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Le Pagelle di Inter-Cagliari: Palomino e mediana in rosso, Augello non solo assist

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Queste le nostre valutazioni sulla prestazione fornita dal Cagliari di Davide Nicola in occasione del match contro l’Inter perso per 3-1 a San Siro.

Caprile 6: non deve fare interventi di particolare rilevanza per 45 minuti e, anzi, sul gol del 2-0 firmato Lautaro potrebbe uscire con maggiore decisione. Gara tutt’altro che semplice vista la quantità di nerazzurri che gravitano dalle sue parti, mette la sua firma su Dimarco per dire almeno un minimo la propria.

Zappa 5,5: cerca di tenere botta e aggiunge qualche incursione in terra nemica pur con qualche timidezza comprensibile. Tra i meno peggio in una retroguardia sempre in apnea anche in fase di non possesso.
Dal 73′ Obert 6: poco più di un quarto d’ora senza infamia e senza lode.

Mina 5: comanda una difesa complicata da comandare, alla fine anche lui imbarca lasciando spazi e occasioni senza mettere la solita attenzione. Si fa sovrastare da Bisseck sul gol del 3-1, altro tassello su un tardo pomeriggio tutt’altro che positivo.

Palomino 4,5: in ritardo sul primo gol, in ritardo anche sul secondo, insomma in ritardo praticamente sempre. I ritmi degli avversari non gli appartengono, gli uno contro uno costantemente persi pesano sulla sua gara e su quella dei compagni.

Zortea 6: uno dei pochi a provarci in tutto l’arco della gara. Avanti e indietro, tenta alcune giocate e per certi versi ci riesce pure quando può, ma senza la lucidità che servirebbe nelle poche occasioni che trova. Nella ripresa è lui a suonare la carica, ma non basta.

Deiola 4,5: non è il suo livello, c’è poco da fare. Finisce nella centrifuga delle rotazioni nerazzurre in mediana, ne esce con tanto mal di testa e asciugato mentalmente. La voglia è quella di sempre, nulla da eccepire, ma il resto è lontano da ciò che servirebbe. Ammonito, salterà la prossima contro la Fiorentina.
Dal 73′ Gaetano 5,5: vaga tra le linee, il suo ingresso si nota soltanto leggendo il tabellino.

Makoumbou 5: tra i tre in mezzo è senza dubbio il più lucido e quello che prova almeno a resistere sia tatticamente che tecnicamente. Da solo, però, non può cantare e portare la croce, a maggior ragione contro avversari di tale qualità. La sua gara resta senza accento, come da pronuncia del telecronista di turno.
Dal 62′ Marin 6: entra bene come non si vedeva da tempo, non che faccia cose trascendentali, ma mette un minimo di ordine e tecnica laddove mancavano entrambi.

Adopo 4,5: copiacarbone del capitano sul lato opposto, la differenza con il trio nerazzurro è abissale e soccombe. Quando poi ha la possibilità di avere spazio sbaglia costantemente la scelta. Dà qualche speranza a inizio ripresa, ma senza tramutarle in fatti concreti.

Augello 7: prova almeno a mettere in mezzo qualche pallone interessante le poche volte che può farlo, ma senza che i compagni raccolgano l’invito. Insisti che insisti alla fine arriva il sesto assist con il solito cioccolatino per la testa questa volta di Piccoli. Garanzia, come sempre.

Coman 5: buttato nella mischia a sorpresa, prova a dare frizzantezza senza avere abbastanza bollicine. Non che sia tutta responsabilità sua, perché atterrare all’improvviso a San Siro non è semplice, ma il risultato resta quello che è. Alla fine dei conti non incide mai.
Dal 62′ Luvumbo 5,5: entro, dribblo, ri-dribblo, ri-ri-dribblo e stop. La sua è una mezz’ora fatta di imprevedibilità che diventa prevedibile tante sono le volte che cerca la giocata senza guardare altro che il pallone.

Piccoli 6,5: mezzo punto in meno (per essere buoni) per la svolta negativa della partita che è tutta sul suo sinistro calciato addosso a Sommer. Dall’1-1 possibile al 2-0 per l’Inter nel giro di pochi secondi, insomma, non roba da poco. Si riscatta con la solita prestazione da cavaliere solitario e, soprattutto, con il colpo di testa che illude si possa aprire lo spiraglio per il pareggio.
Dall’82’ Pavoletti SV: ennesimo spezzone nel quale può fare poco.

Nicola 5,5: scelte di gestione di un gruppo che trovano nell’Inter l’occasione di ruotare. Opzione che ci sta, ma che paga dazio con Luperto fuori e Palomino non in serata di grazia. Anche la chance data a Coman è estemporanea e non porta frutti, nella ripresa la riapre sperando di fare come il Parma ma cadendo nell’ormai classico gol da palla inattiva. Il calendario della giornata aiuta sulla carta, ma andare a San Siro sperando che una sconfitta diventi indolore per pecche altrui potrebbe essere controproducente. A parte pochi minuti i suoi – e pure lui come comandante – non hanno dato quasi mai l’idea di credere davvero nel colpo a San Siro.

Matteo Zizola

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