto a Pellegrini e alla mediana tutta. Chiamato in causa dopo diverse panchine risponde presente senza mollare di un centimetro e correndo avanti e indietro per tutti i novanta minuti.

Nainggolan 7: comanda lo spazio tra le linee avversarie dove agisce con enorme libertà. Non sbaglia quasi una singola giocata, perno assoluto della squadra sia in fase di non possesso che soprattutto di possesso. Giocatore di altra categoria.  (dall’80’ Rog 6: entra bene in partita, sembra quello che crede di più alla possibilità del bottino pieno).

Joao Pedro 6,5: sinonimo di sacrificio, sembra trasformato rispetto al giocatore troppo spesso in pantofole del passato. Il suo apporto nel chiudere gli spazi e supportare la mediana è sempre più decisivo, peccato per il tiro a botta sicura spedito a lato a metà della prima frazione. L’intesa con il compagno di reparto appare in crescita.

Simeone 6,5: lotta su ogni pallone restando più lucido rispetto alle precedenti uscite. Dalla sua sponda nasce il gol di Nandez, unico appunto le troppe palle perse in uscita nella prima parte della gara. Manca ancora il gol, anche per via di una parata di Sirigu, ma il suo apporto è decisivo nel tenere impegnata la difesa granata.

Maran 7: lascia sfogare un Torino che vuole dare una svolta alla propria crisi e poi, piano piano, alza il baricentro della propria squadra assaporando l’occasione di uscire indenne da una trasferta complicata. Settimo risultato utile consecutivo, imbattuto lontano dalla Sardegna Arena e l’evidenza di un controllo totale di giocatori e mentalità. Più che un Cagliari versione Chievo sembra sempre più un Cagliari versione Catania: promosso.

Matteo Zizola