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LE NUOVE REGOLE | Il fallo di mano

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La stagione 2019-2020 vedrà delle innovazioni regolamentari, anticipate durante i Mondiali Under 20 e quelli di calcio femminile. Approfondimento in tre puntate a cura di Matteo Zizola.

L’IFAB (International Football Association Board) ha messo mano ad alcuni aspetti del regolamento, per certi versi collaterali, per altri mettendo fine a storiche furbizie viste in campo e per altri ancora dando il via, probabilmente, a innovazioni tattiche non di poco conto. Una premessa è d’obbligo: spesso i media, per semplificare alcune decisioni arbitrali, utilizzano diciture che creano false credenze in merito al regolamento. L’esempio classico è l’espulsione per fallo da ultimo uomo, ma non solo: la confusione creata rispetto al fallo di braccio, non punibile se prima c’è stata una deviazione con un’altra parte del corpo, è un classico del genere.

In questa prima parte tratteremo proprio il tema dei falli di mano (o meglio, braccio) sia difensivi che offensivi. La modifica regolamentare del tocco di braccio in fase difensiva è fra le più discusse a livello mediatico, ma andando a fondo si scopre che nulla è cambiato rispetto alle ultime stagioni: l’IFAB, semplicemente, adatta la regola a quello che è stato l’uso sul campo negli ultimi anni, come da direttive ormai definite nel tempo.
Fino a oggi esisteva ancora sulla carta il concetto di volontarietà e involontarietà, mentre dalla prossima stagione la regola seguirà quella che è stata l’applicazione nella sostanza.

I rigori procurati da Bradaric contro Bologna e Sampdoria erano rigori ieri e lo saranno domani, così come il famoso fallo di Cacciatore a Napoli: il braccio largo è la discriminante, poco conta se l’intervento avviene dopo una deviazione con un’altra parte del corpo. Se il braccio è largo prima della deviazione, o a maggior ragione se si allarga dopo la stessa, l’intervento resta punibile a prescindere. Ormai è diventata consuetudine affrontare gli avversari in area con le braccia dietro la schiena per evitare, appunto, di essere vittime di rigori fischiati a sfavore: esteticamente non la più bella cosa da vedere, sicuramente non congrua con la necessità del corpo umano di bilanciare i propri movimenti attraverso le braccia, ma questi aspetti non vengono considerati dal regolamento e trarne le conseguenze in campo è doveroso.

Interessante invece la modifica che riguarda il tocco con il braccio in fase offensiva. Dall’anno prossimo, infatti, non sarà più possibile convalidare una rete qualora l’attaccante segni con l’aiuto, seppur involontario, del braccio. Qualsiasi tocco con questa parte del corpo sarà considerato fallo, sia che sia l’ultimo e decisivo per mettere la palla in rete, sia che avvenga nello sviluppo dell’azione, ad esempio quando un rinvio del difensore viene intercettato dall’attaccante in questo modo e anche quando la deviazione diventa un assist per un compagno. Per chiarire, il famoso gol di Fazio negli ultimi minuti di Roma – Cagliari della stagione 2016-2017 sarà senza alcun dubbio una rete da annullare, evitando così le polemiche come avvenuto all’epoca.

Nella seconda parte parleremo delle modifiche che cancellano alcune furbizie tipiche alle quali siamo abituati da anni, portando così l’applicazione del regolamento più vicina al concetto di lealtà sportiva troppo spesso dimenticato dai protagonisti.

Matteo Zizola [fonte utilizzata Luca Marelli]