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Joao Pedro al tiro

LE PAGELLE | Joao torna Meravigliao, Carboni ingenuo

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I nostri giudizi sulla prova del Cagliari offerta contro il Sassuolo.

Cragno SV: guarda incolpevole la dormita generale sul gol di Caputo, i suoi guanti restano praticamente intonsi e fa da spettatore non pagante a distanza.

Pisacane 6,5: tiene botta nel primo tempo mentre la barca affonda, cresce di minuto in minuto nella ripresa mantenendo l’attenzione alta e sbrogliando spesso situazioni complicate.

Ceppitelli 6: dovrebbe guidare la difesa a zona sugli angoli, dopo Belotti un altro noto cannoniere può colpire da solo senza problemi. Questo aspetto gli toglie mezzo punto, perché nella ripresa è invece sinonimo di concentrazione e regia del reparto quasi perfetta.

Carboni 4: passi per la prima ammonizione comunque inutile, ma la seconda in apertura di ripresa è figlia di una sua dormita con la palla e conseguente fallo ingenuo e che non può che valere il secondo giallo. Ha 19 anni e l’inesperienza a penalizzarlo, ma non può essere sempre un alibi.

Faragò 6,5: il primo tempo è un film dell’orrore, non riesce a contenere Boga e sbaglia ogni singolo pallone che tocca. Dal tunnel degli spogliatoi esce un altro giocatore, si mette in tasca l’ivoriano costringendo De Zerbi a dirottarlo sul lato opposto e aggiunge l’ottima giocata che fa partire l’azione del gol.

Nández 6: nel crollo di una mediana che guarda il possesso palla degli uomini di De Zerbi almeno prova a contrastare qua e là le sortite offensive. Sbaglia appoggi, ma un minimo di garra la mette nell’apatia generale. Mantiene il livello con il passare dei minuti, commovente quando dopo aver buttato al vento un contropiede macina chilometri per recuperare la posizione.

Birsa 4: normalmente per guardare una partita si dovrebbe pagare il biglietto, lui è fortunato perché può permettersi di osservare il calcio altrui ed essere pagato per farlo. Esce dopo 45 minuti a luce completamente spenta. (dal 46′ Ladinetti 6,5: nel ruolo di regista è sempre meglio che giochi un regista e lui anche se all’esordio in Serie A ne è la prova provata. Inizio timido con un pallone perso, la sfortuna dell’inferiorità numerica potrebbe penalizzarlo, ma mostra carattere, alza il muro davanti alla difesa e si fa piacere per la visione di gioco quando rilancia l’azione per due volte con verticalizzazioni da playmaker navigato)

Rog 6,5: per un tempo è la controfigura di se stesso, non si sa quanto per cause di poca condizione dopo aver tirato la carretta o quanto per aspetti mentali di chi non ne può più del giro palla avversario. La vede poco e quando capita che la sfera finisca sui suoi piedi la perde inesorabilmente. Diventa trascinatore nella ripresa, creando il gol del pareggio e non solo: se gira lui l’assenza di Nainggolan si sente un po’ meno. (dal 90′ Klavan SV: il tempo di piazzarsi in difesa e partecipare ai minuti finali senza troppi patemi)

Mattiello 6: primo tempo timido, non mette mai il muso fuori dalla metà campo e sembra sempre sull’orlo dell’errore fatale. Colpevole sul gol quando perde Caputo, compensa con un secondo tempo in cui si trasforma, mette il piede sui contrasti come mai ha fatto in rossoblù e anche se in maniera sporca chiude anche diagonali decisive.

Pereiro 4: seconda occasione dal primo minuto, secondo fallimento, secondo cambio dopo 45 minuti di nulla. Non ci mette il minimo sangue, passeggia qua e là facendo la controfigura del numero 10 che dovrebbe essere. A volte capita anche che il pallone improvvisamente gli finisca tra i piedi senza che lui lo voglia e così lo restituisce con serenità a Locatelli e compagni.  (dal 46′ Simeone 6: non ci voleva molto per fare meglio di chi ha sostituito, ma a parte ciò il suo lavoro di sacrificio e prendere qualche fallo qua e là lo compie. Non tira mai, ma con la squadra in 10 fa il massimo.

Joao Pedro 7: ha l’alibi di giocare a mezzo servizio per i noti problemi alla caviglia, nonostante ciò si spende tantissimo sia in raccordo sia in pressione alta costretto per 45 minuti da Pereiro a reggere praticamente da solo la baracca offensiva. In più torna al gol su azione che mancava da marzo, freddo e preciso nel mettere in rete il pallone servitogli da Rog. Il pressing solitario al 90′ è lo specchio del suo impegno.

Zenga 5,5: l’impostazione della partita fatta di attesa e di palla lasciata agli uomini di De Zerbi è sbagliata, i suoi non la vedono mai, vengono puniti – un classico – alla prima occasione e non pungono in ripartenza. I cambi all’intervallo sono quasi obbligati, Birsa e Pereiro oltre che deludenti e finalmente ha il coraggio di buttare dentro Ladinetti, venendo premiato e portando a casa un punto che vale. Inoltre alza le mezzali e nemmeno in inferiorità numerica si fa prendere dal panico cercando di tenere la squadra più propositiva e trovando anche il gol. Già, l’inferiorità numerica, cambiare anche Carboni all’intervallo sarebbe stato doveroso non solo a posteriori, peccato perché sarebbe stato bello vedere cosa sarebbe stato del Cagliari 11 contro 11.

Matteo Zizola

 
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