Queste le nostre valutazioni sulla prestazione fornita dal Cagliari di Davide Nicola in occasione della sfida vinta per 3-0 contro il Venezia valsa la salvezza ai rossoblù.
Caprile 6: forse si annoia nel guardare a distanza le velleità del Venezia, così improvvisamente decide di emulare Higuita con un’uscita lontano dai pali abbastanza curiosa. Unica volta che si sporca i guanti su Zerbin a fine primo tempo, il resto è fatto solo di sguardi per palloni che escono ai suoi lati senza pericolo o quasi.
Zappa 6,5: tiene la posizione e ogni tanto allunga in avanti per dare manforte a Zortea, esegue il compito senza infamia e con qualche lode figlia di diagonali ben riuscite. Dopo l’ultima uscita sul lago è già un passo avanti non da poco.
Mina 7: si nota che non è al meglio, anzi, ma la sua sola presenza alza il livello di concentrazione e leadership di chiunque gli graviti attorno, tranne ovviamente gli avversari. Non lascia prigionieri, tra una pantoMina delle sue e, soprattutto, la testata imperiosa con cui apre le danze. Garanzia.
Luperto 6,5: la sua assenza si è sentita e non poco, nonostante ultimamente quando in campo non era apparso al massimo. Torna però il centrale elegante e preciso visto praticamente sempre, meno appariscente del compagno, ma altrettanto efficace.
Augello 7: come gli assist di una stagione da protagonista, sempre su livelli mai sotto la sufficienza e con diversi picchi verso l’alto. In corsa o da fermo, come oggi per il gol di Mina, il suo mancino è vellutato e offre cioccolatini soltanto da scartare. A questo aggiunge esperienza e attenzione in difesa, annullando di fatto Zerbin.
Deiola 7,5: resta lì a fare legna, accetta tenuta sulle mani e via a tagliare le azioni avversarie senza esclusione di colpi. La sua fisicità è fondamentale per fare densità e per aiutare nello spazio aereo, non è un fine dicitore e si vede ma in gare come questa conta pochissimo. Poi, all’improvviso, si trasforma in numero dieci dal tiro a giro fulminante, chiudendo da capitano una gara che vendica il passato e fa risplendere il presente.
Dal 74′ Marin 6: mette la firma sui suoi minuti con una conclusione che costringe Radu alla parata plastica, ingresso convincente a partita chiusa.
Makoumbou 7: viaggia tra fare da schermo davanti ai centrali a prendere in consegna l’unico giocatore vero sul lato opposto chiamato Nicolussi Caviglia. Fa entrambe le cose con diligenza senza tralasciare alcun particolare e anzi, visto che ormai ci ha preso gusto si toglie lo sfizio di verticalizzazioni illuminanti non da poco. Equilibrio e fastidio, per gli avversari s’intende, più il tacco che porta al 3-0 finale.
Dal 74′ Prati SV: controlla la mediana nel quarto d’ora finale.
Adopo 6,5: un po’ nascosto e con qualche amnesia di troppo su alcuni inserimenti di Busio, ma al netto di ciò porta a casa la pagnotta con la solita corsa. Non si vede granché, ma si sente quando è necessario e cresce con il passare dei minuti.
Dall’87’ Viola SV: accompagna da veterano l’esordiente in campo.
Zortea 6,5: pennella l’angolo del raddoppio firmato Piccoli e da sempre un’opzione di giocata verticale sulla corsia di competenza, aiutando anche Zappa quando è il caso di farlo. Prestazione magari con poche fiammate, ma sicuramente con più attenzione e determinazione positiva rispetto al recente passato.
Dall’87’ Pintus SV: dopo aver mancato di poco l’esordio a Verona, arriva la gloria della prima in Serie A in una serata ancora più speciale. Ciliegina di una stagione da protagonista con la Primavera.
Luvumbo 7: se solo avesse lo spunto finale quando si arriva al dunque sarebbe giocatore di categoria superiore. Ma Zito è ancora così, prendere o lasciare: spunto iniziale che esalta, accelerazione che fa spellare le mani, scelta decisiva con quell’attimo di ritardo che gli fa perdere il momento. Però è cresciuto e non poco nell’applicazione, ricava un giallo pesante per Idzes all’alba della gara ed è sempre sul pezzo: non poco, anzi.
Dal 57′ Gaetano 6,5: entra bene, continua anche meglio. Qualità e un tunnel che apre la più bella azione della stagione rossoblù per il 3-0 finale.
Piccoli 7,5: doppia cifra doveva essere, doppia cifra è stata. E poi il Venezia ancora mancava nella lista delle vittime di Roberto Piccoli da Bergamo, quindi perché non aggiungere anche i veneti? Ci prova con la testa, ma Radu fa un miracolo. Nemmeno il tempo di gridare vendetta che, con il piatto ancora caldo, eccola servita pochi secondi dopo: di testa, con forza, terzo tempo e via. L’arbitro annulla, il VAR gli regala la mitraglia per esultare. Il resto è un compendio della sua stagione: sportellate, solitario, egoista, decisivo.
Nicola 7: stravince la sfida salvezza contro il collega Di Francesco, mettendo in campo una formazione logica e che unisce sostanza e voglia di incidere. La vince con i calci piazzati, ma non solo, perché il suo Cagliari torna per una sera quello piacevole e a tratti dominante del 2024. A prescindere dal risultato e dalla maggiore qualità dei suoi rispetto agli avversari, non lascia spazio ad amnesie ed eccessi di stile, nemmeno dalla panchina con cambi giusti per tempi e scelte. La salvezza, obiettivo primario, è arrivata, ora non è il tempo delle valutazioni su percorso e futuro che, inevitabilmente, arriveranno.
Matteo Zizola














